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Era l’autunno del 2007. Testa d'Asfalto regalava la
pasta a un centinaio di pensionati in periferia di Milano. Fini e
Casini lo avevano abbandonato. Una vecchia gloria sul viale del tramonto. Topo
Gigio ha fatto il miracolo. Il suo primo atto politico è stato di riesumare una
salma politica. Vi ricordate la foto della stretta di mano tra
i due dopo una conversazione strettamente privata sulla nuova legge elettorale?
Sembravano Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano. Lo psiconano aveva un’aria
incredula. Non poteva immaginare che i pidini fossero così
coglioni.
C’era allora un governo di centro sinistra formato da piccoli partiti. Nessuno
fu interpellato da Topo Gigio su una legge che li avrebbe fatti scomparire. Topo
Gigio è stato il miglior alleato del PDL. Ha fatto cadere il
Governo: lui, non Mastella. Ha perso le elezioni in modo disastroso. Ha
cancellato la sinistra e i verdi. Si può fare. Se fossi Berlusconi lo farei vice
presidente del Consiglio. Meglio comunque un vero nemico che un
falso amico. L’indulto, Mastella alla Giustizia, la mancata cancellazione delle
leggi ad personam, l’isolamento di De Magistris e della Forleo a chi li
dobbiamo? Che differenza c’è stata tra il quinquennio berlusconiano e il biennio
prodiano?
La legge elettorale è incostituzionale. Ci hanno trattati come bestie
che possono fare solo una X su un simbolo. E la X l’abbiamo
messa lo stesso perché siamo condizionati da mezzi di informazione anti
democratici. Rappresentano gruppi di interessi. Chi li controlla, controlla il
Paese
Il punto di rottura sarà l’economia. Siamo in recessione. Il
nostro PIL non crescerà nel 2008. Il risultato peggiore dell’economia mondiale,
a parte l’Africa. Se il PIL non cresce, diminuisce l’occupazione. Crescita zero
vuole dire da uno a due milioni di posti di lavoro in meno. Il gioco delle tre
tavolette, che dura da anni, di trasformare un posto di lavoro in due
precari non può continuare.
Il voto a MPA e alla Lega è un segnale di
si salvi chi può. Ognuno per sé e Dio per tutti. Se
Soru, per fare un esempio, avesse presentato una lista secessionista in
Sardegna avrebbe vinto a mani basse.
Milioni di persone a destra e a sinistra non avranno rappresentanza
nel nuovo Parlamento. Sono precari, ecologisti, disoccupati, giovani. Lasciarli
fuori dal Parlamento mentre dentro ci sono un centinaio tra condannati,
prescritti, indagati e rinviati a giudizio non è una buona idea.
Senza libera informazione non c’è democrazia. Loro non molleranno mai,
noi neppure. V2 day. V2 Day. Libera informazione in libero Stato.

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Informazione imbavagliata: 4 mandanti, 10 esecutori

Stampate e diffondete il volantino del V2 Day
L’informazione ha i suoi mandanti: ABI,
Confindustria, Mediaset, partiti. I
magnifici 4. Influenzano l’opinione pubblica. Possiedono le principali
televisioni, i giornali più diffusi. Li usano per difendere i loro interessi. I
direttori di testata sono loro dipendenti. Li scelgono, li
pagano, li licenziano. E se li scambiano come le figurine. Mimun passa dal Tg1
al Tg5. Riotta dal Corriere della Sera al Tg1.
La democrazia è una bella parola, ma cosa vuol dire questa parola in realtà? La
rappresentanza non esiste senza la conoscenza. La democrazia è
solo un concetto astratto senza la libera informazione. Il conflitto di
interessi tra i poteri economici e i media è enorme. Ha raggiunto tali
dimensioni che non lo vediamo più. E’ diventato normale che un quotidiano come
il Corriere della Sera abbia tra gli azionisti banche e gruppi industriali. Che
la televisione pubblica sia di proprietà dei partiti e quella privata di un
presidente del Consiglio, divenuto tale grazie alla proprietà di quelle
televisioni.
Quando tutto è falso, il vero scompare. Diventa un concetto
impalpabile, metafisico. Il cittadino arriva a dubitare persino che
l’informazione possa essere libera. In nessun Paese democratico chi possiede i
media può fare politica. Immaginate Obama che controlla la CNN,
ABC e FOX. O Zapatero che detta gli articoli ai direttori di El
Mundo e El Pais, in quanto suoi dipendenti. Una democrazia si basa sulla
divisione di tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.
L’informazione è definita il quarto potere. Un potere che può far vincere le
elezioni, che condiziona il valore delle azioni di Borsa, che modifica le regole
democratiche. E’ palese che l’informazione debba essere indipendente
per non trasformare ogni notizia in propaganda. Non ci si può aspettare che chi
è dentro al sistema dell’informazione: direttori, giornalisti, opinionisti, lo
voglia cambiare e neppure che ammetta di essere un porta ordini. Tengono
famiglia e la loro scelta di campo l’hanno già fatta.
Il 25 aprile 2008 firmate i tre referendum per una libera
informazione in un libero Stato per restituire il controllo del Paese ai
cittadini.
Stampate e diffondete il volantino del V2 Day con i mandanti e gli esecutori
della disinformazione.

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Archivio ELEZIONI PORCATA
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