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18/02/2008 Vero o falso nella campagna elettorale 2008 (Michela Braga, http://www.lavoce.info)

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Ritorna la campagna elettorale e ritornano a imperversare i politici in ogni trasmissione televisiva sciorinando dati che sovente, come abbiamo visto due anni fa , non sempre corrispondono a realtà. Ritorniamo dunque con la nostra rubrica "Vero o falso" in cui verifichiamo la veridicità delle affermazioni dei maggiori leader politici. Ai lettori chiediamo di aiutarci a fare i cani da guardia, segnalandoci i passaggi "sospetti" delle trasmissioni tv. Scrivete una email al seguente indirizzo: verofalso@lavoce.info (oggetto:
Segnalazione), indicando la trasmissione, la data, il personaggio politico.

SALARI

“..nei 5 anni del nostro governo le retribuzioni, i salari si sono mantenuti sopra l’inflazione. La media dei 5 anni della crescita dei salari è stata del 3,1%, mentre l’inflazione è cresciuta del 2,1. Mentre negli ultimi due anni questo non è avvenuto…”(Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

La prima considerazione che appare opportuno fare in merito alla dichiarazione riguarda la distinzione che sarebbe stato necessario fare tra salari lordi e netti. Le due variabili nel corso del quinquennio considerato non hanno avuto lo stesso andamento.
Un’ulteriore distinzione riguarda le retribuzioni lorde e le retribuzioni contrattuali. Dai dati ISTAT dei conti nazionali appare che nel periodo 2001- 2005 il tasso di variazione medio delle retribuzioni lorde è stato del 3,3% mentre le retribuzioni contrattuali in media sono cresciute di circa il 2,6%. Passando poi alle due misure in termini reali, considerando l’indice dei prezzi al consumo armonizzato europeo, le variazioni percentuale media delle retribuzioni lorde è dello 0,68% e di solo lo 0,11% per quelle contrattuali.
L’affermazione appare quindi abbastanza attendibile per le retribuzioni di fatto anche selo slittamento salariale è ascrivibile anche alla contrattazione di secondo livello in un periodo di progressivo declino della produttività del lavoro.
Negli ultimi due anni le retribuzioni lorde reali sono rimaste praticamente stabili e le retribuzioni contrattuali aumentate solo dell1%.

  Retribuzioni lorde per ula a t.p. Tassi di variazione annui delle retribuzioni lorde (in %) Retribuzioni contrattuali per ula a t.p. Tassi di variazione annui delle retribuzioni contrattuali (in %) Prezzi al consumo indice armonizzato europeo Retribuzioni lorde reali, tassi di variazione % Retribuzioni contrattuali reali, tassi di variazione %
2000 20,862   17,908        
2001 21,592 3.5 18,338 2.4 2.7 0.8 - 0.3
2002 22,147 2.6 18,704 2.0 2.6 - 0.0 - 0.6
2003 22,857 3.2 19,310 3.2 2.8 0.4 0.4
2004 23,643 3.4 19,904 3.1 2.3 1.1 0.8
2005 24,414 3.3 20,386 2.4 2.2 1.1 0.2
2006 25,092 2.8 21,293 4.4 2.2 0.6 2.2
2007* 25,490 1.6 21,782 2.3 2.0 - 0.4 0.3
Media 2001-2005   3.20   2.63   0.68 0.11
Media 2006-2007   2.2   3.35   0.1 1.25
Fonti: Istat, conti nazionali

* dato stimato sulla base del tasso di variazione dei primi tre trimestri

     

MERCATO DEL LAVORO

“…Grazie alla legge Biagi l’occupazione è cresciuta grazie alla creazione nei nostri 5 anni di 1.600.000 di posti di lavoro di cui 500.000 per le donne. La legge Biagi ha spiegato i suoi effetti negli anni successivi creando 600.000 posti nel 2006, 100.000 nel 2007 e oggi siamo scesi a 6.4% di disoccupazione” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

