Dopo l'iniziale esclusione di Giuseppe Lumia dalle candidature del PD e le polemiche che ne erano seguite, Walter Veltroni ha deciso di candidarlo a capolista per il senato in Sicilia.
Una raccolta firme realizzata in poche ore nell'ambito dei circoli siciliani del PD e di associazioni siciliane antimafia ha certamente contribuito al cambiamento di strategia del partito, che ha dato al vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia la deroga rispetto alla ricandidatura, deroga che era gia' stata data ad altri esponenti del partito in Sicilia, a esempio l'ex ministro dell'interno ed ex presidente del Copaco Enzo Bianco.
Lumia prendera' il posto in lista di Ignazio Marino, medico e presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama, che ha rinunciato volentieri e sara' quindi candidato solo nel Lazio.
Veltroni ha detto che "La battaglia contro le mafie, contro la criminalità organizzata, per la difesa della legalità, è al centro non solo del programma e della concreta azione del Partito democratico, ma della sua stessa identita'... La lotta alla mafia è una concreta e difficile pratica, non è sufficiente legarla ad una persona - ha concluso Veltroni - E’ un impegno collettivo e di tutto il Partito democratico".
"La scelta di Veltroni premia la Sicilia del cambiamento. - ha commentato lo stesso Lumia - E’ un segnale forte e autorevole alla società siciliana che vuole voltare pagina. E’ un sostegno agli imprenditori che denunciano, ai giovani impegnati nell’antiracket, al vasto mondo del volontariato e a tutti quei gruppi dirigenti che, anche nel Pd, si battono per la riforma della politica".
"Faccio un passo indietro perché la Sicilia possa fare passi avanti", ha dichiarato invece Ignazio Marino, spiegando che "La legalità e la lotta alla criminalità organizzata vengono prima di tutto, prima delle candidature, prima delle ambizioni personali. Tutti nel Partito Democratico dovrebbero pensarla in questo modo ed è questo l'unico modo di ragionare in cui sento di riconoscermi".
"In Sicilia - ha aggiunto Marino - nulla potrà mai cambiare se non si riuscirà a liberare dal giogo della mafia che controlla tutto e ovunque in quel territorio. Per questo persone impegnate da sempre su questo fronte sono indispensabili e non possono essere messe in seconda linea".
Positivi i commenti della societa' civile: "Noi sosteniamo le persone a prescindere dai loro schieramenti partitici e politici purché facciano seriamente la lotta alla mafia. E' il caso dell'On.Lumia e purtroppo di pochi altri come Claudio Fava di cui ci fa piacere la presenza nelle liste della sinistra arcobaleno e Nando dalla Chiesa la cui mancata candidatura invece è una reale perdita cui speriamo si ponga presto rimedio" ha dichiarato Giorgio Bongiovanni, direttore di Antimafiaduemila.
"Apprezziamo quindi - ha proseguito - il gesto di umiltà del Presidente Veltroni che a seguito di un vero e proprio movimento popolare di protesta ha compreso quanto sia indispensabile la presenza di Giuseppe Lumia sul fronte della lotta alla mafia riconoscendo l'errore fatto con la sua esclusione. Va apprezzato questo segno di ravvedimento anche se continuiamo comunque a non condividere certe candidature del Pd in Sicilia (Crisafulli e qualcun altro), a dir poco discutibili".
Soddisfazione anche da parte di Rita Guma, il presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus che aveva sostenuto un appello per lasciare fuori dalle liste del PD Crisafulli e Cocilovo in Sicilia: "Non sappiamo se questa marcia indietro del PD sia un ravvedimento sincero o una conseguenza delle critiche e quindi del timore di perdere consenso elettorale. Quello che per noi conta e' pero' che si sia ricandidato Lumia, una personalita' importante della lotta alla mafia, mentre continuiamo ad essere critici verso altre candidature".
"Ci auguriamo, conclude Guma, che anche il centro e la destra mettano in lista candidati che abbiano mostrato impegno contro la mafia, dato che le personalita' antimafia nel panorama italiano non mancano, ed alcune - come Angela Napoli - sono state gia' in passato presenti nei banchi parlamentari della CdL, anche se purtroppo accanto ad alcuni condannati o altri personaggi discutibili".
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