Giornalisti
italiani ritenuti intellettuali (sic!) scrivono che se i Paesi che hanno
inviato contingenti in Iraq seguissero l'esempio della Polonia, che ritirerà
i propri militari il prossimo anno, le forze della coalizione in Iraq (USA e
UK) si troverebbero in seria difficoltà. Si badi bene il riferimento è alle
forze e non, semmai, alla politica. Chi scrive queste baggianate è degno
erede del Mussolini che, nel 1941, dichiarò guerra agli Stati Uniti
d'America. Gli Stati Uniti entrano così ufficialmente in guerra a fianco
dell'Inghilterra e della Russia. E devono operare su tre continenti.
Mussolini andava
dicendo che "....con l'America si doveva farla finita, che le potenze
dell'Asse dovevano impartire una lezione agli Stati Uniti...".
Il commento
dell'autorevole giornalista Giovanni Ansaldo, direttore del Telegrafo, fu
sarcastico: "Ma il duce l'ha visto mai l'elenco dei telefoni di New
York?". Erano 6 volte superiori a quelli dell'intera Penisola
Dai libri di
geografia del 1935 in uso nelle scuole italiane, a New York c'erano installati
1.702.889 apparecchi.
I Telefoni in
Italia erano 333.007 (1,02% del mondo), in USA 21.679.000 (59%)
Poi il resto: USA
133.000.000 abitanti. Italia 41.000.000
produzione frumento
qli. 250.000.000. It. 63.000.000
produzione mais
600.000.000. It. 32.000.000
bovini 57.000.000.
It. 7.090.000
Ferrovie 401.000
Km. It. 17.017.
E del petrolio
nemmeno parlarne, l'America aveva i rubinetti in casa.
Negli Stati Uniti
ancora nel 1931si erano prodotte 2.030.532 auto, 435.784 camions; certo meno
del 1930 (rispettivamente 2.901.251 e 599.991) ma comunque decisamente una
produzione considerevole, opulenta. Una crisi di produzione relativa perchè
dobbiamo considerare che quasi ogni famiglia americana nel 1931 già possedeva
un'autovettura.
Al 1° gennaio 1932
troviamo la proporzione di abitanti di 4,59 per ogni automobile; mentre in
Francia e Inghilterra l' abbiamo su 28 abitanti, Danimarca 31, Svezia 42,
Svizzera 50, Belgio 51, Norvegia 61, Germania 94, Spagna 119, mentre
l'Italia è ferma a 142, battuta solo dalla Grecia con 147.
Nelle Vie d'Italia
di aprile del 1932 era riportato il Censimento Mondiale 1931 degli autoveicoli
(da pag.105 a 109). "Negli Stati Uniti sono concentrati gli 88
centesimi degli autoveicoli esistenti in tutto il mondo, 26.697.398 (!!) su
35.805.632".
In Italia alla
stessa data ammontavano a 291.587, Francia 1.459.650, Inghilterra 1.663.450,
Spagna 189.650, Germania 679.300, Russia 57.640, Giappone 95.719.
E' sufficiente un
solo, significativo dato: nel 1929 in Italia le nuove automobili immatricolate
erano 33.436, nel 1931 scesero a 14.760 (un numero pari alle auto che di media
si producevano e si vendevano nell'arco di 48 ore negli Stati Uniti sempre
nello stesso anno 1931.
La crisi americana
era grigia, ma non era proprio nera nera come la raccontavano, e come molti
ancora la raccontano senza avere sottomano i dati come questi.
Ansaldo non
sbagliava! Il successivo 6 gennaio Roosevelt fece il programma "prestiti
e affitti" per gli aiuti in due anni agli inglesi e ai sovietici
con una la previsione di spesa pari a 20 miliardi di dollari. Giorgio Bocca in
Storia d'Italia, scriverà"... 20.000 milioni di dollari! Una divisione
corazzata la si equipaggia con 34 milioni, una di fanteria con 11. Tradotti in
questi termini il valore in dollari basterebbe per equipaggiare 588 divisioni
corazzate e 2000 divisioni di fanteria.....Cifre da vertigini, specie in un
paese come il nostro che non è riuscito a tenere in campo più di una o due
divisioni corazzate. E ancora più vertiginosi i programmi d'armamento
impostati: 125.000 aerei, 75.000 carri armati, 35.000 cannoni, 8 milioni di
tonnellate di naviglio".
Mussolini si era
"dimenticato" che doveva sostenere un confronto con la maggiore
potenza industriale del mondo. Un Paese che in un solo mese era in grado
di produrre l'intera potenzialità bellica che disponeva l'Italia nel
1941(dopo ancora meno); in una sola settimana estraeva da sotto i piedi
il carburante che l'Italia consumava in un anno; aveva a disposizione il 50%
delle risorse potenziali alimentari del pianeta contro l'1% dell'Italia; vi
circolavano e si muovevano verso il mare e i monti in spensierate vacanze 30
milioni di automezzi, contro i 166.000 italiani fermi nelle città e i 56.000
che si trovavano in guerra fermi anche questi, perchè senza carburante o
pezzi di ricambio. Eppure l'Italia dichiara guerra all'America! Mentre il suo
alleato era ormai caduto nella trappola dei russi; e a Stalingrado gli hanno
già congelato i suoi sogni di gloria e anche le sue armate.
"Hitler e
Mussolini -scriverà lo storico generale Faldella- a fine dicembre 1941 non
erano già più in condizione di formulare piani a lunga scadenza e di
prepararsi ad attuarli. Sono costretti a prendere esclusivamente
provvedimenti di emergenza; sono sotto l'assillo dell'urgenza di
risolvere i problemi contingenti, creati dal prolungamento della guerra contro
la Russia e la sconfitta in Africa. Mentre Gran Bretagna e Stati Uniti
avevano la libertà d'azione e di iniziativa che Germania ed Italia
avevano già perduto".
Tutto ciò che
accadrà dopo non è null'altro che un'assurda ostinazione, una irrazionale
follia. Che durerà altri quattro anni, causando milioni e milioni di morti.
Questo quando
qualsiasi mente lucida, perfino un ragazzino, se apriva un Atlante e
leggeva le risorse, non avrebbe nemmeno accettato di fare una partita a
Monopoli. Lo squilibrio delle forze che scendevano in campo erano nitidamente
spropositate. Per l'Italia perfino paradossali.
Eppure!! Finì come
finì. In una tragedia! Anzi in una tragedia dopo l'altra. (da
http://www.cronologia.it/)
Qualcuno vorrà
ricordare la sconfitta degli USA nel Vietnam, dimenticando che
l'America, volendo evitare a tutti i costi una guerra mondiale nucleare con
l'URSS, dovette limitare il proprio sforzo facendo il grave errore di portare
a 500.000 uomini il contingente in Vietnam con un'alimentazione graduale dello
sforzo durata quasi un decennio, violando il principio della concentrazione
degli sforzi per evidenti motivi politici internazionali ed interni. Il mondo,
al tempo del Vietnam, era bipolare e viveva con l'equilibrio del terrore
nucleare. Ora non lo è e Bush può enunciare la sua dottrina
chiosandola con "se necessario... da soli"
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