Cinque buone pratiche di comportamento per un
EcoNatale verde e sostenibile, dai regali, agli addobbi
natalizi alle vacanze. La campagna di Greenpeace e Bonsai tv "Take action
for the Planet" rilancia cinque consigli ecologici per Natale. Sulla pagina
dell'EcoNatale sarà inoltre possibile scegliere una o più azioni: il
conteggio dei click diventerà una sorta di rilevamento di quelle che vengono
considerate le principali "emergenze ambientali".
Quali dunque i consigli di Greenpeace per l'EcoNatale?
1. Non comprare un albero vero ma utilizza i rami di potatura dei nostri
boschi
2. Per il cenone scegli il pesce azzurro. Evita tonno, pesce spada e gamberi
pescati in maniera selvaggia e spesso illegale.
3. Se regali oggetti in legno controlla che abbiano il marchio FSC, garanzia
di un legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile. Per i
prodotti hi-tech assicurati che la casa produttrice sia amica dell'ambiente.
4. Per le luci della tua casa utilizza solo lampadine a basso consumo
5. Evita viaggi in aereo a favore di quelli in treno e in nave.
19/12/2008 ACQUISTI. Per un Natale "a lume di candela" sicuro, ecco le regole dell'UNI (GA, http://www.helpconsumatori.it)
Di tutte le forme, classiche o particolari,
profumate e colorate, le candele sono tra le protagoniste delle
feste, soprattutto di quelle natalizie: vanno ad ornare le tavole per il
pranzo di Natale o il cenone di Capodanno; si accendono nelle case per
creare un'atmosfera magica; diventano dei veri e propri regali. Ma
l'utilizzo delle candele richiede attenzione, sia a causa delle possibili
formazioni di emissioni dannose, dovute alla loro combustione, sia per
eventuali incendi causati da un utilizzo scorretto.
Quest'anno l'UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione, ha
elaborato 3 norme tecniche, valide a livello europeo, per dare ai
consumatori la garanzia di fare acquisti sicuri. Osservando alcuneetichette
e simboli che compaiono sulle candele (o sul depliant informativo che le
accompagna) sarà possibile scegliere solo prodotti che offrono la massima
garanzia di sicurezza e festeggiare quindi "a lume di candela" senza correre
rischi inutili.
Specificare i requisiti e i metodi di prova per la sicurezza
antincendio delle candele destinate ad essere utilizzate in locali
chiusi; è questa la prima norma - la UNI EN 15493. Per far questo la norma
analizza alcune caratteristiche della candela come, ad esempio, la
stabilità, l'altezza della fiamma, il comportamento di auto estinzione alla
fine del processo di combustione e la riaccensione dopo l'estinzione.
La seconda norma - la UNI EN 15494 - specifica quali e come
devono essere fatte le etichette di sicurezza che devono essere
riportate su tutte le candele destinate ad essere accese in luoghi chiusi e
della cui presenza il consumatore si può facilmente accertare al momento
dell'acquisto. Ad esempio simboli o etichette, con testo nella lingua del
paese in cui le candele sono commercializzate, che dicono di "accendere la
candela fuori dalla portata di bambini o animali" o di "non accendere
candele vicino o su oggetti che si possono incendiare".
La UNI EN 15494 fornisce anche ulteriori informazioni volontarie
che possono essere apposte sul prodotto e che servono ad avvertire il
consumatore sui comportamenti più corretti da tenere quando si utilizzano le
candele, come ad esempio non esporre la candela a correnti d'aria; spegnere
la candela soffocando la fiamma e non soffiandoci sopra né utilizzando
liquidi vari; tagliare lo stoppino a circa 1 cm prima di accendere la
candela; non spostare le candele accese, etc.
Infine la terza norma - la UNI EN 15426 - descrive i requisiti
e i metodi di prova per la valutazione dell'indice di fuliggine delle
candele. La norma si applica alle candele con stoppino singolo, che abbiano
un diametro sino a 10 cm, destinate ad essere bruciate in ambienti chiusi.
19/12/2008 SICUREZZA ALIMENTARE. Per Natale "sai che pesci pigliare?". Te lo dice il WWF (GA, http://www.helpconsumatori.it)
Scegliere cosa mangiare a Natale è sempre
un'impresa e se si decide di fare un pranzo a base di pesce la cosa
si fa ancora più ardua. Chi ci dice se è fresco o surgelato, ma soprattutto
quale è quello sicuro? Il WWF ha stilato una guida tascabile per un consumo
consapevole dei prodotti del mare. Si chiama
"Sai che pesci pigliare?" e ci dice quali specie di pesci, crostacei e
molluschi scegliere al momento dell'acquisto, cosa consumare, avendo la
coscienza ecologica a posto, e cosa invece lasciar stare in mare.
Semaforo verde per acciughe, per esempio, e per ostriche, rombi
chiodati d'allevamento, sgombri. Semaforo arancione per mazzancolle,
astici, seppie, sogliole, salmoni, orate. Semaforo rosso per l'anguilla, il
tonno rosso, il pesce spada.
Si può stare tranquilli dunque nell'acquisto in pescheria
per tutte le specie inserite nella lista verde: il WWF da il via libera
poiché questi pesci soddisfano gran parte dei criteri compatibili con la
salvaguardia degli stock e con un prelievo in mare sostenibile.
Nella lista gialla sono invece inserite quelle specie che,
se consumate con elevata frequenza, potrebbero andare incontro ad impatti
eccessivi, e dunque, più cautela al momento dell'acquisto. I pesci elencati
sotto il semaforo rosso dovrebbero essere evitati del tutto: per loro anche
un consumo ridotto può incidere sullo stato degli stock e, in taluni casi,
la reperibilità del prodotto può avere elevati costi energetici senza
garanzie di ridotti costi ambientali.
