Sembra che la cremazione in Italia stia prendendo
piede, tant'e' che lo scorso anno l'8% dei corpi dei defunti ha seguito
questa sorte (45 mila su 550 mila decessi). Solo cinque anni fa erano il 5%
e dieci anni fa il 2%. Niente a che fare con Paesi come la Svizzera (70%),
l'Olanda (50%), Francia e Spagna (circa 20%). Una scelta ecologica, civica
ed economica che parte da considerazioni pratiche (spazio e riesumazione dei
corpi per la loro eliminazione definitiva), ma che, nonostante la legge
approvata fin dal 2001e la cui attuazione e' praticamente demandata alle
Regioni e da queste ai Comuni, non funziona come dovrebbe. L'esperienza
che raccontiamo e' stata vissuta in una delle Regioni che in materia e'
considerata all'avanguardia, la Toscana, ma che nei fatti crediamo meriti un
solo aggettivo: ridicola. Figlie della burocrazia e dell'avidita'
economica delle specifiche amministrazioni, le norme in materia sono un
sorta di inno alla persecuzione del cittadino che vuole essere ligio ai
doveri e alle leggi. I nostri due protagonisti, figli di una madre
che e' venuta a mancare improvvisamente e che aveva sempre espresso il
desiderio della dispersione delle proprie ceneri in mare, hanno voluto
andare fino in fondo alla questione, non rassegnandosi a dover diventare
delinquenti per dar corpo a quanto previsto da norme che nel contempo
rendono impossibile l'esercizio di questo diritto. Per cui hanno
rispettato la loro madre e, rispettosi anche della legge, hanno
provveduto ad autodenunciarsi presso la procura della repubblica di Firenze,
chiedendo al magistrato di agire contro di loro.
Vediamo un breve sunto della lettera di autodenuncia che Claudia e Pietro
Moretti hanno inviato al magistrato fiorentino (il testo completo e' a
questo indirizzo:
http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=127945)
: "Lo scorso 3 novembre e' morta nostra madre ... ha spesso espresso la
sua ferma volonta' di essere cremata e che le sue ceneri fossero disperse,
non in un cimitero, ma in mare...La mattina stessa della morte, avvenuta a
Siena, ci siamo recati dall’ufficiale di stato civile .... e richiedere
autorizzazione alla cremazione e alla dispersione delle ceneri... "Qui a
Siena ci vuole il testamento per l’autorizzazione alla dispersione”, ci dice
l’ufficiale (ndr. ma c'era solo una volonta' espressa piu' volte, ma non un
testamento)... abbiamo cominciato una lunga ricerca dei regolamenti di Siena
e di altri comuni in materia ... abbiamo saputo che a Firenze la dispersione
delle ceneri era consentita su alcuni tratti dell’Arno ... abbiamo quindi
chiesto all’ufficiale di Siena se poteva concederci l’autorizzazione alla
dispersione in Arno.... ma non era possibile, autorizzandoci invece al
al trasporto delle ceneri al cimitero a Firenze ... per chiedere li'
l'autorizzazione ... Il Comune di San Vincenzo (Livorno) e' l'unico che
abbiamo trovato, sul mare, che consentiva la dispersione, ma le
autorizzazioni avevano tempi jurassici. Abbiamo quindi chiesto ad un Comune
vicino, Marina di Bibbona (dove da bambini la mamma ci portava al mare e
dove conserviamo una casa), ma questa amministrazione non ha un regolamento
attuativo della legge regionale ... Sconfitti e amareggiati ... abbiamo
scelto fra un’irraggiungibile autorizzazione e la volonta' di nostra madre.
Domenica mattina, all’alba, abbiamo disperso le ceneri a largo di Marina di
Bibbona, celebrando finalmente il nostro funerale.
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