La maggioranza
degli europei contraria all'energia nucleare. Lo rivela Eurobarometro,
la consueta indagine promossa dalla Ue
Gli europei
dicono no, in maggioranza, all’energia nucleare. Dopo tanto
parlare di ritorno all’atomo, soprattutto nel nostro Paese, a sedare
gli animi dei tifosi di una forma di produzione energetica bocciata
in Italia dal referendum popolare nel 1987, ci ha pensato l’Eurobarometro,
la consultazione promossa di frequente dalla Commissione di Bruxelles
per tastare il polso dei cittadini dell’Unione sui principali
argomenti.
Secondo i risultati
dell’indagine, il 55% dei cittadini europei si dice ''fortemente
contrario'' a questa fonte mentre i favorevoli non superano la
soglia del 37% e il restante 8% non risponde.
In Italia
coloro che si schierano per il nucleare sono in media anche
di meno: soltanto il 30% del campione. I più favorevoli sono invece
gli ungheresi (65%) e gli svedesi (64%). La maggioranza dei cittadini
dell'Unione europea
è inoltre contraria
al nucleare
anche se i rischi collegati alla gestione delle scorie dovessero
diminuire.
Per aumentare la
propria conoscenza della materia,
gli europei
preferiscono chiaramente le organizzazioni non governative
(39% degli intervistati) o i ricercatori indipendenti (38%). La
fiducia per i governi e per i media in materia nucleare è invece in
forte calo: rispettivamente al 19% rispetto al 29% registrato nel
2001, e al 13% dal 23%.
Di fronte al forte
rischio che i cittadini europei collegano al nucleare e alla gestione
delle scorie, l'Unione europea è chiamata a svolgere un ruolo più
ampio, soprattutto nel monitoraggio delle attività degli stati: ben
l'89%
degli intervistati
si dice favorevole al fatto che ci pensi Bruxelles. La stessa
percentuale del campione sostiene inoltre il bisogno di una
politica
armonizzata per il settore,
visto il suo impatto internazionale.
La ricerca, che ha
interessato circa 25 mila persone negli stati membri, indica
che, a livello nazionale, i pareri favorevoli e contrari sono molto
diversi da stato a stato
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