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08/02/2008 Rosa Bianca quarto polo con Pd, la Cdl e la Cosa Rossa. Tabacci candidato premier (http://www.rosabianca.org)

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   La fondazione della associazione Rosa Bianca avvenne nel luglio 1979 a Limone del Garda. Questo primo simbolo fu donato nel 1980 dal disegnatore e vignettista Marco De Angelis. L'Associazione Rosa Bianca non è un movimento politico di CENTRO o di DESTRA (come indicato sul sito ufficiale)

Oltre al Pd, la Cdl e la Sinistra Arcobaleno,  gli elettori avranno così un'altra alternativa oltre a  Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e Fausto Bertinotti:  l'ex deputato dell'Udc Bruno Tabacci, candidato premier della 'Rosa Bianca' partito sorto  "Contro i partiti delle caste, alternativa all'antipolitica" (sito web http://www.rosabianca.org).

Il simbolo della nuova formazione  è una rosa bianca con uno stelo verde e due foglie, su sfondo blu:  Rosa Bianca. Costruiamo il cantiere dei riformatori, dei liberi e coraggiosi.

Il bacino elettorale potenziale è considerato pari al  12% ma in effetti è del 3-4% per un elettorato moderato ed ex Dc

La Rosa Bianca

Rosa Bianca italiana è un'associazione di cultura e impegno politico. Prende il nome e l'ispirazione dal gruppo di studenti tedeschi che si opposero sessant'anni fa al regime di Hitler a mani nude. Per questo furono arrestati, condannati per alto tradimento e decapitati da un'efficiente ghigliottina. La loro storia continua a commuoverci e a orientare le nostre scelte: il nostro no ad ogni forma di totalitarismo e il nostro sì a democrazia, giustizia e pace.

Promossa all'inizio degli anni ottanta da un gruppo di cattolici democratici, la Rosa Bianca italiana intende oggi riunire tutti coloro che credono al dialogo tra identità e culture diverse, alla ricerca di un ethos comune condiviso e di una politica della persona e della comunità.

In questo sito sono a disposizione documenti, interventi, articoli. Ma il desiderio è che ci sia presto un'occasione per conoscersi di persona. Meglio guardarsi in volto che specchiarsi in un Pc. Ogni vero vivere è incontrare (Martin Buber). 

La Rosa Bianca In Italia



La Rosa Bianca. Un simbolo di speranza e di purezza. Una proposta di legami nuovi, di amicizia "civile", di impegno radicale. Una scelta di Nuova Resistenza contro ogni totalitarismo e ogni conformismo, in memoria di quei ragazzi di Monaco di Baviera che nel 1943 - con questo stesso nome - si ribellarono al regime nazista.

Così nel 1979 un piccolo gruppo di giovani cattolici impegnati nell'associazionismo (Azione cattolica, Fuci, Agesci, Acli...), in movimento ecclesiali e politici, decisero di ritrovarsi periodicamente per confrontarsi sulla realtà, progettare iniziative, scambiarsi letture formative, costruire stili di vita alternativi a quelli consumisti e "rampanti" che cominciavano a crescere nell'Italia dei primi anni '80. Un cammino iniziato allora, che ha trovato momenti forti negli incontri di spiritualità e soprattutto con le scuole di formazione estive.
Oggi la Rosa Bianca è una associazione con qualche centinaio di aderenti "formali" e con migliaia di legami sparsi per tutto il territorio: giovani, obiettori di coscienza, lavoratori, famiglie, animatori, volontari, amministratori locali. La Rosa Bianca, per una scelta precisa, è una associazione di "secondo grado", privilegia cioè la logica del fermento e dell'incontro a quella dei grandi numeri e dell'autopromozione. Perciò a nessuno viene chiesto di rinunciare al suo spazio di impegno sociale, politico ed ecclesiale, che anzi viene valorizzato. I rapporti organizzativi sono minimi, quelli esistenziali molto forti. Tutte le iniziative, le scuole, i fogli di collegamento, i campi mobili, i gruppi locali, sono interamente autofinanziati.
Nel corso di tutti questi anni la Rosa Bianca si è sforzata di mantenersi ancorata ad una doppia fedeltà. Fedeltà a Dio e alla Parola, perché nella comunità ecclesiale torni a soffiare il vento della ricca stagione conciliare. Questa fedeltà si è espressa nella ricerca di una fede nuda, di un autentico spirito di radicalità evangelica, di un grande amore per la Chiesa. Fedeltà alla Storia, per incarnare la fede dentro le ansie e le attese dei fratelli, soprattutto i più deboli, e trasformare il mondo e combattere ogni situazione di ingiustizia. Abbiamo messo al centro del nostro impegno l'intransigenza morale, uno stile di condivisione, l'assunzione delle proprie responsabilità professionali e civili.
Oggi, in un momento in cui tutto sembra appiattito sull'attaccamento alle cose materiali, sulla paura di perdere privilegi, sull'eliminazione di ogni spirito critico e sulla semplificazione dei problemi, vogliamo rilanciare la nostra proposta, aprendola al contributo e alla collaborazione di tutti.
Sappiamo che per uscire dalla notte ci aspetta un cammino lungo e difficile. Sappiamo anche che solo progettando insieme un futuro diverso riusciremo a farcela.

