TuttoTrading.it

TUTTO
FRANCOBOLLI



Home
Contatti

Informazione A.Informaz. Granditemi Dividendi Divid.2017 Divid.2018 Divid.2019 Divid.2020 Divid.2021 Divid.2022 Divid.2023 Divid.2024 T.Economia Tuttoborsa Tuttobanche Glossari T.Shopping Sicurezza Inf. Tuttoscuola Tuttoweb Tuttotrading

VAI ALLA MAPPA DEL SITO




19/10/2004 Guerra Iraq: dalla Menzogna alla Disinformazione (di Piero Scaruffi, Strategiaglobale)

  • Guerra e Terrorismo
  • Pagina 11 Settembre
  • Tutti i Temi Archivio
  • Tutti i Temi
  • Pagina Petrolio
  • TUTTOFRANCOBOLLI per iniziare o continuare una collezione a prezzo favorevole o per regalare una bella collezioncina ad un giovane

    Ricerca personalizzata
    TUTTOFRANCOBOLLI per iniziare o continuare una collezione a prezzo favorevole o per regalare una bella collezioncina ad un giovane

    Mi sembra che (per cause che lascio ad altri analizzare) in Italia si stia verificando una transizione dalla cultura della menzogna (quella dei paleo-comunisti, che mentiva sui fatti del mondo ma sapendo di mentire) a una cultura della disinformazione, in cui le menzogne vengono propagate da gente comune che semplicemente non ha la cultura per capire che si tratta di menzogne. Una volta sapevamo tutti che l'URSS era una dittatura feroce, anche quelli che la difendevano su tutti i fronti. Oggi, invece, molti pensano davvero che la propaganda anti-Americana citi fatti corretti.

    Fra le tante grottesche invenzioni che mi sono arrivate via e-mail cito uno Studio del Politecnico di Milano, tratto dalle lezioni di un professore (ho verificato, non era uno scherzo) ogni pagina del quale conteneva clamorose inesattezze. Le opinioni sono opinioni, ma la Shell e` sempre stata olandese (lo Studio la definiva "americana") e ovviamente le guerre fanno aumentare il prezzo del petrolio e le liberazioni lo fanno diminuire (lo Studio diceva l'opposto). Il fatto grave non e` che un professore universitario sia ignorante e forse fazioso (purtroppo, ci fu una generazione in cui a diventare professori universitari erano spesso i peggiori della classe, quelli che non trovavano lavoro altrove), ma che migliaia di italiani abbiano preso per buono ogni svista di questo professore. Se quello Studio avesse citato Parigi come la capitale della Germania, migliaia di italiani lo avrebbero comunque reputato attendibile. Quello studio mi e` stato inoltrato tre volte (potenza dell'Internet che fa circolare all'infinito anche le assurdita` piu` comiche), e ogni volta il mittente era un laureato (rispettivamente informatica, ingegneria e, dulcis in fundo, scienze politiche). Nessuno dei tre si era reso conto degli errori di storia, geografia, economia e aritmetica contenuti in quel rapporto prima che glieli facessi notare.

    Il fatto tragico e` questo: il popolo italiano e`, in gran parte, ormai un popolo profondamente ignorante, che si e` fatto una cultura attraverso giornali di pessima qualita` e scuole inefficienti, un popolo che legge pochissimo ed e` sempre meno in grado di leggere, un popolo a cui e` ormai facile far credere di tutto. E` anche un popolo che non sa leggere l'inglese (forse l'unico nel mondo), e che pertanto non puo` leggere le fonti originali sui fatti degli USA.

    Nei giorni della guerra comprai un po' di giornali europei per farmi un'idea di come la vedevano gli altri. Lessi su La Stampa che "Bush venne proclamato presidente da un tribunale della Florida, il cui governatore e` suo fratello": il tribunale della Florida diede ragione a Gore e torto a Bush, mentre fu la Corte Suprema a proclamare Bush vincitore (e, in ogni caso, i voti sono poi stati contati a proclamazione avvenuta, e hanno confermato che Bush avrebbe vinto comunque). Su Repubblica lessi cosi` tante grossolane imprecisioni che non saprei da che parte cominciare. Il rapporto sulla supremazia americana del settembre 2002 veniva presentato da Repubblica come un qualcosa di top secret e attribuito a Rumsfeld, mentre venne scritto da Condoleeza Rice e pubblicizzato dalla Casa Bianca in tutto il mondo. Il pubblico di Repubblica si sorbisce quotidianamente sviste clamorose come "Powell capo del Pentagono" o "George Bush capo della CIA sotto Reagan" (era vicepresidente). Dulcis in fundo, in USA si vedono tutti i principali canali televisivi europei e a me e` sembrato che la RAI fosse spesso quella che ripeteva piu` fedelmente cio` che diceva il ministro dell'informazione Iraqeno. Viene il dubbio che il concetto di "informazione" in Italia stia diventando piu` o meno uguale a quello di Saddam Hussein.

