Mentre gli statunitensi erano occupati a digerire i banchetti del
Ringraziamento, il resto del mondo vomitava i dollari. Come risultato dei
nostri massivi deficit commerciali, gli stranieri certamente hanno il ventre
pieno di dollari. L'andamento dei mercati Forex di questa settimana (1)
indica che essi forse hanno finalmente mangiato il loro ripieno.
Sfortunatamente il cattivo sapore probabilmente perdurerà, perchè la rotta
del dollaro è solo appena cominciata.
Poichè i consumatori Usa affollavano i negozi questo "venerdì nero" (2),
pochi avranno avuto notizia che è avvenuto il più significativo ribasso nel
valore della loro valuta. Se di qualcosa può dirsi che è stato annerito
questo venerdì, questo è il dollaro Usa. Mentre i media rimangono
concentrati a riferire dei dollari che gli statunitensi stanno
irresponsabilmente spendendo, la notizia reale risiede nella perdita di
valore di quei dollari che gli stranieri stanno insensatamente risparmiando.
Le perdite sono particolarmente più pronunciate tra le banche centrali
straniere, in misura più notevole la Cina, le cui riserve di valute
straniere, in vasta maggioranza costituite di dollari Usa, recentemente
hanno superato un ammontare pari ad 1 trilione di dollari. Quando gli
stranieri finalmente decideranno che ne hanno avuto abbastanza, la loro
riluttanza ad accumulare dollari aggiuntivi comporterà che la perpetua
febbre di acquisti degli statunitensi arriverà finalmente ad uno stridulo
alt.
Questa settimana il dollaro Usa è stato tagliato come un tacchino per il
Ringraziamento. Nei confronti di franco svizzero, euro, sterlina inglese e
yen giapponese, il dollaro ha perduto rispettivamente 3%, 2,2%, 2% e 1,8%
del suo valore. Per porre in prospettiva quei ribassi, in termini di euro il
declino di oltre 60 punti del Dow Jones di questa settimana si traduce nello
equivalente di un arretramento di 320 punti, quando lo misuriamo in euro.
Infatti dall'inizio dell'anno il Dow è in rialzo di solo circa un 3,5% se
misurato in euro, in confronto al suo progresso del 14,5 % quando viene
valutato in dollari Usa, che sono in corso di deprezzamento. Dal suo massimo
del 2000, il valore del Dow, misurato in euro, è in ribasso di oltre il 27%.
In termini di oro, la sola moneta mondiale legittima, il quadro è anche
peggiore. Se misurato in oro, il Dow è in ribasso di oltre il 50% dal suo
picco del 2000, ed attualmente in calo di oltre il 7% finora questo anno.
Sicchè non merita di disquisire oltre del fasullo rialzo di Wall Street !
A rischio di usare il termine a sproposito, la forza relativa nel mercato
delle obbligazioni è un enigma, data la recente debolezza del dollaro. Dal
punto di vista dei nostri creditori, la sola cosa peggiore che detenere
dollari è possedere diritti futuri ai dollari, il che è quello che le
obbligazioni in sostanza rappresentano. Quando gli stranieri cominciano a
scontare un 10 % aggiuntivo di ribasso annuale del dollaro nel valutare i
rendimenti delle obbligazioni Usa in valuta, le quotazioni di queste ultime
andranno rapidamente a capofitto.
Inoltre non cessa mai di stupirmi la maniera in cui gli investitori Usa
possano essere tanto concentrati sui prezzi delle azioni, e tuttavia
rimanere immemori di quello che tali quotazioni in effetti indicano. Le
quotazioni azionarie naturalmente rappresentano importi di dollari. Pertanto
i reali valori del mercato azionario in effetti dipendono dal potere di
acquisto del dollaro. Concentrarsi sul primo elemento, e nel frattempo
ignorare il secondo è uno dei maggiori errori che la maggior parte degli
investitori compiono.
Sfortunatamente la previsione tecnica per il dollaro, e per estensione
quella della intera economia Usa e dei mercati finanziari che essa sostiene,
si sta rapidamente deteriorando. L'Indice del dollaro, ora valutato attorno
a 83,5 , ha rotto gli argini, nonostante alcuni fondamentali livelli di
supporto, ed il prossimo appoggio che proverà sarà probabilmente il suo
record minimo di tutti i tempi, poco al di sotto di 80. Se quel tentativo
fallirà, come con grande probabilità succederà, guardate a valori inferiori.
Una volta che il dollaro si avventurasse in territorio sconosciuto, le
vendite si intensificherebbero, con l'indice del dollaro trattato al di
sotto di 70 in un battibaleno. La mia previsione finale per tale indice è
40, che letteralmente taglierebbe il valore del dollaro a metà. Ritengo che
l'intero ribasso avverrebbe in appena due anni. Ponendo di nuovo tale
declino in prospettiva, esso sarebbe l'equivalente di un ribasso di oltre
6.600 punti del Dow. Naturalmente questa valutazione presume che la Fed
finalmente diventi seria e che il Congresso ed il Presidente diano ascolto
alla sua predica. Se ciò non accadesse, e l' iper-inflazione ne conseguisse,
l'indice del dollaro cadrebbe molto più in basso, forse persino scenderebbe
al di sotto del valore 10, prima di fermare la caduta su terreno solido.
Non fate l'errore di ritenere che questo sia in qualche modo un problema che
riguardi gli stranieri. Saranno gli statunitensi che avvertiranno le perdite
nella maniera più dolorosa, perchè ciò porterà ad aumenti significativi sia
dei prezzi al consumo che dei tassi di interesse, e condurrà al ribasso dei
valori patrimoniali, in modo particolare per le proprietà immobiliari ad uso
residenziale. In altre parole, ciò che possediamo varrà molto meno e quello
che abbiamo bisogno di comprare costerà molto di più.
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Peter Schiff, amministratore delegato e responsabile delle
strategie globali presso Euro Pacific Capital, Inc.
Versione originale:
Peter Schiff
Fonte: http://www.safehaven.com
Link: http://www.safehaven.com/article-6367.htm
24.11.06
Versione italiana:
Fonte: http://francescocaselli.blogspot.com/
Link: http://francescocaselli.blogspot.com/2006/11/il-dollaro-usa-e-il-maggior-fiasco.html
Traduzione di Francesco Caselli
Note del Traduttore:
1) Il Forex e' il mercato internazionale delle valute.
2) Il giorno successivo a quello del Ringraziamento, che è il quarto giovedì
di novembre, viene considerato da una teoria con una certa diffusione in Usa
il primo giorno dell'anno in cui i negozi cominciano a fare utili, da
scrivere pertanto con inchiostro nero (donde il nome), essendo i precedenti
giorni dell'anno serviti solo ad appianare le spese, registrabili con
inchiostro rosso.
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