Oggi vorrei tornare sulla questione delle Authority,
di cui abbiamo già parlato l'altro ieri. Ho ricevuto una risposta piccante
da parte di una delle Authority, a mio avviso la più compromessa: l'Agcom,
l'Authority per l’informazione, un soggetto che dovrebbe essere totalmente
indipendente, che è composto da persone nominate dai partiti,
in genere ex parlamentari, qualcuno di essi pure “trombato”. Un
controllore che dovrebbe controllare tutti i controllati da cui è
nominato.
Oggi si sono arrabbiati perché, ieri, ho detto che queste Authority, così
come sono, sarebbe meglio eliminarle perché, tanto, non servono allo
scopo: garantire terzietà, indipendenza e, soprattutto, funzionalità.
L’Agcom, oggi, ha risposto piccata, dicendo che essi stanno facendo un
grosso lavoro di rilevamento e di controllo del rispetto della par
condicio. È vero, ma questo è ancora più grave. È vero che rilevano quanto
la par condicio viene evasa, violata e violentata da
alcuni partiti che sono presenti alle elezioni, ed è vero che questo è
stato rilevato anche con riferimento all’Italia dei Valori. Infatti,
mediamente, l’Italia dei Valori ha trenta secondi per i trenta minuti che
hanno gli altri partiti. Questo lo hanno rilevato anche loro, su mia
richiesta e su mia istanza. Peccato, però, che non hanno risolto
il problema e che non vi hanno posto rimedio. A
noi non serve un medico che indica che esiste un tumore, ma ci serve un
medico che cura un tumore, il tumore della democrazia e la violazione
della legge.
Ci sono dei partiti e, soprattutto, delle televisioni, a cominciare da
quella di Stato, che violano la legge. Ci sono delle trasmissioni che sono
in violazione di legge perché non assicurano il rispetto delle pari
opportunità. C’è un’Authority, l’Autorità per le Comunicazioni, che ha
questo compito di far rispettare la legge, accerta che è violata e non fa
nulla.
Sicuramente il giorno 14 aprile mi darà ragione, dicendo che dovevano fare
qualcosa. Ma il 14 aprile gli elettori avranno già votato, e noi
dell’Italia dei Valori non saremo in grado di dare un’informazione
corretta. Per esempio, la più grossa disinformazione che la televisione di
Stato sta facendo, ma anche le reti Mediaset e altre
televisioni, è quella di far credere che l’Italia dei Valori sia un
partito che non partecipa alle prossime elezioni. Alle prossime elezioni,
invece, questo partito c’è eccome! Esso fa parte di
un’alleanza ristretta insieme al Partito Democratico, ha come candidato
premier Veltroni e un solo programma. Questo vuol dire che un’informazione
corretta, ogni volta che nomina Veltroni come candidato Premier, dovrebbe
dire che Veltroni è appoggiato da due partiti, il Partito Democratico e
l’Italia dei Valori. La Rai si scorda sempre di nominarlo
e, peggio ancora Mediaset, perché non si vuole che l’Italia dei Valori
stia in Parlamento perché, e il problema è sempre quello, noi insistiamo
per avere una nuova legge sulle telecomunicazioni, che dia una maggiore
pluralità ed indipendenza al servizio pubblico e all’informazione,
vogliamo una legge che risolva il conflitto d’interessi, e vogliamo una
legge che, in materia di giustizia, si occupi dei problemi concreti della
giustizia e, non, dei massimi sistemi.
Ecco perché mi rivolgo alla rete e a voi, dicendovi di fare attenzione
a queste cose. Ho in mano questo giornale, perché c’è il solito articolo
di Marco Travaglio che informa su qualcosa di cui queste
reti non hanno informato. Provate a
leggere quest’articolo, in cui vedrete come ieri la Magistratura sia
intervenuta, più volte, con condanne esemplari per persone che adesso
andranno in Parlamento a rappresentarci. Ma, naturalmente, la grande
stampa, l’informazione pubblica di Stato, la grande informazione,
se ne dimentica. E allora, a noi non resta che la rete e,
soprattutto, non resta che un’Italia dei Valori che possa andare in
Parlamento il più forte possibile, per portare avanti questi temi di
libertà, egualità e trasparenza.
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