Il WWF ha anche prodotto uno speciale Ricettario "Le Stagioni
della pesca" che propone un menù basato sulla disponibilità
stagionale delle specie ittiche, un'altro dei criteri per un acquisto
consapevole dei prodotti della pesca. La presentazione è avvenuta ieri a
Roma, presso il Ristorante "Crudo", con una degustazione di piatti a base di
pesce appartenente alla lista verde del WWF.
"Da quando negli anni Settanta è iniziata la fase di
industrializzazione della pesca, si è registrato un progressivo
impoverimento dei mari - commenta Marco Costantini, responsabile del
Programma Mare del WWF Italia - ormai con sonar, echosounder, fishfinder,
GIS-mapper e quant'altro è stato possibile non solo individuare i banchi, ma
anche sapere la loro forma, le loro dimensioni, sapere che specie li
costituiscono. Ripartire, da una scelta consapevole del consumatore ci è
sembrato un primo passo per sconfiggere l'offerta omologata del mercato che
trascura il valore del prodotto locale e stagionale, dimentica le tecniche
di pesca selettive e si rivolge verso zone di pesca ormai lontane e in molti
casi impoverite".
Inevitabilmente, con catture sempre inferiori, si è andati a
caccia di nuovi stock sempre più in profondità, anche oltre i mille
metri; si è andati sempre più al largo e quindi sempre più distanti dai
luoghi effettivi di consumo - si pensi ai merluzzi in Cile alle spigole
della Patagonia, agli scorfani della Mauritania - si sono utilizzate reti
sempre più efficaci e si sono cominciate a trattenere a bordo e a vendere
solo le specie più vantaggiose dal punto di vista economico, rigettando
tutto il resto, creando così la "tragedia" del bycatch, ovvero il riversare
in mare tonnellate e tonnellate di pesce buono da mangiare ma di scarso
valore commerciale. Si è poi passati in alcuni casi alla pesca illegale, non
rispettando i limiti di cattura, le aree interdette, utilizzando attrezzi
banditi ma estremamente efficaci.
Con il declino delle catture - dal 1994 al 2003 la cattura
globale è calata del 13% - la pesca, poi, si "è enormemente
globalizzata" e certe specie hanno cominciato a migrare a distanze maggiori
da pescate che non da vive. Sulle tavole dei consumatori arriva pesce da
tutto il mondo, spesso tanto trasformato da essere difficile da riconoscere.
Il consumatore, continuando a pensare che il pesce venga da un mare a sé
prossimo, non è più in grado di capire "che pesci pigliare".
SICUREZZA. Milano, Natale: è allarme contraffazione per giocattoli, elettronica e moda (FC, http://www.helpconsumatori.it)
In vista del Natale, è tutto un proliferare di
articoli da regalo "taroccati" nei vari settori merceologici. Nel
corso dei controlli che la Guardia di Finanza (GdF) sta effettuando in
questi giorni a Milano, sono state riscontrate irregolarità nella vendita di
giocattoli per bambini non conformi alla normativa, prodotti con marchi
contraffatti, piccoli apparecchi luminosi natalizi sprovvisti del marchio
Ce.
Ma tra gli articoli "taroccati" c'è davvero di tutto:
giocattoli, abbigliamento, vestiti di Babbo Natale, cd musicali, accendini,
articoli sportivi, gadget e altri oggetti sequestrati, messi sotto sequestro
per violazione delle norme in materia di sicurezza dei prodotti.
Nonostante l'intensa attività della GdF però, parte dei
giocattoli che finirà sotto l'albero di Natale sarà comunque una potenziale
fonte di pericolo per i più piccoli. È quanto emerge da un'indagine della
Camera di Commercio di Milano e dai dati di un sondaggio effettuato presso
270 milanesi condotto in questo mese di dicembre.
Secondo i dati forniti dalla Commissione europea infatti,
oltre un prodotto altamente pericoloso su tre (37%) riguarda l'infanzia e in
questo caso i rischi più comuni sono soffocamento e tossicità. Secondo
questa indagine, nei primi sei mesi del 2008, l'Italia avrebbe incrementato
le esportazioni di giocattoli verso la Cina del 405%, per un milione di euro
circa, ma ha importato complessivamente una quantità di giocattoli pari a
453 milioni di euro, di cui quasi la metà proveniente dalla Cina.
"L'attività di controllo è una funzione di regolamentazione molto
importante - ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera
di Commercio di Milano, ricordando l'importanza di vigilare in particolare
sulla sicurezza di giocattoli - Contraffazione e abusivismo sono un danno
per i cittadini e per le imprese, perché un mercato senza legge è un mercato
fuorilegge".
Comunque, con l'avvicinarsi del Natale, la presenza di
prodotti falsi sul mercato spazia davvero in tutti settori merceologici:
oltre ai giocattoli, tra le merci più colpite ci sarebbero anche i capi di
abbigliamento, accessori moda ed elettronica.
"Bisogna essere coalizzati contro illegalità e contraffazione
- ha aggiunto Sangalli - ed intervenire con più controlli, ma anche
sviluppando la cultura della responsabilità". La mancanza di sicurezza, ha
ricordato il presidente della Camera di Commercio di Milano, oggi
rappresenta per l'economia un costo significativo.
"Il Natale - ha concluso Sangalli - è ancora sentito ed è fatto
di tradizioni. In un momento difficile come quello attuale le feste
possono diventare un'occasione importante per fare ripartire i consumi e
guardare con maggiore fiducia al nuovo anno. Combattere la mancanza di
sicurezza significa anche rendere le nostre imprese più competitive in
Italia e all'estero".
http://www.helpconsumatori.it
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