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01/04/2008 Nullità delle elezioni politiche 2008 (Alfonso Luigi Marra)

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stante la palese e notoria violazione del criterio della rappresentatività democratica tassativamente previsto dagli articoli 1 e 51 della Costituzione per l’essere stati i deputati e senatori di Forza Italia illecitamente scelti personalmente da Berlusconi.

Contando che avvocati, magistrati e giuristi nazionali ed internazionali si attivino, e seguano poi le azioni in sede giudiziaria, costituzionale e non, siamo in sostanza di fronte ad un Parlamento tecnicamente illecito ancorché eletto attraverso il voto.

E’ infatti notoria l’illiceità della situazione di fatto creatasi, sicuramente in Forza Italia, per violazione degli artt. 1 e 51 della Costituzione. Articoli 1 e 51 violati perché il primo dispone che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”, ed il secondo che: “Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”.

L’attuale legge elettorale già pone cioè, di per sé, problemi di costituzionalità perché sottrae all’elettorato la scelta dei parlamentari. Quel che però rende costituzionalmente illecito l’operato di Forza Italia è che, non sussistendo in essa alcuna democrazia interna, le centinaia di parlamentari eletti sono frutto delle personali decisioni di Berlusconi.

In passato, in definitiva, vigeva un universale congressualismo, per cui, dalla Democrazia Cristiana al Partito Comunista, tutto avveniva mediante congressi che eleggevano dalle segreterie delle Sezioni fino alle nazionali, che eleggevano poi, ai vari livelli territoriali, i comitati elettorali che, a quel punto, alto o basso che fosse il livello di civiltà del Paese, lo esprimevano.

Complessi meccanismi ai quali in Forza Italia si è sostituita la volontà di un singolo che, con una penna e un foglio in mano, ha scritto la lista degli uomini che comporranno la maggioranza che governerà il Paese o, a limite, l’opposizione.

Una situazione persino descritta analiticamente dalla inconsapevole Mussolini, la quale, per televisione, senza rendersi conto della gravità di quello che stava dicendo, ha narrato il modo in cui è avvenuta la formulazione del “listone” del PDL, indicando invero quale “ieratico” plenipotenziario Bondi, che invece rappresenta solo Berlusconi.

Sistemi che hanno in un modo o nell’altro pervaso anche altre forze, ma nei comportamenti c’è uno stadio qualitativo e quantitativo dal quale in poi si ha il superamento della liceità. Una liceità quindi a rischio anche nelle altre forze e nel centro sinistra, ma che in Forza Italia, e pertanto nel PDL, è stata travolta.

Un sistema nel quale, siccome i “responsabili” nominati da Berlusconi devono pur avere qualcosa in cambio della loro “dedizione”, viene loro data la possibilità di proporre i candidati, per cui Berlusconi, dopo aver nominato parlamentari gli uomini individuati da lui direttamente, ne ha ammesso altri proposti da questo o quello, purché funzionali alle sue logiche.

Un sistema che aggiunge all’illiceità costituzionale quella penale perché come tutti sanno i soggetti abilitati al ruolo di “presentatori” dei candidati si sono generalmente dati, del resto ovviamente, al commercio dei seggi.

Fermo restando che pagare non basta (lo avrei fatto io stesso, se fosse stato possibile, pur di poter cambiare le istituzioni dall’interno), perché Berlusconi si astrae sì dai traffici estorsivi dei suoi “presentatori”, ma accoglie solo le proposte di suo gradimento.

Né le svariate illiceità di cui a questi comportamenti sono sanabili con il voto, non potendo ciò che è previsto come illecito essere oggetto di voto, senza contare che, quando si pongano in essere stadi della fraudolenza di rilevanza giuridica per indurre in errore la collettività, il voto perde di fatto la sua valenza di indicatore del livello di gradimento popolare. Cose illecite che spero vengano approfondite, perché quando il giudizio si sarà consolidato, sarà giocoforza sciogliere queste pseudo-Camere e andare a nuove elezioni con una diversa legge.

Alfonso Luigi Marra

http://www.marra.it

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