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01/04/2008 La disinformazione di Raiset (Antonio Di Pietro, http://www.antoniodipietro.com)

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Oggi vorrei tornare sulla questione delle Authority, di cui abbiamo già parlato l'altro ieri. Ho ricevuto una risposta piccante da parte di una delle Authority, a mio avviso la più compromessa: l'Agcom, l'Authority per l’informazione, un soggetto che dovrebbe essere totalmente indipendente, che è composto da persone nominate dai partiti, in genere ex parlamentari, qualcuno di essi pure “trombato”. Un controllore che dovrebbe controllare tutti i controllati da cui è nominato.
Oggi si sono arrabbiati perché, ieri, ho detto che queste Authority, così come sono, sarebbe meglio eliminarle perché, tanto, non servono allo scopo: garantire terzietà, indipendenza e, soprattutto, funzionalità.

L’Agcom, oggi, ha risposto piccata, dicendo che essi stanno facendo un grosso lavoro di rilevamento e di controllo del rispetto della par condicio. È vero, ma questo è ancora più grave. È vero che rilevano quanto la par condicio viene evasa, violata e violentata da alcuni partiti che sono presenti alle elezioni, ed è vero che questo è stato rilevato anche con riferimento all’Italia dei Valori. Infatti, mediamente, l’Italia dei Valori ha trenta secondi per i trenta minuti che hanno gli altri partiti. Questo lo hanno rilevato anche loro, su mia richiesta e su mia istanza. Peccato, però, che non hanno risolto il problema e che non vi hanno posto rimedio. A noi non serve un medico che indica che esiste un tumore, ma ci serve un medico che cura un tumore, il tumore della democrazia e la violazione della legge.

Ci sono dei partiti e, soprattutto, delle televisioni, a cominciare da quella di Stato, che violano la legge. Ci sono delle trasmissioni che sono in violazione di legge perché non assicurano il rispetto delle pari opportunità. C’è un’Authority, l’Autorità per le Comunicazioni, che ha questo compito di far rispettare la legge, accerta che è violata e non fa nulla.
Sicuramente il giorno 14 aprile mi darà ragione, dicendo che dovevano fare qualcosa. Ma il 14 aprile gli elettori avranno già votato, e noi dell’Italia dei Valori non saremo in grado di dare un’informazione corretta. Per esempio, la più grossa disinformazione che la televisione di Stato sta facendo, ma anche le reti Mediaset e altre televisioni, è quella di far credere che l’Italia dei Valori sia un partito che non partecipa alle prossime elezioni. Alle prossime elezioni, invece, questo partito c’è eccome! Esso fa parte di un’alleanza ristretta insieme al Partito Democratico, ha come candidato premier Veltroni e un solo programma. Questo vuol dire che un’informazione corretta, ogni volta che nomina Veltroni come candidato Premier, dovrebbe dire che Veltroni è appoggiato da due partiti, il Partito Democratico e l’Italia dei Valori. La Rai si scorda sempre di nominarlo e, peggio ancora Mediaset, perché non si vuole che l’Italia dei Valori stia in Parlamento perché, e il problema è sempre quello, noi insistiamo per avere una nuova legge sulle telecomunicazioni, che dia una maggiore pluralità ed indipendenza al servizio pubblico e all’informazione, vogliamo una legge che risolva il conflitto d’interessi, e vogliamo una legge che, in materia di giustizia, si occupi dei problemi concreti della giustizia e, non, dei massimi sistemi.

Ecco perché mi rivolgo alla rete e a voi, dicendovi di fare attenzione a queste cose. Ho in mano questo giornale, perché c’è il solito articolo di Marco Travaglio che informa su qualcosa di cui queste reti non hanno informato. Provate a leggere quest’articolo, in cui vedrete come ieri la Magistratura sia intervenuta, più volte, con condanne esemplari per persone che adesso andranno in Parlamento a rappresentarci. Ma, naturalmente, la grande stampa, l’informazione pubblica di Stato, la grande informazione, se ne dimentica. E allora, a noi non resta che la rete e, soprattutto, non resta che un’Italia dei Valori che possa andare in Parlamento il più forte possibile, per portare avanti questi temi di libertà, egualità e trasparenza.

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