La Rosa Bianca c'è già (Grazia Villa, http://www.rosabianca.org)

In qualità di attuale Presidente della Rosa Bianca italiana, associazione di cultura e formazione politica, esistente ed operante in Italia dai primi anni 80, apprendo con vivo stupore la notizia del possibile utilizzo del nome "Rosa Bianca" per la costituzione di una nuova formazione politica di centro.

   La nostra è una storia fatta di incontri, convegni, relazioni, azioni politiche e culturali che si sono stratificate nel corso degli anni ed hanno portato alla costruzione di una peculiare identità, determinata non solo dall'insieme delle persone iscritte o partecipanti, ma dal comune sentire che fin dall'inizio si è ispirato alla memoria "pericolosa" della Weisse Rose.
Il cristianesimo libero e fedele dei giovani antinazisti, la loro resistenza interiore trasformata in azione politica non violenta, il coraggio di seguire la propria libertà di coscienza, l'assunzione di responsabilità fino al martirio, sono stati e continuano ad essere gli ideali, unitamente al personalismo comunitario, su cui si fonda e continua a crescere la nostra attività.
Da oltre 27 anni organizziamo incontri estivi di formazione politica a cui hanno partecipato centinaia di relatori, tra i quali moltissimi politici e politiche, basti citare tra i tanti:da R.Prodi a W.Veltroni,da M.D’Alema a R.Bindi, da A. Finocchiaro a F.Adornato, da M.Martinazzoli ad A.Langer, da N.Andreatta a L.Orlando, da N.Dalla Chiesa a G.Tonini, da S.Ceccanti a F.Monaco, senza dimenticare i maestri che ci hanno seguito da sempre come Pietro Scoppola e Roberto Ruffilli o David Maria Turoldo.(il lungo elenco si può trovare nel nostro sito ww.rosabianca.org).
Tantissimi persone di tutte le generazioni da tempo identificano il nome della Rosa Bianca con il lungo cammino di questa associazione. Confidiamo, pertanto, che nelle scelte future si tenga conto della preesistenza della Rosa Bianca italiana e della possibile confusione che potrebbe ingenerarsi proprio oggi, quando viene auspicata da parte di tutti, anche dai promotori di questa nuova formazione politica, una maggiore trasparenza e "un fiore di speranza per la politica italiana.

Grazia Villa

Presidente della Rosa Bianca italiana

La Rosa Bianca in Italia (Grazia Villa, http://www.rosabianca.org)

La memoria della Weisse Rose, le idee, le parole, l'azione politica di resistenza non violenta , il coraggio fino al martirio degli studenti di Monaco hanno affascinato ed affascinano generazioni di giovani europei.

