La fondazione della associazione Rosa Bianca avvenne nel luglio 1979 a Limone
del Garda. Questo primo simbolo fu donato nel 1980 dal disegnatore e vignettista Marco De Angelis. L'Associazione Rosa Bianca non è un movimento politico di CENTRO o di DESTRA (come indicato sul sito ufficiale)
Oltre al Pd, la Cdl e la Sinistra Arcobaleno, gli elettori avranno
così un'altra alternativa oltre a Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e
Fausto Bertinotti: l'ex deputato dell'Udc Bruno Tabacci, candidato
premier della 'Rosa Bianca' partito sorto "Contro i partiti delle caste,
alternativa all'antipolitica" (sito web
http://www.rosabianca.org).
Il simbolo della nuova formazione è una rosa bianca con uno stelo
verde e due foglie, su sfondo blu: Rosa Bianca. Costruiamo il cantiere
dei riformatori, dei liberi e coraggiosi.
Il bacino elettorale potenziale è considerato pari al 12% ma in
effetti è del 3-4% per un elettorato moderato ed ex Dc
La Rosa Bianca
Rosa Bianca italiana è
un'associazione di cultura e impegno politico. Prende il nome e l'ispirazione
dal gruppo di studenti tedeschi che si opposero sessant'anni fa al regime di
Hitler a mani nude. Per questo furono arrestati, condannati per alto tradimento
e decapitati da un'efficiente ghigliottina. La loro storia continua a
commuoverci e a orientare le nostre scelte: il nostro no ad ogni forma di
totalitarismo e il nostro sì a democrazia, giustizia e pace.
Promossa all'inizio degli anni ottanta da un gruppo di cattolici democratici, la
Rosa Bianca italiana intende oggi riunire tutti coloro che credono al dialogo
tra identità e culture diverse, alla ricerca di un ethos comune condiviso e di
una politica della persona e della comunità.
In questo sito sono a disposizione documenti, interventi, articoli. Ma il
desiderio è che ci sia presto un'occasione per conoscersi di persona. Meglio
guardarsi in volto che specchiarsi in un Pc. Ogni vero vivere è incontrare (Martin
Buber).
La Rosa Bianca In Italia
La Rosa Bianca. Un simbolo di speranza e di purezza. Una
proposta di legami nuovi, di amicizia "civile", di impegno radicale. Una scelta
di Nuova Resistenza contro ogni totalitarismo e ogni conformismo, in memoria di
quei ragazzi di Monaco di Baviera che nel 1943 - con questo stesso nome - si
ribellarono al regime nazista.
Così nel 1979 un piccolo gruppo di giovani cattolici impegnati
nell'associazionismo (Azione cattolica, Fuci, Agesci, Acli...), in movimento
ecclesiali e politici, decisero di ritrovarsi periodicamente per confrontarsi
sulla realtà, progettare iniziative, scambiarsi letture formative, costruire
stili di vita alternativi a quelli consumisti e "rampanti" che cominciavano a
crescere nell'Italia dei primi anni '80. Un cammino iniziato allora, che ha
trovato momenti forti negli incontri di spiritualità e soprattutto con le scuole
di formazione estive.
Oggi la Rosa Bianca è una associazione con qualche centinaio di aderenti
"formali" e con migliaia di legami sparsi per tutto il territorio: giovani,
obiettori di coscienza, lavoratori, famiglie, animatori, volontari,
amministratori locali. La Rosa Bianca, per una scelta precisa, è una
associazione di "secondo grado", privilegia cioè la logica del fermento e
dell'incontro a quella dei grandi numeri e dell'autopromozione. Perciò a nessuno
viene chiesto di rinunciare al suo spazio di impegno sociale, politico ed
ecclesiale, che anzi viene valorizzato. I rapporti organizzativi sono minimi,
quelli esistenziali molto forti. Tutte le iniziative, le scuole, i fogli di
collegamento, i campi mobili, i gruppi locali, sono interamente autofinanziati.
Nel corso di tutti questi anni la Rosa Bianca si è sforzata di mantenersi
ancorata ad una doppia fedeltà. Fedeltà a Dio e alla Parola, perché nella
comunità ecclesiale torni a soffiare il vento della ricca stagione conciliare.