Dai dati ufficiali emerge che a settembre 2007, rispetto a settembre 2006, sono stati creati  416 mila
posti di lavoro e che la disoccupazione è scesa al 5,6%, il dato più basso da 15 anni circa.
L’aumento del numero di occupati e la diminuzione del tasso di disoccupazione sono fenomeni in atto da circa 10 anni ed è praticamente impossibile stabilire il merito relativo ai diversi provvedimenti legislativi. La riforma del mercato del lavoro da cui dipende il miglioramento in atto ha riguardato i Governi sia  di centro – destra  sia di centro – sinistra. L‘insieme delle riforme del mercato del lavoro, dal pacchetto Treu del 1995, alle leggi del Part Time del 2000 e del contratto a termine del 2001, fino alla Legge 30 del 2003 sono state compiute da coalizioni di governo e da diversi schieramenti politici.

LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE

“…per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale del governo Prodi i risultati non sono stati di 40 miliardi di euro come detto ma di circa 2 miliardi….La lotta all’evasione avrà portato nelle casse dello stato 2 o 3 miliardi, non i 40 annunciati da Prodi…”(Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

I dati ufficiali apparsi lo scorso 22 Ottobre nella Relazione al Parlamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze sui risultati della lotta all’evasione appaiono ben diversi da quelli citati da Silvio Berlusconi. Nella relazione si legge che: “La strategia di lotta all’evasione del governo ha dato ottimi risultati: tra il 2006 ed il 2007 sono stati recuperati al fisco circa €23 miliardi di maggiori entrate precedentemente non pagate e in buona parte legate ad un miglioramento della tax compliance dei cittadini, allo stesso tempo le entrate da ruoli e riscossioni coattive sono aumentate di oltre il 20 percento. In pratica, sembra essersi messo in moto un rilevante processo di emersione di base imponibile e gettito.”

La relazione del Ministro poggia su una serie di ipotesi ben precise, la frase di Berlusconi non è invece argomentata. Per smentire il documento ufficiale sarebbe servita una dimostrazione volta a smentire la validità delle ipotesi su cui il documento è basato.

RIFIUTI

“…in realtà le tonnellate ancora da togliere sono 1.000.000. Fino ad ora c’è stato un pessimo governo perché non si è introdotta la raccolta differenziata. Al Nord si differenzia il 50% in Campania il 10%...” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

L’affermazione appare eccessivamente ottimistica per il Nord e pessimistica per la Campania. Secondo il decimo rapporto dell’APAT presentato lo scorso 11 Febbraio, il Nord è sicuramente virtuoso rispetto alla differenziazione con una media del 39,9%, con una variazione incrementativa di 2 punti percentuali nell’ultimo biennio, ma resta ancora distante dal 50%.
Il sud nel suo complesso ha raggiunto il 10%, con un incremento biennale dell’1,4%. La Campania invece parendo dal 10,3% ha raggiunto l’11,3%.(www.atap.org.it)

PRESSIONE FISCALE - PENSIONI

“…rivendico il primato che il mio governo è: stato l’unico dal 1968 in avanti a diminuire la pressione fiscale. Non come si era previsto nel contratto ma solo perché abbiamo incontrato una stagione economica molto difficile soprattutto dopo l’11 settembre. La crisi ha investito non solo l’america ma anche l’europa. Nonostante questo siamo riusciti a diminuire le tasse, a non mettere assolutamente le mani nelle tasche degli italiani, a aumentare le pensioni a 1.850.000 cittadini, aprire 106 cantieri di grandi opere.” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