   Negli ultimi anni la loro storia è diventata patrimonio condiviso dell' Europa, grazie al lavoro instancabile delle Associazioni tedesche e recentemente al successo del bellissimo film di Marc Rothemund, su Sophie Scholl, proiettato con dibattiti appassionati in molte scuole italiane, (con maggiore diffusione dell'altrettanto provocante ed incisiva pellicola del 1989 di Michael Verhaeven, proiettata negli incontri dell'Associazione Rosa Bianca italiana.)
In Italia il nome della Rosa Bianca è stato fatto conoscere, come sempre dovrebbe accadere per la storia, sia attraverso il racconto diretto di alcuni genitori che segnati dalla tragedia nazista, come nel caso Vittorio Emanuele Giuntella, padre dell'ispiratore della nascita della Rosa Bianca italiana Paolo Giuntella, consegnarono insieme al ricordo dei campi di sterminio e di lavoro, anche la memoria viva dei pochi dolorosi tentativi di resistenza, oppure attraverso qualche saggio consiglio di lettura come quella delle rare prime edizioni tradotte sulla vita dei fratelli Scholl.
A partire dalla fine degli anni 70 il "noi non taceremo" dei martiri antinazisti ed il grido "viva la libertà" cominciarono a diventare le parole d'ordine di un gruppo di giovani cattolici impegnati nell'associazionismo (Azione cattolica, Fuci, Agesci, Acli...), in movimenti ecclesiali e politici, che decisero di ritrovarsi periodicamente per confrontarsi sulla realtà, progettare iniziative, scambiarsi letture formative, costruire stili di vita alternativi a quelli consumisti e "rampanti" che cominciavano a crescere nell'Italia dei primi anni '80.
Erano gli anni di uscita dal terrorismo, dopo il rapimento e la morte di Aldo Moro, del mancato rinnovamento della Democrazia Cristiana, dei molteplici tentativi di coniugare il solidarisrmo cristiano con gli ideali socialisti, del diffondersi dei movimenti femministi. Tempi in cui la Chiesa italiana, dopo l'entusiasmo del convegno "Evangelizzazione e promozione umana", nel solco delle speranze suscitate dal Concilio, non sembra accettare l'opzione di un pluralismo dei cattolici impegnati in politica.
I giovani e le giovani che volevano essere "forti di spirito e teneri di cuore" trovarono ascolto e spazio di azione all'interno della Lega Democratica, movimento politico autonomo dai partiti, sorto a ridosso delle battaglie referendarie dei primi anni 70, in particolare quella sul divorzio, fondato ed animato da coloro che divennero dei veri e propri maestri viventi e che man mano andarono ad affiancarsi a quelli che tramite le letture, gli incontri personali, la memoria altrettanto viva e pericolosa erano i punti di riferimento ed il collante prezioso del pensiero e dell'azione politica di questo gruppo ancora in embrione.
Non solo poterono continuare ad attingere alle eredità lasciate da Emmanuel Mounier, J.Jacques Maritain, M.Ghandi, M. Luther King, Geoerge Bernanos, Tommaso Moro, don Lorenzo Milani, don Primo Mazzolari, Giorgio La Pira, Edith Stein, Hannah Arendt, ma poterono cominciare ad ascoltare e dialogare con questi adulti ( tra gli altri Achille Ardigò,Luigi Bazoli, Leonardo Benevolo, Angelo e Paola Gaiotti De Biase, Ermanno Gorrieri, Nicolò Lipari, Luciano Pazzaglia, Luigi Pedrazzi, Roberto Pertile,Livio Pescia, Paolo Prodi, Roberto Ruffilli,Pietro Scoppola), i quali misero a disposizione tempo ed energie sia per la diffusione della rivista Appunti di cultura e politica (stampata ancor oggi-vedi sito)), sia attraverso l'organizzazione di Convegni a Brescia ed a Pisa dal titolo suggestivo "Riamare la politica" nel 1980, sia infine con l'organizzazione di una prima serie di scuole di formazione politica in Trentino( Mazzin nel 1981, Campitello di Fassa nel 1982) dove parteciparono inaspettatamente circa 200 persone in maggioranza giovani.
Questa partecipazione attiva dei giovani crebbe con il passare degli anni, in particolare nella lunga serie di scuole estive organizzate a Brentonico ancora dalla Lega Democratica sino al 1985 ed in seguito direttamente dalla stessa Rosa Bianca, unitamente alla rivista Il Margine, nel frattempo nata in Trentino, pur se con crescente diffusione nazionale. Con il tramontare dell'esperienza della Lega Democratica, nasce infatti l'esigenza di non disperdere nè il patrimonio comune, nè la ricchezza delle molte relazioni intrecciate, caratterizzate da un rapporto franco, dalla convivialità degli incontri, dalla passione condivisa, dalle scelte di vita radicali.
La Rosa Bianca sceglie di diventare una comunità di vita politica, prima ancora che un'associazione, scrive un decalogo di comportamento, propone una piccola regola riassunta nei tre consigli: povertà di potere, castità di intenti,obbedienza ai bisogni reali dei poveri.
Sono gli anni della occupazione delle Istituzioni da parte del sistema dei partiti, del soffocamento del ruolo delle formazioni sociali, dei primi segnali della corruzione e dell'affarismo in politica.