Questa fedeltà si è espressa nella ricerca di una fede nuda, di un autentico
spirito di radicalità evangelica, di un grande amore per la Chiesa. Fedeltà alla
Storia, per incarnare la fede dentro le ansie e le attese dei fratelli,
soprattutto i più deboli, e trasformare il mondo e combattere ogni situazione di
ingiustizia. Abbiamo messo al centro del nostro impegno l'intransigenza morale,
uno stile di condivisione, l'assunzione delle proprie responsabilità
professionali e civili.
Oggi, in un momento in cui tutto sembra appiattito sull'attaccamento alle cose
materiali, sulla paura di perdere privilegi, sull'eliminazione di ogni spirito
critico e sulla semplificazione dei problemi, vogliamo rilanciare la nostra
proposta, aprendola al contributo e alla collaborazione di tutti.
Sappiamo che per uscire dalla notte ci aspetta un cammino lungo e difficile.
Sappiamo anche che solo progettando insieme un futuro diverso riusciremo a
farcela.
La Rosa Bianca c'è già (Grazia Villa, http://www.rosabianca.org)
In qualità di attuale Presidente della Rosa Bianca
italiana, associazione di cultura e formazione politica, esistente ed operante
in Italia dai primi anni 80, apprendo con vivo stupore la notizia del
possibile utilizzo del nome "Rosa Bianca" per la costituzione di una nuova
formazione politica di centro.
La nostra è una storia fatta di incontri, convegni, relazioni, azioni
politiche e culturali che si sono stratificate nel corso degli anni ed hanno
portato alla costruzione di una peculiare identità, determinata non solo
dall'insieme delle persone iscritte o partecipanti, ma dal comune sentire che
fin dall'inizio si è ispirato alla memoria "pericolosa" della Weisse Rose.
Il cristianesimo libero e fedele dei giovani antinazisti, la loro resistenza
interiore trasformata in azione politica non violenta, il coraggio di seguire
la propria libertà di coscienza, l'assunzione di responsabilità fino al
martirio, sono stati e continuano ad essere gli ideali, unitamente al
personalismo comunitario, su cui si fonda e continua a crescere la nostra
attività.
Da oltre 27 anni organizziamo incontri estivi di formazione politica a cui
hanno partecipato centinaia di relatori, tra i quali moltissimi politici e
politiche, basti citare tra i tanti:da R.Prodi a W.Veltroni,da M.D’Alema a
R.Bindi, da A. Finocchiaro a F.Adornato, da M.Martinazzoli ad A.Langer, da
N.Andreatta a L.Orlando, da N.Dalla Chiesa a G.Tonini, da S.Ceccanti a
F.Monaco, senza dimenticare i maestri che ci hanno seguito da sempre come
Pietro Scoppola e Roberto Ruffilli o David Maria Turoldo.(il lungo elenco si
può trovare nel nostro sito ww.rosabianca.org).
Tantissimi persone di tutte le generazioni da tempo identificano il nome della
Rosa Bianca con il lungo cammino di questa associazione. Confidiamo, pertanto,
che nelle scelte future si tenga conto della preesistenza della Rosa Bianca
italiana e della possibile confusione che potrebbe ingenerarsi proprio oggi,
quando viene auspicata da parte di tutti, anche dai promotori di questa nuova
formazione politica, una maggiore trasparenza e "un fiore di speranza per la
politica italiana.
Grazia Villa
Presidente della Rosa Bianca italiana
La Rosa Bianca in Italia (Grazia Villa, http://www.rosabianca.org)
La memoria della Weisse Rose, le idee, le parole,
l'azione politica di resistenza non violenta , il coraggio fino al martirio
degli studenti di Monaco hanno affascinato ed affascinano generazioni di
giovani europei.
Negli ultimi anni la loro storia è diventata patrimonio condiviso dell'
Europa, grazie al lavoro instancabile delle Associazioni tedesche e
recentemente al successo del bellissimo film di Marc Rothemund, su Sophie
Scholl, proiettato con dibattiti appassionati in molte scuole italiane, (con
maggiore diffusione dell'altrettanto provocante ed incisiva pellicola del 1989
di Michael Verhaeven, proiettata negli incontri dell'Associazione Rosa Bianca
italiana.)