Come già documentato sul nostro sito, per quanto riguarda la pressione fiscale considerando il periodo amministrativo del governo Berlusconi ed escludendo l’anno delle elezioni poiché è difficile attribuire i risultati a uno dei due schieramenti, risulta che nel periodo 2002-2005 la pressione fiscale è effettivamente diminuita dello 0,7% mentre nel periodo 1997-2000 si è mantenuta costante.
Per un approfondimento si veda http://www.lavoce.info/articoli/pagina2105.html
Il dato sul numero dei pensionati che hanno beneficiato dell’aumento non appare invece corretto. Come già documentato degli oltre sei milioni di pensionati esistenti nel nostro paese nel 2001 che percepivano importi inferiori ai 516 euro mensili solo 1.600.000 hanno beneficiato dell’aumento deliberato dal Governo di centrodestra con la Finanziaria del 2002.
Per un approfondimento si veda http://www.lavoce.info/articoli/pagina2056.html.

SPESA PUBBLICA

“..noi almeno per la spesa pubblica siamo riusciti a fare meglio dei governi precedenti” (Brlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febberaio 2008)

Come già documentato sul nostro sito, per quanto riguarda la spesa pubblica considerando i periodi 1997-2000 e 2002-2005 (l’esclusione dell’anno delle elezioni è dovuta al fatto che è difficile attribuire i risultati ai diversi schieramenti) si evidenzia che la spesa corrente primaria è diminuita dello 0.1% nel dal 1997 al 2000 mentre nel periodo successivo è aumentata del 2,3%
Per un approfondimento si veda http://www.lavoce.info/articoli/pagina2105.html

DEFICIT

“…il deficit con l’ultima finanziaria è arrivato al 2.6% rispetto alla previsione dell’1,4%” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

L’affermazione non è corretta.Senza legge finanziaria per il 2008, il deficit previsto per il 2008
sarebbe stato di 1,8%. Con la legge finanziaria 2008 il deficit previsto è salito al 2,2%.
Risulta quindi sicuramente vero che la finanziari ha peggiorato il deficit del 2008, tuttavia la base di partenza era 1,8% e non 1,4% e la nuova stima si attesta sul 2,2%.

CONSUMI

“…Con la ricerca estrema di lotta all’evasione del governo prodi si è creato un’atmosfera che ha frenato i consumi, e siamo a un calo importante dei consumi, e di conseguenza ha frenato la produzione e gli investimenti. Il calo della produzione è stato addirittura di circa il 4% nel 2007. E addirittura su alcuni beni durevoli che sono indicativi dell’atmosfera generale come gli immobili il calo è stato dell’11% e per le automobili addirittura del 16% nell’inizio dell’anno” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

Secondo i recenti dati ISTAT dello scorso 11 Febbraio nel mese di dicembre 2007 l'indice della produzione industriale con base 2000=100 è risultato pari a 86,4 e ha registrato una diminuzione di quasi 4 punti percentuali rispetto a dicembre 2006 quando risultava pari a 90.
Se tuttavia si considera la media dell’intero anno 2007 l’indice ha registrato un aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente.
Sempre in dicembre è da segnalare una diminuzione tendenziale di 6,5 punti percentuali dell’indice della produzione corretto per i giorni lavorativi (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 18 di dicembre 2006).
La media del 2007 dell’indice è di -0,2 per cento rispetto al 2006 (i giorni lavorativi sono stati 253 contro i 250 del 2006). L'indice della produzione destagionalizzato è invece calato dello 0,5 per cento rispetto a novembre 2007 risultando pari a 96,4.
Per i beni durevoli l’indice nel confronto tra dicembre 2006 e dicembre 2007 registra variazioni negative dell’11% ma la media annuale è di meno 1,2%. L’analisi per settore di attività economica mostra che la industriale dei mezzi di trasporto ha subito invece un calo del 3.4% nel confronto tra dicembre 2006 e dicembre 2007.

