E' di questa mattina la notizia dell'attentato che
ancora una volta, dopo quello del novembre 2003, ha interessato i
militari italiani di istanza a Nassiriya. L'ordigno fatto esplodere contro
il contingente ha provocato la morte di 3 militari italiani e di uno rumeno.
"Il primo pensiero va ai famigliari delle vittime coinvolte da questa
tragedia". E' il commento all'accaduto di Maria Guidotti, presidente
nazionale
Auser. "Non abbiamo mai creduto nella retorica e nella pratica della
"guerra preventiva" - continua la Guidotti- la guerra genera solo lutti e
distruzione e non può essere la soluzione dei conflitti. Tragedia e violenza
sono sotto gli occhi di tutti."
Ma accanto al dolore e allo sgomento, l'Auser ribadisce che da subito ogni
coscienza civile si deve interrogare sul senso della presenza delle truppe
italiane in quel paese. E ribadisce con fermezza la propria posizione,
indirizzando un appello al nuovo Governo affinché, da subito, proceda con il
ritiro immediato dei militari dall'Iraq. "La situazione nel paese
si è progressivamente deteriorata e la stessa costituzione di un
governo ufficiale, rappresentativo di tutte le componenti etniche e
religiose della popolazione si rivela ogni giorno più difficile", spiega
Bruno Neri, senior officer di Terre des
hommes Italia e coordinatore dei progetti in Iraq. "Il rischio di guerra
civile è più che mai attuale e in questo contesto il lavoro delle
organizzazioni non governative impegnate in progetti a favore della
popolazione civile irachena diventa, se possibile, ancora più pericoloso che
in passato".
Dall'inizio della guerra, Terre des hommes Italia è stata impegnata
in 8 differenti progetti in Iraq, di cui uno ancora in corso, portato avanti
da personale locale in favore dei bambini di strada di Baghdad. In totale
TDH ha speso oltre 3 milioni di euro per progetti umanitari.
"Siamo preoccupati per la situazione del conflitto in Iraq
e l'ennesimo spargimento di sangue. Quella dell'Italia si è rivelata una
missione che mette in pericolo tutta la Comunità dell'Aiuto Umanitario
presente in Iraq e la possibilità di implementare un processo democratico e
di ricostruzione nel Paese", dichiara Raffaele K. Salinari, presidente di
Terre des hommes. "La nostra organizzazione continuerà ad aiutare i bambini
iracheni e la popolazione civile come ha sempre fatto: mantenendo la sua
posizione di indipendenza, come garanzia essenziale della nostra credibilità
e qualità della nostra opera. Chiediamo al nuovo governo italiano di
procedere immediatamente al ritiro delle truppe italiane; per nostra parte
veglieremo e denunceremo prontamente qualsiasi tentativo di trasformare
questa missione militare in una falsa missione umanitaria
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