In Italia il nome della Rosa Bianca è stato fatto conoscere, come sempre
dovrebbe accadere per la storia, sia attraverso il racconto diretto di alcuni
genitori che segnati dalla tragedia nazista, come nel caso Vittorio Emanuele
Giuntella, padre dell'ispiratore della nascita della Rosa Bianca italiana
Paolo Giuntella, consegnarono insieme al ricordo dei campi di sterminio e di
lavoro, anche la memoria viva dei pochi dolorosi tentativi di resistenza,
oppure attraverso qualche saggio consiglio di lettura come quella delle rare
prime edizioni tradotte sulla vita dei fratelli Scholl.
A partire dalla fine degli anni 70 il "noi non taceremo" dei martiri
antinazisti ed il grido "viva la libertà" cominciarono a diventare le parole
d'ordine di un gruppo di giovani cattolici impegnati nell'associazionismo
(Azione cattolica, Fuci, Agesci, Acli...), in movimenti ecclesiali e politici,
che decisero di ritrovarsi periodicamente per confrontarsi sulla realtà,
progettare iniziative, scambiarsi letture formative, costruire stili di vita
alternativi a quelli consumisti e "rampanti" che cominciavano a crescere
nell'Italia dei primi anni '80.
Erano gli anni di uscita dal terrorismo, dopo il rapimento e la morte di Aldo
Moro, del mancato rinnovamento della Democrazia Cristiana, dei molteplici
tentativi di coniugare il solidarisrmo cristiano con gli ideali socialisti,
del diffondersi dei movimenti femministi. Tempi in cui la Chiesa italiana,
dopo l'entusiasmo del convegno "Evangelizzazione e promozione umana", nel
solco delle speranze suscitate dal Concilio, non sembra accettare l'opzione di
un pluralismo dei cattolici impegnati in politica.
I giovani e le giovani che volevano essere "forti di spirito e teneri di
cuore" trovarono ascolto e spazio di azione all'interno della Lega
Democratica, movimento politico autonomo dai partiti, sorto a ridosso delle
battaglie referendarie dei primi anni 70, in particolare quella sul divorzio,
fondato ed animato da coloro che divennero dei veri e propri maestri viventi e
che man mano andarono ad affiancarsi a quelli che tramite le letture, gli
incontri personali, la memoria altrettanto viva e pericolosa erano i punti di
riferimento ed il collante prezioso del pensiero e dell'azione politica di
questo gruppo ancora in embrione.
Non solo poterono continuare ad attingere alle eredità lasciate da Emmanuel
Mounier, J.Jacques Maritain, M.Ghandi, M. Luther King, Geoerge Bernanos,
Tommaso Moro, don Lorenzo Milani, don Primo Mazzolari, Giorgio La Pira, Edith
Stein, Hannah Arendt, ma poterono cominciare ad ascoltare e dialogare con
questi adulti ( tra gli altri Achille Ardigò,Luigi Bazoli, Leonardo Benevolo,
Angelo e Paola Gaiotti De Biase, Ermanno Gorrieri, Nicolò Lipari, Luciano
Pazzaglia, Luigi Pedrazzi, Roberto Pertile,Livio Pescia, Paolo Prodi, Roberto
Ruffilli,Pietro Scoppola), i quali misero a disposizione tempo ed energie sia
per la diffusione della rivista Appunti di cultura e politica (stampata ancor
oggi-vedi sito)), sia attraverso l'organizzazione di Convegni a Brescia ed a
Pisa dal titolo suggestivo "Riamare la politica" nel 1980, sia infine con
l'organizzazione di una prima serie di scuole di formazione politica in
Trentino( Mazzin nel 1981, Campitello di Fassa nel 1982) dove parteciparono
inaspettatamente circa 200 persone in maggioranza giovani.
Questa partecipazione attiva dei giovani crebbe con il passare degli anni, in
particolare nella lunga serie di scuole estive organizzate a Brentonico ancora
dalla Lega Democratica sino al 1985 ed in seguito direttamente dalla stessa
Rosa Bianca, unitamente alla rivista Il Margine, nel frattempo nata in
Trentino, pur se con crescente diffusione nazionale. Con il tramontare
dell'esperienza della Lega Democratica, nasce infatti l'esigenza di non
disperdere nè il patrimonio comune, nè la ricchezza delle molte relazioni
intrecciate, caratterizzate da un rapporto franco, dalla convivialità degli
incontri, dalla passione condivisa, dalle scelte di vita radicali.