La piccola regola assume nella vita personale, professionale, politica, sociale, ecclesiale il valore di una forma di resistenza non violenta seppur vissuta da un piccolo gruppo, di cui la Rosa Bianca italiana era debitrice nei confronti di quella tedesca!
Nel dicembre 1986 decisivo è l'incontro con don Giuseppe Dossetti, una delle più grandi figure del dopo guerra italiano sia per la politica italiana, fu uno della Commissione dei 70 Costituenti) sia per la spiritualità universale (monaco, fondatore della Piccola Famiglia dell'Annunziata). Grazie al suo richiamo forte al primato della Scrittura che per i cristiani impegnati in politica diviene il nutrimento indispensabile per giungere ad "una sapienza della prassi" attraverso l'assunzione di "abiti virtuosi" e grazie alla perentoria esortazione a continuare sulla strada della formazione, l'attività della Rosa Bianca riprese sia con l'organizzazione della scuole estive, sia con il periodico incontro annuale di spiritualità, sia con l'attuazione di laboratori locali di sperimentazione politica, sia infine attraverso alcune azioni simboliche tra le quali la più nota riguardò l'inoltro della difesa della buona fama di Giuseppe Lazzati (Costituente, rettore dell'Università Cattolica, maestro di laicità) innanzi al Tribunale ecclesiastico milanese.(cfr sul sito i link Il Caso Lazzati).
La scelta dei temi formativi e degli ambiti di discussione viene scandita non solo dall'attualità politica, culturale, sociale ed ecclesiale italiana, ma anche dall'attenzione a ciò che si muove, avanza, cresce o decresce nel mondo intero ed in particolare nei paesi impoveriti, ma ricchi di fermento ideale ed all'avanguardia nel rinnovamento dell'amore per la polis. La scelta dei relatori nel corso degli anni non si limita alle competenze acquisite negli atenei,ai risultati della ricerca o dell'elaborazione di pensiero, ma guarda alle esperienze concrete di vita anche nascosta, al valore delle testimonianze, alla contemplazione della bellezza, alla scuola della sofferenza e dei poveri, alla pedagogia della poesia, al silenzio operoso dell'arte.
L'elenco che segue non è solo riassuntivo, ma evocativo di un lungo percorso che trova la sua sintesi nell'efficacia delle parole dei titoli.
Se alla lettura dei titoli si aggiunge la data ed il luogo degli incontri, possono essere scorti in filigrana non solo gli eventi locali e nazionale in cui si colloca la vita di quella che nel 1989 diventa Associazione Rosa Bianca, ma anche gli orientamenti, le azioni, i mutamenti di direzione, gli avvicendamenti di chi lavora, indirizza, opera, che caratterizzano lo svolgersi di tanti anni di attività. Si possono intravedere le svolte che spingono la stessa Rosa Bianca verso un impegno più fortemente politico e di denuncia come negli anni di Tangentopoli o delle stragi di mafia, oppure più progettuale e culturale, come nella ripresa del pensiero personalistico-comunitario ed infine più di resistenza al dilagare del pensiero debole e del catastrofismo cosmico attraverso l'offerta di orizzonti di speranza, di bellezza, di futuro.
Si intravede il dolore per la perdita di amici cari, alcuni uccisi, come Roberto Ruffilli, si intuisce l'impegno diretto di alcuni nella politica istituzionale nazionale o locale, si evidenzia la scelta per molti aderenti, pur nel rispetto della scelta plurale, di fondare un nuovo Movimento politico nazionale (Movimento per al Democrazia La Rete), si scopre la necessità di trovare altre forme per la democrazia, per l'economia, per lo stato sociale, per la giustizia, si manifesta sempre il desiderio di una chiesa sempre più fedele al Concilio Vaticano II con il contributo di una teologia dentro la storia ed una vita ecclesiale ancorata alla quotidianità ed allo svelamento dei volti. Il filo che unisce resta sempre quello dell'amicizia, dell'ascolto attento, del desiderio di condivisione, dell'umiltà della ricerca, dalla tenacia nell'assumersi le responsabilità, dall'amore per le relazioni, dalla custodia del creato, dentro la semplicità di una fede ricevuta, donata, spogliata.
Dietro ogni incontro, ogni evento, ogni iniziativa si nascondono il lavoro prezioso, la presenza discreta, le competenze organizzative ed informatiche, il contributo economico per il totale autofinanziamento, la dedizione di tempo ed energie di moltissime amiche ed amici che hanno costituito il respiro ed hanno mantenuto in vita la nostra Associazione sino ad oggi, i cui nomi, i cui volti, la cui storia ancora gravida di futuro potrete trovare nel nostro sito www.rosabianca.org (Fabio Caneri, Paolo Pizzichini, Enzo Sarpietro, Francesco e Vivina Pedani, Sara Villa, Luigi Re, Luciano Galfetti,Monica Cianciullo, Dario Betti, Celestina Antonacci, ecc. ecc.)

