Due conviventi che vanno all'anagrafe insieme a
registrare il loro stato di unione, di affetto e di amore ci andranno
"contestualmente", prima uno e poi l'altro...oppure va uno e poi lo comunica
per iscritto all'altro... insomma un macchinismo, un compromesso per
accontentare Rutelli e la parte più arretrata del mondo cattolico ma che
genera nelle persone interessate un senso di espropriazione della propria
dignità personale.
Siamo il fanalino di coda dell'Europa, dove esistono ovunque legislazioni
più avanzate e registri pubblici. Anche sul fronte dei diritti cè qualcosa
che non va perché i tempi sono troppo lunghi e i criteri non sempre
trasparenti. Ma su questo avremo modo di dire meglio nei prossimi giorni.
Detto questo però bisogna guardare anche ai dati simbolici e al passo in
avanti che si è fatto, questo si indubitabile, nel riconoscere questi
diritti anche alle persone che vivono in coppie omosessuali e questo non era
mai accaduto in un disegno di legge nel nostro Paese.
Così come non deve sfuggire il fatto che alcune convivenze, basate su legami
di affetto e volte a scopi di cura, siano state inserite e che ad esse
vengano riconosciuti diritti perché si valuta che siano un elemento
importante per una società più coesa e solidale, meno violenta e più
inclusiva, rispetto ai soggetti deboli o bisognosi di aiuto (mi riferisco ai
portatori di handicap e agli anziani in particolare). Non mi pare invece di
poter concordare con la lettura che alcuni danno di questo compromesso: esso
sarebbe, secondo costoro, un primo passo reso possibile dal fatto che si sta
costruendo il Partito Democratico... Non fa bene alla politica fare
forzature indebite.
Il compromesso è avvenuto principalmente tra due partiti della coalizione,
Ds e Margherita, ma ad esso hanno concorso anche le altre forze della
coalizione, e soprattutto, con o senza partito democratico, è una mediazione
che si sarebbe dovuta trovare comunque perché si trattava di un impegno
programmatico di tutta l'Unione. Io non credo che il fatto che si stia
costruendo il partito democratico abbia facilitato le cose... tant'è vero
che stiamo discutendo da moltissimi mesi un provvedimento che in altri paesi
hanno licenziato meglio e in meno tempo, e senza tutte le polemiche che si
sono accompagnate al testo qui in Italia.
Questa discussione ha semmai fatto emergere ancora più chiaramente quanto
siano distanti in materia di laicità dello stato e di diritti civili le
opinioni di partenza di buona parte della Margherita e quelle dei Ds. E
anche per questa ragione sarebbe bene continuare a far vivere nel paese un
grande partito della sinistra laica e socialista, capace di far valere nel
dibattito le sue opinioni. Le mediazioni poi si cercano e si posso trovare,
soprattutto tra partiti che, pur coalizzati, restano diversi perché hanno
culture politiche piuttosto distanti.
Adesso si apre una stagione complessa: il provvedimento, che non è ancora
legge, inizia il suo percorso alle camere (e dal Senato in primis) e si
aprirà un confronto di merito sui vari articoli. Alcuni di essi possono
essere migliorati e io mi auguro che il testo non sia blindato, così come
spero che qualcosa si muova anche tra i laici dello schieramento di
opposizione. Ma non canterei vittoria troppo resto, ci saranno colpi di coda
potenti, attacchi da parte delle gerarchie ecclesiastiche e di coloro che ad
esse fanno sponda nelle due Camere.
Per dare diritti certi ai conviventi la strada è ancora lunga e la battaglia
deve continuare nel paese e in parlamento. Solo quando la legge sarà
approvata potremo dire di avere fatto un piccolo passo in avanti.
Fulvia Bandoli
aprileonline.info
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