Tra pochi giorni sarà Natale: case
addobbate a festa, la corsa ai regali, l'attesa di Babbo Natale che nella
notte tra il 24 e il 25 dicembre allieta grandi e piccini con le sue
strenne. Sono tante le tradizioni legate al Natale, ma ci siamo mai chiesti
da dove prende le mosse tutto ciò. Anticipando a tutti gli auguri per un
sereno Natale e un felice 2008, Help Consumatori ha cercato di riordinare un
po' le idee. Vediamo nel dettaglio.
Innanzitutto, prima della nascita di Cristo c'era la festa
del Fuoco e del Sole, perché in questo periodo c'è il solstizio d'inverno,
cioè del giorno più corto dell'anno. Nella Roma pre-cristiana dal 17 al 24
dicembre si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio
dell'agricoltura ed è un periodo dove si viveva in pace, si scambiavano
doni, sono abbandonate le divisioni sociali e si facevano sontuosi
banchetti. Tra i Celti invece si festeggiava il solstizio d'inverno. Nel 274
dopo Cristo, l'imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si festeggiava
il Sole.È da quest'origine che risale la tradizione del ceppo
natalizio, ceppo che nelle case deve bruciare per dodici giorni
consecutivi e deve essere preferibilmente di quercia, perché propiziatorio,
e da come brucia si presagisce come sarà il futuro anno.
Albero di Natale: l'immagine dell'albero (specialmente
sempreverde) come simbolo del rinnovarsi della vita è un tradizionale tema
pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in
seguito assimilato dal Cristianesimo. La derivazione dell'uso moderno da
queste tradizioni, tuttavia, non è stato provato con certezza. Sicuramente
esso risale almeno alla Germania del XVI secolo. Ingeborg Weber-Keller
(professore di etnologia a Marburgo) ha identificato, fra i primi
riferimenti storici alla tradizione, una cronaca di Brema del 1570, secondo
cui un albero veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. La
città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale
della storia (vi si trova una targa scritta in otto lingue, secondo cui il
"primo albero di capodanno" fu addobbato nella città nel 1510).
Precedentemente a questa prima apparizione "ufficiale"
dell'albero di natale si può però trovare anche un gioco religioso
medioevale celebrato proprio in Germania il 24 dicembre, il "gioco di Adamo
e di Eva" (Adam und Eva Spiele), in cui venivano riempite le piazze e le
chiese di alberi di frutta e simboli dell'abbondanza per ricreare l'immagine
del Paradiso. Successivamente gli alberi da frutto vennero sostituiti da
abeti poiché quest'ultimi avevano una profonda valenza "magica" per il
popolo. Avevano specialmente il dono di essere sempreverdi, dono che secondo
la tradizione gli venne dato proprio dallo stesso Gesù come ringraziamento
per averlo protetto mentre era inseguito da nemici. Non a caso, sempre in
Germania, l'abete era anche il posto in cui venivano posati i bambini
portati dalla cicogna.
L'usanza, originariamente intesa come legata alla vita pubblica,
entrò nelle case nel XVII secolo ed agli inizi del secolo successivo era già
pratica comune in tutte le città della Renania. L'uso di candele per
addobbare i rami dell'albero è attestato già nel XVIII secolo.
Presepe: la tradizione del presepe natalizio ha le sue
origini proprio in Italia da quando, nel 1223, San Francesco d'Assisi lo
allestì per la prima volta a Greccio, piccola località in Umbria. Il presepe
più noto in Italia è quello napoletano. Nel cuore della città partenopea
esiste una strada, via si San Gregorio Armeno, dedicata ai presepi e agli
artigiani che realizzano con maestria unica al mondo statuine e scenari: le
cui botteghe offrono a Natale un'atmosfera davvero irripetibile. La
principale caratteristica del presepe napoletano,è l'estremo realismo con
cui vengono riprodotti personaggi e ambienti.
Dal Settecento in poi si afferma la connotazione naturalistica,
con scene della Natività di Gesù Bambino che si svolgono nel paesaggio
campano e ancora oggi è consuetudine inserire nel presepe soggetti legati
all'attualità come personaggi dello spettacolo, della musica, dello sport o
capi di stato.
Vigilia: la Vigilia di Natale è il giorno che precede
quella che è considerata una delle principali festività del cristianesimo.
Cade il 24 dicembre. Nella tradizione del mondo occidentale assume una
grande valenza simbolica poiché si celebra, nella notte, la nascita di Gesù
Cristo, in una grotta di Betlemme, nella Giudea, regione della Palestina.
Secondo i vangeli, seguendo una stella di Betlemme, i re magi venuti
dall'oriente trovarono un bambino che giaceva in una mangiatoia: ne
riconobbero l'importanza e gli offrirono oro, incenso e mirra.
Per il fedele, la veglia notturna della vigilia serve da transito
verso il mistero della nascita del Dio che si fa uomo ed entra nella storia
dell'umanità: si danno gli ultimi ritocchi al presepe, ci si prepara per la
messa di mezzanotte, in una attesa che ha lo scopo far presente e reale il
miracolo della nascita di Cristo.
All'originaria valenza è stata aggiunta quella propria della
festa moderna, percepita anche dai non credenti, caratterizzata da
una ricca cena (detta appunto della Vigilia) e dallo scambio di regali,
destinati alle persone care,allo scoccare della mezzanotte (solo in alcune
regioni d'Italia; altre rimandano lo scambio dei doni ed il banchetto
principale al pranzo del giorno successivo).
Babbo Natale: l'uso di fare doni ai bambini in occasione
del solstizio d'inverno c'è sempre stato. Ma nel passato i regali non li
portava Babbo Natale. A portare i regali ai bambini ci pensavano gli elfi,
gli angeli, le fate, i Rè Magi, Santa Lucia, Gesù Bambino, la Befana. La
figura di Babbo Natale si ricollega a San Nicola di Mira e a Sanctus
Nicolàus, che operava già nel Medioevo. Per diventare ciò che è attualmente,
la leggenda e la storia di Babbo Natale - San Nicola dovette arrivare negli
States al seguito degli immigrati olandesi e, infine, a New York trovò
Clement Clark Moore, che nel 1822 scrisse per i suoi sei figli la poesia "A
visitfrom St. Nicholas" in cui lo descriveva in vesti nuove. Il successo fu
immenso e lui, con i nomi di Santa Klaus, Father Christmas, Papa Noèl,
Weithnachtsmann, Babbo Natale, diventò il più amato portatore di doni e
regali.
Strenne: gli abitanti dell'antica Roma erano soliti
scambiarsi, in occasione di feste e a capodanno, dei regali chiamati
strenne. Tale consuetudine si ricollegava ad una tradizione secondo la
quale, il primo giorno dell'anno, al re veniva offerto in dono un ramoscello
raccolto nel bosco della dea Strenna (dea sabina della salute?). Questo rito
augurale si diffuse tra il popolo e, ben presto, i rametti di alloro, di
ulivo e di fico vennero sostituiti da regali vari. Tale tradizione, presente
ancora ai nostri giorni, si riveste in occasione del Natale di nuovi
significati richiamando, attraverso il gesto del dono, l'amore di Dio che ha
donato suo Figlio all'umanità intera.
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