COSTI DELLA POLITICA

“…a ogni cittadino tedesco l’apparato dello stato costa 3.300 euro, in Italia oggi siamo a 4.600  euro” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

Moltiplicando il costo pro-capite dell’apparato dello stato citato da Silvio Berlusconi (4.600 euro) per la popolazione Italiana al primo Gennaio 2007 (59.131.287) si ottiene un costo complessivo di circa 272 miliardi.
Considerando che la spesa pubblica prevista per il 2007 era di 689 miliardi e la spesa corrente del 2006 di 589 miliardi di cui 163 miliardi per stipendi, 120 miliardi di acquisti, 253 miliardi per prestazioni sociali e 53 miliardi per la voce residuale altro appare difficile risalire a quale sia la voce aggregata sottostante la dichiarazione.
L’unica voce che si avvicina alla cifra citata è la spesa pubblica totale prevista per consumo finale della pubblica amministrazione (definita come la somma dei consumi intermedi e dei redditi da lavoro) ma nel 2005. Tale spesa era di 287 miliardi.

OPERE PUBBLICHE

“…Abbiamo aperto 106 cantieri. I chilometri di strada aperti e terminati come lavori sono stati più di 1000 sotto il nostro governo” (Berlusconi, Porta a Porta, martedì 12 Febbraio 2008)

Lo scorso 2 Marzo 2007 l’Onorevole Silvio Berlusconi dichiarava in un discorso alla Camera: “Le grandi opere infrastrutturali - che in cinque anni di Governo stabile erano diventate il volano di un nuovo slancio nazionale… con 106 cantieri aperti, 1500 chilometri di strade iniziati e conclusi…”
Sul sito http://www.governoberlusconi.it si legge invece “…Nei 70 cantieri aperti per le grandi opere lavorano oltre 450.000 addetti.”
Appare quindi un primo dubbio circa il numero di cantieri effettivamente aperti negli anni in esame.
Per quanto invece riguarda la lunghezza dei tratti stradali aperti e terminati nell’ultima dichiarazione viene semplicemente detto più di 1.000 mentre nel discorso ufficiale del 2007 viene indicato 1.500.
Dai dati ufficiali ISTAT sulle statistiche sui trasporti al momento disponibili arrivano fino al 2004, e quindi non coprono l’intero incarico del Governo Berlusconi. I dati mostrano che dal 2001 al 2004 la rete stradale nazionale totale non solo non aumenta, ma si riduce di 433 Km.
Spetta all’Onorevole Berlusconi fornire i dati ufficiali degli anni mancanti al completamento del mandato che mostrino un incremento della rete stradale di 1933 Km.

 
La sera successiva anche il candidato del Pd, Walter Veltroni ha partecipato alla trasmissione Porta a Porta.
A differenza del suo contendente non si è soffermato sul passato, né ha sciorinato numeri e risultati positivi o negativi degli ultimi due governi, ma si è principalmente soffermato sui programmi futuri.
Abbiamo trovato solo queste due affermazioni da sottoporre a verifica.

 

SALARI

“…Dal 2000 i salari dei cittadini di questo paese sono fermi”(Veltroni, Porta a Porta, mercoledì 13 Febbraio 2008)

Dai dati di Banca d’Italia sui redditi e la ricchezza delle famiglie italiane emerge che nel periodo 2000-2006 i redditi complessivi delle famiglie (non i soli salari) con capofamiglia un lavoratore dipendente sono cresciuti solo dello 0,3% in termini reali rispetto al 13.1% rispetto al 13,1% delle famiglie con a capo un lavoratore autonomo.

ENERGIA

“…Siamo il paese in Europa che ha meno fatto ricorso a energia alternativa…siamo deficitari rispetto alla Spagna e all’Europa in quanto a pannelli solari” ”(Veltroni, Porta a Porta, mercoledì 13 Febbraio 2008)

Per quanto riguarda l’utilizzo di energia alternativa e rinnovabile sul totale dei consumi di energia primaria secondo i dati dell’Unione Europea l’Italia è al 5,8% mentre la media EU è di 6,38%.http://ec.europa.eu/energy/res/index_en.htm

 

* a cura di Michela Braga



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