stante la palese e notoria violazione del criterio della rappresentatività democratica
tassativamente previsto dagli articoli 1 e 51 della Costituzione per l’essere stati
i deputati e senatori di Forza Italia illecitamente scelti personalmente da Berlusconi.
Contando che avvocati, magistrati
e giuristi nazionali ed internazionali
si attivino, e seguano
poi le azioni in sede giudiziaria,
costituzionale e non,
siamo in sostanza di fronte ad
un Parlamento tecnicamente
illecito ancorché eletto attraverso
il voto.
E’ infatti notoria l’illiceità della
situazione di fatto creatasi, sicuramente
in Forza Italia, per
violazione degli artt. 1 e 51 della
Costituzione.
Articoli 1 e 51 violati perché il
primo dispone che “La sovranità
appartiene al popolo, che
la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.”, ed il
secondo che: “Tutti i cittadini
dell'uno o dell'altro sesso possono
accedere agli uffici pubblici
e alle cariche elettive in
condizioni di eguaglianza”.
L’attuale legge elettorale già
pone cioè, di per sé, problemi
di costituzionalità perché sottrae
all’elettorato la scelta dei
parlamentari.
Quel che però rende costituzionalmente
illecito l’operato di
Forza Italia è che, non sussistendo
in essa alcuna democrazia
interna, le centinaia di
parlamentari eletti sono frutto
delle personali decisioni di
Berlusconi.
In passato, in definitiva, vigeva
un universale congressualismo,
per cui, dalla Democrazia
Cristiana al Partito Comunista,
tutto avveniva mediante
congressi che eleggevano
dalle segreterie delle Sezioni
fino alle nazionali, che eleggevano
poi, ai vari livelli territoriali,
i comitati elettorali che, a
quel punto, alto o basso che
fosse il livello di civiltà del Paese,
lo esprimevano.
Complessi meccanismi ai quali
in Forza Italia si è sostituita la
volontà di un singolo che, con
una penna e un foglio in mano,
ha scritto la lista degli uomini
che comporranno la maggioranza
che governerà il Paese
o, a limite, l’opposizione.
Una situazione persino descritta
analiticamente dalla inconsapevole
Mussolini, la quale,
per televisione, senza rendersi
conto della gravità di
quello che stava dicendo, ha
narrato il modo in cui è avvenuta
la formulazione del “listone”
del PDL, indicando invero
quale “ieratico” plenipotenziario
Bondi, che invece rappresenta
solo Berlusconi.
Sistemi che hanno in un modo
o nell’altro pervaso anche altre
forze, ma nei comportamenti
c’è uno stadio qualitativo
e quantitativo dal quale in
poi si ha il superamento della
liceità.
Una liceità quindi a rischio anche
nelle altre forze e nel centro
sinistra, ma che in Forza
Italia, e pertanto nel PDL, è
stata travolta.
Un sistema nel quale, siccome
i “responsabili” nominati da
Berlusconi devono pur avere
qualcosa in cambio della loro
“dedizione”, viene loro data la
possibilità di proporre i candidati,
per cui Berlusconi, dopo
aver nominato parlamentari gli
uomini individuati da lui direttamente,
ne ha ammesso altri
proposti da questo o quello,
purché funzionali alle sue logiche.
Un sistema che aggiunge all’illiceità
costituzionale quella
penale perché come tutti sanno
i soggetti abilitati al ruolo di
“presentatori” dei candidati si
sono generalmente dati, del
resto ovviamente, al commercio
dei seggi.
Fermo restando che pagare
non basta (lo avrei fatto io
stesso, se fosse stato possibile,
pur di poter cambiare le istituzioni
dall’interno), perché
Berlusconi si astrae sì dai traffici
estorsivi dei suoi “presentatori”,
ma accoglie solo le proposte
di suo gradimento.
Né le svariate illiceità di cui a
questi comportamenti sono
sanabili con il voto, non potendo
ciò che è previsto come illecito
essere oggetto di voto,
senza contare che, quando si
pongano in essere stadi della
fraudolenza di rilevanza giuridica
per indurre in errore la collettività,
il voto perde di fatto
la sua valenza di indicatore del
livello di gradimento popolare.
Cose illecite che spero vengano
approfondite, perché quando
il giudizio si sarà consolidato,
sarà giocoforza sciogliere
queste pseudo-Camere e andare
a nuove elezioni con una
diversa legge.
Alfonso Luigi Marra
http://www.marra.it
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