
Nel Consiglio dei Ministri del primo aprile è stato varato il decreto per
l’esecuzione delle sentenze della Corte Europea di Giustizia. Non è
stata inclusa, nonostante la contrarietà dell’Italia dei Valori,
la sentenza del 31 gennaio 2008 che dichiara illegittime le
leggi italiane sulle radio televisioni perché consentono a Rete4
di trasmettere sulle frequenze analogiche che spettano a Europa7.
Gli italiani devono sapere che pagheranno per questa decisione una multa di
300 mila euro al giorno, retroattiva dal luglio 2006. Qualche
centinaio di milioni di euro per consentire a Fede di fare propaganda
elettorale a tempo pieno.
L’ho già detto e lo ripeto ancora. In caso di vittoria del centro sinistra
l’Italia dei Valori porrà nella sua agenda, come primo punto, il taglio del nodo
incestuoso che lega l’informazione alla politica. Partendo da Rete4.
Riporto l'articolo di Marco Travaglio, dal titolo "Vieni
avanti decretino".
"Ottime notizie dal loft del Pd. Pessime invece da Palazzo Chigi. L’entourage
di Veltroni, scrive il Corriere, si è reso conto che l’ultima
settimana di campagna elettorale dev’essere giocata all’attacco di
Berlusconi, per «mobilitare gli indecisi».
«Il buonismo avrebbe detto Goffredo Bettini mi ha rotto le
scatole». Meglio tardi che mai. Ora però il rischio è che, dopo mesi di dialogo
dissennato con l’avversario che rispondeva a colpi d’intrighi e insulti,
un’improvvisa impennata polemica suoni fasulla. E non sortisca l’effetto
sperato. Dopo aver rimosso per anni i rapporti del Cainano con la mafia, le
mazzette ai giudici, i bilanci truccati, le leggi vergogna, le menzogne su tutto
e su tutti (da Alitalia alla statura: ha ricominciato a dire di esser alto 1
metro e 71, quando supera a fatica il metro e 60), rispolverarli a freddo prima
del voto sarebbe controproducente. Come attaccare, allora? Anzitutto
sottolineando l’impresentabilità di certe new entry nelle liste del Pdl, che
renderebbero ridicolo qualunque programma elettorale, anche il migliore. Anche
chi crede ciecamente alle promesse del Cavaliere e dei suoi alleati potrebbe
nutrire qualche dubbio sulla possibilità di realizzarlo con Ciarrapico
(camicia&fedina nera), il generale Speciale (spigole
di Stato e voli di Stato a spese dei contribuenti), gli amici dei mafiosi e dei
camorristi (l’ultimo l’han beccato l’altroieri a Milano), lo sputacchiere
Barbato, il mortadellaro Strano, il
fantasmagorico Pizza, la fisioterapista personale del Capo e le
bonazze di contorno. Un po’ di sana pubblicità negativa non ha mai guastato, in
campagna elettorale. E poi c’è un tema che tutti capiscono e molti condividono,
non solo a sinistra: la liberazione della tv dalla politica. Fuori i partiti
dalla Rai, fuori Berlusconi da Mediaset o dalla politica, tetto antitrust di una
rete per ogni soggetto privato, mercato aperto a nuovi soggetti. E qui veniamo
alla cattiva notizia da Palazzo Chigi: il 1° aprile (e quando, se no?) il
Consiglio dei ministri ha varato un decreto per l’immediata esecuzione di tutte
le sentenze della Corte europea di giustizia di Lussemburgo. Tutte tranne una:
quella del 31 gennaio 2008, che dichiara illegittime le nostre leggi sulla tv
perché consentono a Rete4 di trasmettere sulle frequenze analogiche che spettano
a Europa7 in virtù della celebre gara per le concessioni nazionali del 1999,
vinta da Europa7 e persa da Rete4. Perché mai quella sentenza
no e tutte le altre sì? «Perché spiega il ministro Emma Bonino
- non aveva carattere di urgenza. Se si trova una soluzione, può essere presa in
considerazione più avanti o in un secondo decreto». Più avanti? Secondo decreto?
Ma il governo è agli sgoccioli e tra un mese se tutto va male potrebbe
insediarsi il governo Berlusconi III. La lasciamo eseguire a lui la sentenza che
manda Rete4 su satellite? Cos’è, un pesce d’aprile? Proprio l’altroieri, sul
Sole-24 ore, il consigliere di Mediaset Gina Nieri dettava la
linea ai partiti. Questa gente è talmente abituata a scriversi le leggi su
misura, da avere smarrito ogni pudore. «Nella vulgata dei Grillo
e dei Di Pietro dice la Nieri- Rete4 è illegale e
usurpa le frequenze di Europa7. Ma non lo è affatto: lo provano le leggi
approvate dal 2003 in poi». Cioè il decreto salva-Rete4 e la Gasparri,
fatte da Berlusconi pro domo sua e bocciate dalla Corte europea, come pure la
Maccanico del ‘97 e il principio ispiratore della
Gentiloni, per via dell’infinita «fase transitoria» che mantiene lo
status quo in attesa del mitico, anzi mitologico digitale terrestre. Aggiunge la
Nieri: «Dai programmi del Pd e del Pdl Mediaset non ha nulla da temere». Anzi
quello del Pd le piace tanto perché «non c’è il tetto del 45% alla pubblicità».
Insomma, sarebbe ancor più favorevole a Mediaset della già blandissima Gentiloni
(peraltro mai approvata).
Ecco cosa potrebbe dire Uolter, facendo un po’ di compagnia a Di Pietro: che
Berlusconi e le sue Gine non han capito nulla: il primo decreto del suo governo
raderà al suolo la Gasparri (risparmiando all’Italia l’annunciata supermulta
europea di 300 mila euro al giorno, retroattiva dal luglio 2006), libererà la
Rai dai partiti e dalla loro Vigilanza, e applicherà la sentenza europea e le
due note sentenze della Consulta: cioè leverà le frequenze a Rete4 e le
darà a Europa7. Vedi mai che, parlando chiaro sulla tv, si conquistino
molti incerti di sinistra e pure qualcuno di destra."
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