Il movimento sociale-fiamma tricolore della Basilicata darà 1.500 euro ai genitori dei bambini che nasceranno in cinque comuni potentini
dove risiedono poche centinaia di abitanti, ma a due condizioni: che il neonato
si chiami Benito o Rachele e che il contributo sia utilizzato per l'acquisto
della culla, affini e alimenti per il nascituro, mentre in un comune del
trevigiano l'assessore al sociale propone di elargire 2.000 euro alle famiglie
straniere indigenti, basta che emigrino altrove data l'impossibilità di
sussistere coloro che avendo perso il lavoro, ma avendo ancora il permesso di
soggiorno, non possono essere allontanati.
Se è pur vero che in certe disposizioni a ben vedere qualche
leggerissima discriminazione si potrebbe eccepire -ad esempio è intollerabile
che a Benito e Rachele non si sia aggiunto pure Claretta- altrettanto vero è che
siffatte iniziative potrebbero dar corso a veri e propri scambi di favori
regionali del tipo "A.A.A. cedesi famiglia incinta, ma disoccupata, in cambio di
famiglia lavoratrice senza figli -che i contributi per gli asili costano.
Nadia Redoglia
Giornalista impegnata in inchieste su temi ambientali (eco-mafie, scorie
nucleari) conflitti-disarmo (uranio impoverito, sostanze nocive nei teatri di
guerra), immigrazione, discriminazioni etnico-razziali. Pubblica per Verde
Ambiente e testate web, opinionista in seminari e dibattiti a tema. Partecipa al
progetto Pandoratv, redattrice e portavoce di Peacelink, coordinatrice ufficio
stampa Osservatorio Militare.
Per contattare Nadia Redoglia:
info@canisciolti.info
http://www.canisciolti.info
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