Sollecitiamo governo e parlamentari affinche'
presentino un emendamento alla Finanziaria per recepire le indicazioni
dell'Antitrust sull'obbligo per i medici di indicare in ricetta il principio
attivo del farmaco. In questo modo la spesa farmaceutica porterebbe ad un
risparmio di 4 miliardi di euro, l'ammontare cioe' dei maggiori introiti che
dovrebbero arrivare dall'aumento dell'Irpef. Sono queste le riforme
strutturali che noi ci attendiamo e non il semplice aumento delle tasse che
caratterizza questo Governo e questa maggioranza.
Il costo dei farmaci a carico del servizio sanitario nazionale si aggira sui
12 miliardi di euro e, stando alle dichiarazioni del presidente
dell'Antitrust, Antonio Catricala', il risparmio si aggirerebbe sul 30%, di
qui la cifra di 4 miliardi di euro. Tra l'altro la spesa farmaceutica e' in
aumento: solo nei primi 8 mesi di quest'anno e' aumentata del 9,2% rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno ed e' aumentata dell'8% nel 2004
rispetto al 2003. Un aumento del 17,25 in soli due anni!!!
Le dichiarazioni del presidente di Federfarma, Sergio Dompe', e del
segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg)
Giacomo Milillo, sono evidentemente interessate e in conflitto di interessi:
ovvi per Federfarma (vende farmaci!!!) piu' nasconti per i medici, visto che
lo stesso Catricala' dichiara che l'obbligo di indicare il principio attivo
"potrebbe ridurre gli effetti del conflitto di interessi in medicina legato
al finanziamento, da parte delle imprese farmaceutiche, delle spese di
viaggio e di ospitalita' in occasione di corsi, convegni, congressi e visite
ai laboratori e ai centri di ricerca aziendali."
Governo e maggioranza devono decidere da che parte stanno. Con gli utenti o
con le lobbies dei farmaci?
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