Si è aperto a Roma il vertice internazionale Fao sulla sicurezza
alimentare, cambiamenti climatici e biocarburanti. Jaques Diouf: "E'
necessario passare ai fatti con urgenza". Giorgio Napolitano: "Non si può
fare affidamento sulle virtù riequilibratrici del mercato" /
Il commento
delle Associazioni
Fatti e non parole per sconfiggere la fame nel
mondo. Così il direttore generale della Fao, Jaques Diouf ha aperto
questa mattina a Roma il vertice internazionale sulla sicurezza alimentare,
cambiamenti climatici e biocarburanti che terminerà il 5 giugno.
Quarantaquattro leader mondiali, inclusi i primi ministri di Francia e
Spagna e i presidenti di Brasile e Argentina, oltre a figure come il
presidente dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad e quello dello Zimbabwe Robert
Mugabe, per discutere della sicurezza alimentare mondiale di fronte alle
sfide del rialzo dei prezzi alimentari, del cambiamento climatico e della
produzione di biocombustibili. Lo riferisce la Fao in una nota stampa.
"Il mondo - ha spiegato Diouf - ha bisogno 30 miliardi di
dollari l'anno per consentire a 862 milioni di persone che soffrono la fame
di godere dei fondamentali diritti umani: il diritto al cibo e quindi il
diritto alla vita. Non c'è più tempo per continuare a parlare, è necessario
passare ai fatti con urgenza".
Il direttore ha poi ricordato che "i Paesi dell'Ocse
hanno creato distorsioni di mercato per 372 miliardi di dollari nel 2006
supportando le loro agricolture da 11 a 12 miliardi di dollari all'anno in
tariffe protezionistiche hanno avuto l'effetto di dirottare 100 milioni di
tonnellate di cereali dall'alimentazione ai combustibili, 20 miliardi di
dollari vengono spesi per l'obesità e a questi bisogna aggiungere i costi
indiretti di 100 miliardi di dollari per le morti premature e le relative
malattie ed infine la spesa per l'acquisto di armi che nel 2006 è arrivata a
1.200 miliardi".
Tariffe di protezione sull'agricoltura, sussidi ai biocarburanti,
sprechi alimentari nei Paesi sviluppati, finanziamenti per le armi e spese
sanitarie per far fronte alle malattie legate all'obesità, sono quindi gli
squilibri della spesa mondiale che dividono il mondo in due secondo Diouf.
"Non si può, per superare la crisi alimentare e garantire
una prospettiva di reale food security, fare affidamento sulle virtù
riequilibratrici del mercato". E' quanto ha affermato il Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano nel corso del suo intervento alla cerimonia
di inaugurazione questa mattina aggiungendo che " si può e si deve
riconoscere la necessità di politiche e di interventi che abbiano il loro
quadro di riferimento e le loro espressioni operative nel sistema delle
Nazioni Unite".
Secondo il Capo dello Stato "l'opinione mondiale è stata colta
di sorpresa dall'esplodere di una impressionante catena di morti per il cibo
a seguito della rapida, sconvolgente crescita dei prezzi delle derrate
alimentari". Per questo, Napolitano ha chiesto ai capi di Stato e di governo
che "non deve mancare nella discussione, soprattutto da arte dei Paesi più
sviluppati e delle istituzioni finanziarie internazionali, spirito critico,
senza convenzionalismi, nella ricerca di possibili errori di
sottovalutazione e imprevidenza".
Per la coalizione ItaliaEuropa-Liberi da Ogm il vertice
rappresenta "la tappa decisiva, insieme al Consiglio dei ministri
Ue di Lussemburgo in agenda giobedi 5 giugno, per liberare definitivamente
la strada agli Ogm oppure per affermare una volta per tutte che solo
un'agricoltura libera da Ogm può offrire soluzioni alla grave crisi
alimentare che si è aperta negli ultimi mesi ma che ci accompagnerà per
molti anni a venire".
"Solo rafforzando - ha detto in una nota il portavoce
della coalizione ItaliaEuropa-Liberi da Ogm, Roberto Burdese - un modello
agricolo e alimentare che torni a porre al centro la sovranità alimentare, e
che sia fondato principalmente sui bisogni delle comunità locali, sul giusto
mix tra saperi tradizionali e innovazione, sulla biodiversità, si possono
dare risposte efficaci alle crescenti esigenze alimentari del pianeta.
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