La Bce rivede al rialzo le prospettive di crescita
nell'area euro rispetto alle proiezioni di dicembre: «In termini
reali, si prevede un tasso di crescita medio annuo del Pil compreso tra il
2,1 e il 2,9% nel 2007 e tra l'1,9 e il 2,9% nel 2008» contro le precedenti
proiezioni, che indicavano rispettivamente una crescita compresa tra l'1,7 e
il 2,7% e tra l'1,8 e il 2,8 per cento. Lo scrive la banca centrale nel
bollettino
di marzo. "Dato il contesto economico favorevole"
la Bce raccomanda agli stati membri di evitare politiche economiche
pro-cicliche e di compiere "sforzi di risanamento sufficientemente ambiziosi
in quelli con residui squilibri di bilancio e/o con un debito pubblico
elevato". Secondo la banca centrale europea "si dovrebbe cogliere
l'opportunità per conseguire finanze pubbliche sane entro l'orizzonte dei
programmi di stabilità e al più tardi entro il 2010 in tutti i paese
dell'area dell'euro".
Secondo la BCE, l'Italia deve stare comunque attenta perché gli
obiettivi fissati con la Finanziaria per il 2007 rimangono a
rischio. I rischi per l'Italia - mette poi in guardia la Bce - concernono
l'attuazione delle misure contenute nella legge finanziaria per il 2007 e la
mancanza di informazioni riguardo alle misure correttive previste per il
2008 e oltre". "Il venire meno di ingenti misure una tantum e lo sforzo di
risanamento implicito nella legge di bilancio per il 2007 - aggiunge il
bollettino con una nota di ottimismo - dovrebbero ridurre il disavanzo al
disotto del 3% del Pil nel 2007, coerentemente con l'impegno preso dal paese
nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi.
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