Le scuole estive di formazione politica organizzate a Brentonico furono:
Il politico e le virtù (1987);
Cittadini o sudditi? Ricchi e poveri di potere nella democrazia che cambia (1988);
Modernizzazione e destino dell'uomo (1989);
La politica e la giustizia: le regole e i frammenti. I cattolici democratici e la riforma della società italiana( 1990);
Democrazia e mercato: la speranza di un ordine giusto(1991);
Quale Repubblica? Il tempo delle scelte( 1992);
A 50 anni dalla Rosa Bianca: L'Europa e i suoi fantasmi (1993);
Sentinella, Quanto resta della notte?I cattolici e i rischi per la democrazia che cambia(1994);
Capacità di futuro : La democrazia in Italia e nel mondo verso il terzo millennio (1995);
Con l'Occidente, oltre l'Occidente (1996);
Per una democrazia personalista (1997);
La rabbia dei poveri sfida la politica. Destra e sinistra pari sono?( 1998).

Dal 1999 si decide di scendere dalle valli trentine e di iniziare un itinerario sulla strade d'Italia, a partire dal Sud, si organizzano così le due Scuole di Formazione ad Oria (Brindisi)
Spezzare le catene. Immigrati ed oppressi provocano l'Europa (1999);
Tante stelle sotto un unico cielo. Le risposte della società e della Chiesa alla paura dello straniero. (2000)

Dopo una pausa si riflessione con una scuola di autoformazione senza relatori "esterni" al Monte Bondone nel 2001, si torna a pensare, agire, peregrinare sulle orme del personalismo comunitario con lo sguardo orientato verso la realizzazione di utopie concrete. Ed allora ancora scuole in diverse località:
La bellezza della comunità. Identità e progetto del personalismo comunitario in Italia. ASSISI( 2002);
Governare il mondo un'utopia possibile.TRIUGGIO (MI) (2003);
Tornino i volti, L'arte del dialogo in un mondo di soli. GUALDOTADINO (2004);
Ora è tempo di gioia. Rose belle per un'Italia nuova. CAMALDOLI(2005)
Per amore le radici della buona politica. RIMINI(2006)
L'amore conta. Per una democrazia ad alta energia.CESENATICO (2007).

