Dopo che il
Presidente della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet,
ha annunciato aumenti dei tassi di interesse per il mese di aprile, l'Euribor
si è adeguato ai nuovi scenari monetari. E oggi il tasso interbancario a 3
mesi è balzato all'1,162%. Si tratta del massimo dal giugno 2009; l'Euribor
ad 1 mese, invece, è aumentato in minore misura, raggiungendo lo 0,897%.
Per il Codacons questa è la prima nefasta conseguenza
dell'annuncio del presidente della Bce Trichet di un possibile aumento del
tassi di interesse già a partire da aprile. "Figurarsi cosa potrà accadere
quando si passerà dagli annunci ipotetici ai rialzi effettivi" scrive in
una nota Carlo Rienzi, Presidente del Codacons. Secondo l'Associazione di
consumatori, infatti, "l'aumento del costo del denaro non avrà conseguenze
solo sull'onere del debito pubblico e sull'aumento del costo dei mutui, ma
anche su quello dei conti correnti, dato che le banche trasleranno sui
consumatori, come sempre, tutti gli effetti negativi legati a questo
rialzo".
Il Codacons denuncia il fatto che siamo già in una situazione
senza precedenti, visto che, a partire dal settembre 2010, le banche hanno
ritoccato tutti i prezzi e si sono inventate decine di nuove gabelle.
Oltre alla ormai nota commissione per ogni prelievo allo sportello, ci
sono balzelli se non si fa almeno una operazione di bancomat al mese, se
sul conto corrente si scende sotto una certa giacenza media, per non
parlare dell'aumento del costo del carnet assegni. Aumenti che incideranno
nel 2011 per un importo annuo di 28 euro a famiglia. "E, continua il
Codacons - questa situazione è destinata ad aumentare ancora a fronte di
un rialzo del costo del denaro, dato che i 28 euro sono stimati
esclusivamente sui ritocchi già introdotti. Rispetto ai mutui, se
l'abbassamento dei tassi di interesse legati alla crisi aveva dato respiro
alle famiglie indebitate, un rialzo di un quarto di punto metterebbe in
difficoltà con il pagamento delle rate almeno 30.000 famiglie che
attualmente riescono invece ad onorare ancora i loro debiti".
Per questo il Codacons chiede al Ministro Tremonti di
rivedere il
Decreto 21 giugno 2010, n. 132, ampliando le condizioni necessarie per
poter sospendere il pagamento delle rate, a cominciare da quella di aver
avuto un aumento di rata mensile di almeno il 20%.
04/03/2011 PREZZI. Benzina alle stelle, Federconsumatori e Adusbef: dove è finito il Protocollo? (VC, http://www.helpconsumatori.it)
Stando alla consueta rilevazione della Staffetta
Quotidiana, questa mattina quasi tutte le compagnie, fatta
eccezione per Tamoil, applicano rialzi ai listini. Eni applica il secondo
aumento nel giro di tre giorni, con un +0,5 centesimi sulla benzina e +1
centesimo sul gasolio. La media dei prezzi calcolata dalla Staffetta si
attesta così a 1,551 euro/litro sulla verde e a 1,447 euro/litro sul
diesel. Molto diversificata, tuttavia, la situazione sul territorio, dove
i rialzi arrivano fino a 1,5 centesimi al litro sulla verde e a 2 sul
gasolio, a seconda delle zone.
La situazione relativa al prezzo della benzina si sta facendo
insopportabile ed è ora che se ne si faccia carico.
Federconsumatori e Adusbef lanciano il nuovo allarme e allo stesso tempo
ricordano di aver già denunciato il fatto che "qualcosa non andava quando,
a fronte di un prezzo di 1.56 Euro/litro della benzina massimo storico
raggiunto nel 2008, il petrolio quotava a 147 dollari al barile, certo
molto distante dall'attuale quotazione (100 dollari al barile)".
"Ad ulteriore prova delle nostre forti perplessità - aggiungono
le Associazioni - abbiamo ricercato i dati relativi ai prezzi
della benzina quando il petrolio quotava 100 dollari al barile, come in
questi giorni. Ebbene, il prezzo della benzina si aggirava attorno a 1,38
- 1,39 Euro/Litro. Ma abbiamo voluto fare di più, cioè confrontare i
prezzi industriali relativi a quel periodo e all'attuale momento. Il
differenziale è di ben 10 centesimi, cioè tra 59 centesimi al litro nel
2008 a 69 - 70 centesimi all'attuale".
Federconsumatori e Adusbef sono consapevoli del fatto che
"è necessario l'aggiustamento per via del cambio oggi meno favorevole
dell'euro rispetto a quel periodo" ma anche in questo modo si verifica un
divario del tutto incomprensibile di circa 6 centesimi al litro.
Di fronte a tutto ciò, oltre a reiterare - dichiarano Elio
Lannutti e Rosario Trefiletti - l'accelerazione dei punti
contenuti nel protocollo convenuto con il Ministero dello Sviluppo
Economico (contrasto alla doppia velocità dei prezzi, efficienza della
rete e apertura alla grande distribuzione, blocco settimanale dei prezzi),
chiediamo che l'Eni, come importante azienda con capitale pubblico, venga
richiamata ad un ruolo più consono di impresa calmieratrice del mercato,
ed inoltre, utilizzando norme già esistenti nel nostro ordinamento si
metta in campo la cosiddetta "accisa mobile" per non permettere che su
questo terreno vi siano incrementi fiscali da parte dello Stato.
Ribadiamo, inoltre, che in mancanza di interventi su questa materia, le
famiglie italiane, per costi diretti ed indiretti, subiranno 198 Euro
annui come ricaduta negativa sul loro potere d'acquisto.
04/03/2011BANCHE. BCE lascia tassi invariati, ma pensa di alzarli ad aprile
(GA, http://www.helpconsumatori.it)
La
Banca Centrale Europea
(BCE) lascia invariati i tassi di interesse, ma pensa ad un
prossimo innalzamento, in conseguenza di un rialzo dell'inflazione. Nella
riunione odierna il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che i tassi di
interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni
di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale
rimarranno invariati rispettivamente all'1,00%, all'1,75% e allo 0,25%. Ma
gli analisti pensano ad alzare i tassi dello 0,25% nel mese di aprile.
04/03/2011 SOCIETA'. Eurobarometro: italiani risentono ancora della crisi (VC,
http://www.helpconsumatori.it)
Gli italiani che ritengono che la crisi sia
ormai alle spalle sono passati dal 40% al 43% tra la primavera e
l'autunno 2010. E tuttavia restano in maggioranza coloro che temono che in
materia di occupazione il peggio debba ancora venire: è l'opinione del
44%, leggermente in calo rispetto al precedente 47%. E' quanto rileva l'Eurobarometro
74, il cui rapporto sull'Italia è stato pubblicato oggi. In questo
contesto, sono soprattutto i giovani ad essere pessimisti. Soltanto il 41%
del campione tra i 15 e i 24 anni pensa che gli effetti peggiori sul
mercato del lavoro si siano già verificati mentre tra gli adulti di età
compresa tra i 40 e i 54 anni gli ottimisti sono invece il 48%. Per far
riemergere l'economia europea, gli italiani consigliano di migliorare
istruzione e formazione professionale (46%). In secondo luogo, propongono
di investire in innovazione e ricerca.
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