Non si chiameranno PACS, ma DICO: diritti e doveri
delle persone stabilmente conviventi. Il governo ha varato ieri il
disegno di legge che regola le unioni di fatto e che si pone come obiettivo
quello di tutelare i soggetti più deboli nella convivenza, superando così
disparità e disuguaglianza tra cittadini. Il testo presentato è una bozza,
che potrebbe subire modifiche in qualsiasi momento fino alla sua
presentazione in Parlamento, e che inizia con queste parole: "Due persone
maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi,
che convivono e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non
legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta, adozione,
affiliazione, tutela, curate o amministrazione di sostegno, sono titolari
dei diritti e delle facoltà stabiliti dalla presente legge".
Ma quali sono i passaggi fondamentali della bozza della nuova
legge?
Cos'è la convivenza. "È provata dalle risultanze
anagrafiche". La dichiarazione può avvenire contestualmente, altrimenti "il
convivente che l'ha resa ha l'onere di darne comunicazioni mediante lettera
raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente". Sono
riconosciute le coppie in essere: "Entro nove mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, può essere fornita la prova di una data di
inizio della convivenza anteriore a quella delle certificazioni".
Chi non può accedervi. Sono esclusi ai diritti regolati
dalla legge i condannati o i rinviati a giudizio per "omicidio consumato o
tentato sul coniuge dell'altra o sulla persona con la quale l'altra
conviveva"; le persone "legate da rapporti contrattuali, anche lavorativi,
che comportino necessariamente l'abitare in comune". La pena per falsa
dichiarazione di convivenza è il carcere da uno a tre anni e una multa da 3
mila a 10 mila euro.
Case popolari anche per i conviventi registrati. Le
Regioni "tengono conto della convivenza ai fini dell'assegnazione di alloggi
di edilizia popolare o residenziale pubblica".
Contratto di affitto. "In caso di morte di uno dei
conviventi che sia conduttore del contratto di locazione della comune
abitazione, l'altro convivente può succedergli nel contratto, purché la
convivenza perduri da almeno tre anni ovvero vi siano figli comuni".
Assistenza per malattia e ricovero. "Le strutture
ospedaliere e di assistenza pubbliche e private regolano l'esercizio del
diritto di accesso del convivente per fini di visita e di assistenza nel
caso di malattia o ricovero dell'altro convivente".
Tutele sul lavoro in caso di trasferimenti. "La legge e
i contratti collettivi disciplinano i trasferimenti e le assegnazioni di
sede dei conviventi dipendenti pubblici e privati al fine di agevolare il
mantenimento della comune residenza, prevedendo tra i requisiti per
l'accesso al beneficio una durata almeno triennale della convivenza".
Eredità dopo 9 anni di convivenza. Serviranno almeno 9
anni di convivenza per far scattare il diritto alla successione: un terzo
dell'eredità se alla successione concorre un solo figlio e a un quarto se
due o più figli. "In caso di concorso con ascendenti legittimi o con
fratelli e sorelle anche se unilaterali al convivente è devoluta la metà
dell'eredità". Sono previsti due terzi dell'eredità, se non ci sono figli o
di fratelli e sorelle, e l'intera eredità nel caso in cui non ci siano
parenti entro il terzo grado in linea collaterale.
Quando c'è l'obbligo di versare gli alimenti. "Nell'ipotesi
in cui uno dei due conviventi versi in stato di bisogno e non sia in grado
di provvedere al proprio mantenimento, l'altro convivente è tenuto a
prestare gli alimenti oltre la cessazione della convivenza, purché
perdurante da almeno tre anni, con precedenza sugli altri obbligati, per un
periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza". Tale
obbligo "cessa qualora l'avente diritto contragga matrimonio o inizi una
nuova convivenza".
Per maggiori informazioni
www.governo.it
Archivio pacs - DICO
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