La Rosa Bianca sceglie di diventare una comunità di vita politica, prima
ancora che un'associazione, scrive un decalogo di comportamento, propone una
piccola regola riassunta nei tre consigli: povertà di potere, castità di
intenti,obbedienza ai bisogni reali dei poveri.
Sono gli anni della occupazione delle Istituzioni da parte del sistema dei
partiti, del soffocamento del ruolo delle formazioni sociali, dei primi
segnali della corruzione e dell'affarismo in politica.
La piccola regola assume nella vita personale, professionale, politica,
sociale, ecclesiale il valore di una forma di resistenza non violenta seppur
vissuta da un piccolo gruppo, di cui la Rosa Bianca italiana era debitrice nei
confronti di quella tedesca!
Nel dicembre 1986 decisivo è l'incontro con don Giuseppe Dossetti, una delle
più grandi figure del dopo guerra italiano sia per la politica italiana, fu
uno della Commissione dei 70 Costituenti) sia per la spiritualità universale
(monaco, fondatore della Piccola Famiglia dell'Annunziata). Grazie al suo
richiamo forte al primato della Scrittura che per i cristiani impegnati in
politica diviene il nutrimento indispensabile per giungere ad "una sapienza
della prassi" attraverso l'assunzione di "abiti virtuosi" e grazie alla
perentoria esortazione a continuare sulla strada della formazione, l'attività
della Rosa Bianca riprese sia con l'organizzazione della scuole estive, sia
con il periodico incontro annuale di spiritualità, sia con l'attuazione di
laboratori locali di sperimentazione politica, sia infine attraverso alcune
azioni simboliche tra le quali la più nota riguardò l'inoltro della difesa
della buona fama di Giuseppe Lazzati (Costituente, rettore dell'Università
Cattolica, maestro di laicità) innanzi al Tribunale ecclesiastico milanese.(cfr
sul sito i link Il Caso Lazzati).
La scelta dei temi formativi e degli ambiti di discussione viene scandita non
solo dall'attualità politica, culturale, sociale ed ecclesiale italiana, ma
anche dall'attenzione a ciò che si muove, avanza, cresce o decresce nel mondo
intero ed in particolare nei paesi impoveriti, ma ricchi di fermento ideale ed
all'avanguardia nel rinnovamento dell'amore per la polis. La scelta dei
relatori nel corso degli anni non si limita alle competenze acquisite negli
atenei,ai risultati della ricerca o dell'elaborazione di pensiero, ma guarda
alle esperienze concrete di vita anche nascosta, al valore delle
testimonianze, alla contemplazione della bellezza, alla scuola della
sofferenza e dei poveri, alla pedagogia della poesia, al silenzio operoso
dell'arte.
L'elenco che segue non è solo riassuntivo, ma evocativo di un lungo percorso
che trova la sua sintesi nell'efficacia delle parole dei titoli.
Se alla lettura dei titoli si aggiunge la data ed il luogo degli incontri,
possono essere scorti in filigrana non solo gli eventi locali e nazionale in
cui si colloca la vita di quella che nel 1989 diventa Associazione Rosa
Bianca, ma anche gli orientamenti, le azioni, i mutamenti di direzione, gli
avvicendamenti di chi lavora, indirizza, opera, che caratterizzano lo
svolgersi di tanti anni di attività. Si possono intravedere le svolte che
spingono la stessa Rosa Bianca verso un impegno più fortemente politico e di
denuncia come negli anni di Tangentopoli o delle stragi di mafia, oppure più
progettuale e culturale, come nella ripresa del pensiero
personalistico-comunitario ed infine più di resistenza al dilagare del
pensiero debole e del catastrofismo cosmico attraverso l'offerta di orizzonti
di speranza, di bellezza, di futuro.
