L'obiezione di coscienza dei farmacisti è un
"diritto riconosciuto" quando si tratta di fornire medicine "che
abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e
l'eutanasia". Queste le parole di Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi
alla Federazione internazionale dei farmacisti cattolici. Federfarma ha
risposto all'invito del Papa sostenendo che "se si vuole dare al farmacista
la possibilità di rifiutare la consegna di un farmaco per motivi di
coscienza e' necessario che sia modificata la legge attuale che obbliga il
farmacista, dietro presentazione di ricetta medica, a consegnare il farmaco
o a procurarlo, se non disponibile, nel più breve tempo possibile".
Da un punto di vista scientifico - conclude Federfarma -
sarebbe comunque difficile individuare a quali farmaci applicare l'eventuale
obiezione di coscienza: il farmacista obiettore potrebbe rifiutarsi di
consegnare non solo, ad esempio, la pillola del giorno dopo, bensì anche
molti altri farmaci che contengono lo stesso principio attivo, come la
comune pillola anticoncezionale o medicinali per problemi ormonali.
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