    Non penso che questi giornalisti lo facciano apposta. Sono, semplicemente, troppo ignoranti per rendersi conto di cosa e` vero e cosa e` falso. Raccolgono voci di strada e interviste di storici come se si trattasse della stessa cosa. Un graffiti in un bagno della stazione vale quanto un saggio di Bernard Lewis, una frase di un personaggio del jetset come Gore Vidal vale quanto un'analisi dell'Universita` di Oxford. Anzi, il fatto che gli USA forniscano troppi dettagli a dimostrazione delle proprie tesi (immagini dei satelliti, conversazioni telefoniche, testimoni oculari, etc) desta sospetto invece che creare conferme. Gli USA sarebbero piu` attendibili in Italia se usassero i sistemi a cui hanno abituato i media italiani: il pettegolezzo, l'insinuazione, la polemica, e soprattutto l'invenzione di fatti mai accaduti.

    In compenso, ho notato sui media italiani un silenzio agghiacciante sulle vere stragi dei nostri giorni, per esempio sui 109 civili ammazzati al mese in Chechnya dal 1994 a oggi (la media e` stata fornita dallo stesso governo russo), sulle fosse comuni che sono state scoperte in giro per la Chechnya, sulle decine di migliaia di guerriglieri Checheni massacrati dalle truppe russe, colpevoli soltanto di volere l'indipendenza per un popolo che non ha alcun legame storico, linguistico o genetico con quello russo. Non una sola "marcia per la pace" si e` tenuta in Italia per protestare quegli eccidi. Non una sola marcia contro gli arresti a catena e le fucilazioni ordinati da Castro a Cuba, che hanno ormai eliminato tutta la classe intellettuale. Non una sola marcia contro Kim Jong Il, che ha minacciato di gettare bombe nucleari sulle citta` coreane e giapponesi. Un silenzio agghiacciante.

    Diversi lettori mi hanno scritto parlando degli USA come di un "impero". Ho poi scoperto, quando ho comprato quei giornali italiani, che erano professori di storia ad aver avanzato la tesi che gli USA siano un impero. Stesso discorso: quei professori di storia non sanno neppure chi fosse Alessandro Magno, e temo che tanti italiani sappiano cosi` poco di storia da non essere in grado di capire l'incompetenza di quei professori. Gli USA non assomigliano per nulla agli "imperi" (romano, mongolo, arabo, britannico, francese) che annettevano tutti i territori che potevano e conquistavano popoli che non volevano essere conquistati. Gli USA (che non annettono nessun territorio e non conquistano nessuno) assomigliano semmai a Venezia (sono, in primis, una potenza economica, non politica) e soprattutto ad Atene (che era la citta` piu` ricca, libera e influente del mondo antico, ma non ci teneva per nulla a espandere i propri confini, che venne distrutta dagli imperi ma non fu mai un impero). Qualunque storico preparato capisce la differenza fra gli USA e l'impero romano, e capisce le somiglianze fra gli USA e Atene. Il problema e` che in Italia i professori preparati sono diventati una rarita`, e il pubblico che potrebbe distinguere fra un ciarlatano e un genio sta diventando ancor piu` raro.

    E` chiaro che, se non sanno vedere la differenza fra il regime di Saddam e quello di Pinochet, anzi non sanno neppure che Pinochet e` roba di trent'anni fa (quando c'erano al governo USA tutt'altri personaggi), e non sanno che trent'anni fa c'erano 160 dittatori sul pianeta (e Pinochet era di gran lunga uno dei meno brutali), e non sanno vedere invece le somiglianze fra Saddam e Castro, e fra Saddam e i suoi padrini tradizionali (l'URSS), e non si sa nulla delle tragedie apocalittiche che affliggono i popoli meno fortunati (quelli che non sono mai stati "conquistati" dagli USA), questi intellettuali italiani continueranno a ripetere gli stessi slogan anti-americani fino alla tomba.

    Il petrolio? Fatemi il piacere. La prossima volta questi europei troveranno un'altra scusa, e poi un'altra, e poi un'altra. Non si ricordano neppure piu` quale scusa trovarono per osteggiare l'intervento USA in Kosovo o in Afghanistan (le cambiano man mano che le precedenti si dimostrano false).

    Non e` facile formarsi un'opinione quando si vive in una cultura della disinformazione, gestita da ciarlatani che si spacciano per giornalisti e per professori universitari. Non mi stupisce pertanto la rapidita` con cui le stesse persone cambiano opinione sia su cio` che sia giusto o sbagliato fare sia sui moventi che hanno indotto gli USA a fare questo o quello. Sono menti allo sbando


  • Guerra e Terrorismo
  • Pagina 11 Settembre
  • Tutti i Temi Archivio
  • Tutti i Temi
  • Pagina Petrolio
  • Ricerca personalizzata