Si intravede il dolore per la perdita di amici cari, alcuni uccisi, come
Roberto Ruffilli, si intuisce l'impegno diretto di alcuni nella politica
istituzionale nazionale o locale, si evidenzia la scelta per molti aderenti,
pur nel rispetto della scelta plurale, di fondare un nuovo Movimento politico
nazionale (Movimento per al Democrazia La Rete), si scopre la necessità di
trovare altre forme per la democrazia, per l'economia, per lo stato sociale,
per la giustizia, si manifesta sempre il desiderio di una chiesa sempre più
fedele al Concilio Vaticano II con il contributo di una teologia dentro la
storia ed una vita ecclesiale ancorata alla quotidianità ed allo svelamento
dei volti. Il filo che unisce resta sempre quello dell'amicizia, dell'ascolto
attento, del desiderio di condivisione, dell'umiltà della ricerca, dalla
tenacia nell'assumersi le responsabilità, dall'amore per le relazioni, dalla
custodia del creato, dentro la semplicità di una fede ricevuta, donata,
spogliata.
Dietro ogni incontro, ogni evento, ogni iniziativa si nascondono il lavoro
prezioso, la presenza discreta, le competenze organizzative ed informatiche,
il contributo economico per il totale autofinanziamento, la dedizione di tempo
ed energie di moltissime amiche ed amici che hanno costituito il respiro ed
hanno mantenuto in vita la nostra Associazione sino ad oggi, i cui nomi, i cui
volti, la cui storia ancora gravida di futuro potrete trovare nel nostro sito
www.rosabianca.org (Fabio Caneri, Paolo Pizzichini, Enzo Sarpietro, Francesco
e Vivina Pedani, Sara Villa, Luigi Re, Luciano Galfetti,Monica Cianciullo,
Dario Betti, Celestina Antonacci, ecc. ecc.)
Le scuole estive di formazione politica organizzate a Brentonico furono:
Il politico e le virtù
(1987);
Cittadini o sudditi?
Ricchi e poveri di potere nella democrazia che cambia (1988);
Modernizzazione e destino
dell'uomo (1989);
La politica e la
giustizia: le regole e i frammenti. I cattolici democratici e la riforma della
società italiana( 1990);
Democrazia e mercato: la
speranza di un ordine giusto(1991);
Quale Repubblica? Il tempo
delle scelte( 1992);
A 50 anni dalla Rosa
Bianca: L'Europa e i suoi fantasmi (1993);
Sentinella, Quanto resta
della notte?I cattolici e i rischi per la democrazia che cambia(1994);
Capacità di futuro : La
democrazia in Italia e nel mondo verso il terzo millennio (1995);
Con l'Occidente, oltre
l'Occidente (1996);
Per una democrazia
personalista (1997);
La rabbia dei poveri sfida
la politica. Destra e sinistra pari sono?( 1998).
Dal 1999 si decide di scendere dalle valli trentine e di iniziare un
itinerario sulla strade d'Italia, a partire dal Sud, si organizzano così le
due Scuole di Formazione ad Oria (Brindisi)
Spezzare le catene.
Immigrati ed oppressi provocano l'Europa (1999);
Tante stelle sotto un
unico cielo. Le risposte della società e della Chiesa alla paura dello
straniero. (2000)
Dopo una pausa si riflessione con una scuola di autoformazione senza relatori
"esterni" al Monte Bondone nel 2001, si torna a pensare, agire, peregrinare
sulle orme del personalismo comunitario con lo sguardo orientato verso la
realizzazione di utopie concrete. Ed allora ancora scuole in diverse località:
La bellezza della
comunità. Identità e progetto del personalismo comunitario in Italia. ASSISI(
2002);
Governare il mondo
un'utopia possibile.TRIUGGIO (MI) (2003);
Tornino i volti, L'arte
del dialogo in un mondo di soli. GUALDOTADINO (2004);
Ora è tempo di gioia. Rose
belle per un'Italia nuova. CAMALDOLI(2005)
Per amore le radici della
buona politica. RIMINI(2006)
L'amore conta. Per una
democrazia ad alta energia.CESENATICO (2007).
Ai nostri incontri, alle scuole, ai convegni hanno partecipato oltre che con
grande fedeltà i fratelli e le sorelle maggiori della Lega Democratica già
citati, la lunga schiera di uomini e donne: testimoni, maestri,economisti,
politici,pastori, sacerdoti, giuristi,giornalisti,teologi, biblisti, esperti
nelle discipline sottoindicate ed in ogni caso tutti sapienti di vita
intensamente ed autenticamente vissuta.
