Il termine Pasqua deriva dalla parola latina "pascha"
e dall'ebraico "pesah", che significa probabilmente passaggio. Con
questo nome si indicano due feste, molto diverse tra loro, una ebraica,
l'altra cristiana. La Pasqua più antica è quella ebraica, con la quale si
celebra la liberazione del popolo di Mosè dalla schiavitù in Egitto e viene
festeggiata in occasione del primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera.
La Pasqua cristiana celebra, invece, la Resurrezione di Cristo
e viene festeggiata la domenica successiva al primo plenilunio dopo
l'equinozio primaverile. La festa, oltre alle radicate motivazioni
religiose, è legata al risveglio della natura. L'evento ha sempre avuto
risonanze agresti e risale ad un'antica celebrazione con cui veniva
festeggiato l'arrivo della primavera tramite offerte di ringraziamento, tra
cui le primizie del campo e dell'orto, e sacrifici di agnelli, la cui carne
veniva consumata con un pasto rituale. Oggi come in pass ato si ritrovano
sulla tavola le spighe di grano tramutate in pane, le erbe, le uova,
l'agnello, irrinunciabili e caratteristici alimenti della Pasqua.
L'uovo è il simbolo della vita e della rigenerazione ed è
presente in molte culture antiche. Si pensa che i primi ad usare
l'uovo come oggetto benaugurante siano stati i Persiani che festeggiavano
l'arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. In Occidente
questa usanza risale al 1176, quando il capo dell'Abbazia di St.
Germain-des-Près donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II
crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. L'uso di
regalare uova è collegato al fatto che la Pasqua è festa della primavera,
dunque anche della fecondità e del rifiorire della natura. L'uovo è appunto
simbolo della vita che si rinnova ed auspicio di fecondità.
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