Ai nostri incontri, alle scuole, ai convegni hanno partecipato oltre che con grande fedeltà i fratelli e le sorelle maggiori della Lega Democratica già citati, la lunga schiera di uomini e donne: testimoni, maestri,economisti, politici,pastori, sacerdoti, giuristi,giornalisti,teologi, biblisti, esperti nelle discipline sottoindicate ed in ogni caso tutti sapienti di vita intensamente ed autenticamente vissuta.

MAESTRI E TESTIMONI
Enzo Bianchi,P. Benedetto Calati, Antonino Caponnetto, D. Luigi Ciotti, P. Camillo De Piaz, Don Giuseppe Dossetti, P. Abramo Levi, P.Fausto Marinetti, Card.Carlo Maria Martini, Johann Baptist Metz, d.Umberto Neri, Sergio Quinzio, Luigi Santucci, Elisa Springer, V.E. Giuntella, P. David Maria Turoldo, P. Alex Zanotelli

RELATORI E RELATRICI ESPERTI/E DIRITTO-GIUSTIZIA:
Costituzionale,Internazionale Umberto Allegretti, Stefano Allievi, Filippo Andreatta, Carlo Ancona, Gregorio Arena, Pietro Barcellona, Luisa Broli,Mario Brutti,Franco Casavola, Giancarlo Caselli, Marco Mazzoli, Franco Pizzetti, Emanuele Rossi,Gustavo Zagrebesky,

ECONOMIA-MONDO DEL LAVORO-SOCIOLOGIA
Amadori,Maurizio Ambrosini, Piero Bassetti, Paolo Bonetti,Carlo Borgomeo, Luigino Bruni, Luigi Campiglio, Rosario Iaccarino, Gino Mazzoli, Federico Mioni, Marco Missaglia, Alfio Mastropaolo,Raffaele Morese, Giorgio Nebbia, Giovani Pieretti, Dario Rei, Francesco Terreri, Franco Timpano, Stefano Zamagni,

INFORMAZIONE -GIORNALISMO- COMUNICAZIONE
Omar Calabrese,Ennio Chiodi, Marco Damilano, Paolo Ghezzi, Nuccio Fava,Gianni Franzini, Giuseppe Giulietti,Paolo Giuntella, Raffaele Gregori, Bruno Luverà, Mario Marcellini, P.Lorenzo Prezzi, Federico Scianò, Roberto Zaccaria.

BIBBIA-TEOLOGIA-SPIRITUALITA'-CHIESA
Vinicio Albanesi, D.Chino Biscontin, Albino Bizzotto,D. Raffaele Ciccone, D.Rocco D'Ambrosio, D.Severino Dianich, Marcello Farina,P.Luigi Lorenzetti, P. Dalmazio Mongillo, P. Pino Stancari Vito Mancuso,Paolo Marangon,M.Michela Marzano , Stella Morra, Cettina Militello, D. Carlo Molari, Mons. Giovanni Nervo, Mons.Raffaele Nogaro, Milena Mariani Puerari,Mons. Marcello Semeraro, Paul Renner, P. Michael Davide Semeraro,Letizia Tommasone,Giuseppe Trotta, Rosanna Virgili.

STORIA, FILOSOFIA, ETICA,POLITICA
Antonio Autieri, Alberto Bondolfi,Alberto Conci,Guy Coq; Emanulel Curzel,Fulvio De Giorgi,Stefano Levi Della Torre, Guido Formigoni, Giuseppe Goisis, Giovanni Invitto, Ivo Izzola, Serge Latouche, Roberto Mancini, , Roberto Mordacci, Michele Nicoletti, Luigi Pizzolato, Silvano Zucal

POLITICI
Nino Andreatta, Giovanni Bianchi,Rosy Bindi, Guido Bodrato, Pierluigi Castagnetti, Giovanni Colombo, Nando Dalla Chiesa, Anna Finocchiaro, Gregorio Gitti, Alexander Langer, Raniero La Valle,Esperanza Martinez(Equador) Mino Martinazzoli,Franco Monaco,Alberto Monticone, Diego Novelli, Giovanni Kessler, Leoluca Orlando,Vincenzo Passerini, Lapo Pistelli, Romano Prodi,Giorgio Tonini, Walter Veltroni.

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