MAESTRI E TESTIMONI
Enzo Bianchi,P. Benedetto Calati, Antonino Caponnetto, D. Luigi Ciotti, P.
Camillo De Piaz, Don Giuseppe Dossetti, P. Abramo Levi, P.Fausto Marinetti,
Card.Carlo Maria Martini, Johann Baptist Metz, d.Umberto Neri, Sergio Quinzio,
Luigi Santucci, Elisa Springer, V.E. Giuntella, P. David Maria Turoldo, P.
Alex Zanotelli
RELATORI E RELATRICI ESPERTI/E DIRITTO-GIUSTIZIA:
Costituzionale,Internazionale Umberto Allegretti, Stefano Allievi, Filippo
Andreatta, Carlo Ancona, Gregorio Arena, Pietro Barcellona, Luisa Broli,Mario
Brutti,Franco Casavola, Giancarlo Caselli, Marco Mazzoli, Franco Pizzetti,
Emanuele Rossi,Gustavo Zagrebesky,
ECONOMIA-MONDO DEL LAVORO-SOCIOLOGIA
Amadori,Maurizio Ambrosini, Piero Bassetti, Paolo Bonetti,Carlo Borgomeo,
Luigino Bruni, Luigi Campiglio, Rosario Iaccarino, Gino Mazzoli, Federico
Mioni, Marco Missaglia, Alfio Mastropaolo,Raffaele Morese, Giorgio Nebbia,
Giovani Pieretti, Dario Rei, Francesco Terreri, Franco Timpano, Stefano
Zamagni,
INFORMAZIONE -GIORNALISMO- COMUNICAZIONE
Omar Calabrese,Ennio Chiodi, Marco Damilano, Paolo Ghezzi, Nuccio Fava,Gianni
Franzini, Giuseppe Giulietti,Paolo Giuntella, Raffaele Gregori, Bruno Luverà,
Mario Marcellini, P.Lorenzo Prezzi, Federico Scianò, Roberto Zaccaria.
BIBBIA-TEOLOGIA-SPIRITUALITA'-CHIESA
Vinicio Albanesi, D.Chino Biscontin, Albino Bizzotto,D. Raffaele Ciccone,
D.Rocco D'Ambrosio, D.Severino Dianich, Marcello Farina,P.Luigi Lorenzetti, P.
Dalmazio Mongillo, P. Pino Stancari Vito Mancuso,Paolo Marangon,M.Michela
Marzano , Stella Morra, Cettina Militello, D. Carlo Molari, Mons. Giovanni
Nervo, Mons.Raffaele Nogaro, Milena Mariani Puerari,Mons. Marcello Semeraro,
Paul Renner, P. Michael Davide Semeraro,Letizia Tommasone,Giuseppe Trotta,
Rosanna Virgili.
STORIA, FILOSOFIA, ETICA,POLITICA
Antonio Autieri, Alberto Bondolfi,Alberto Conci,Guy Coq; Emanulel Curzel,Fulvio
De Giorgi,Stefano Levi Della Torre, Guido Formigoni, Giuseppe Goisis, Giovanni
Invitto, Ivo Izzola, Serge Latouche, Roberto Mancini, , Roberto Mordacci,
Michele Nicoletti, Luigi Pizzolato, Silvano Zucal
POLITICI
Nino Andreatta, Giovanni Bianchi,Rosy Bindi, Guido Bodrato, Pierluigi
Castagnetti, Giovanni Colombo, Nando Dalla Chiesa, Anna Finocchiaro, Gregorio
Gitti, Alexander Langer, Raniero La Valle,Esperanza Martinez(Equador) Mino
Martinazzoli,Franco Monaco,Alberto Monticone, Diego Novelli, Giovanni Kessler,
Leoluca Orlando,Vincenzo Passerini, Lapo Pistelli, Romano Prodi,Giorgio Tonini,
Walter Veltroni.
http://www.rosabianca.org
Quest' opera è pubblicata in copyleft
Archivio Una sola settimana alle ELEZIONI PORCATA volute da Berlusconi
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