Via libera per i 200 miliardi di euro che
rilanceranno l'economia dell'Unione europea. Lo ha annunciato oggi
il Presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso che ha precisato che
170 miliardi arriveranno dagli Stati nazionali e 30 dalle istituzioni
comunitarie. Il piano d'azione anti-crisi è stato varato per il rilancio
dell'economia europea, per combattere la recessione ed evitare che dalla
crisi economica si arrivi ad una grave crisi sociale.
Per i prossimi due anni gli Stati membri potranno varare
"misure eccezionali di stimolo fiscale" e, in alcuni casi, concordandolo con
la Commissione Ue, si potrà andare oltre la soglia del 3% del deficit. Tra
le misure suggerite nel piano anti-crisi ci sono: la riduzione dell'Iva per
alimentare i consumi e per promuovere i prodotti a basso consumo energetico;
la riduzione delle tasse sul lavoro per aumentare il potere d'acquisto,
soprattutto delle fasce più deboli: lo sblocco dei prestiti per le Pmi
utilizzando le risorse messe a disposizione con i piani di salvataggio delle
banche; aiuti di Stato alle imprese in difficoltà solo se mirati e
temporanei; incentivi per le auto pulite e le case ecologiche.
L'Ue metterà a disposizione più risorse nei vari fondi
sia per venire incontro ai lavoratori, sia per sostenere imprese e sviluppo
delle infrastrutture (rafforzando soprattutto la Bei); la Banca Centrale
Europea potrebbe decidere, nella prossima riunione del 4 dicembre, di
ridurre i tassi di interesse.
"Finalmente l'Unione europea dà un chiaro messaggio ai mercati
e ai cittadini adottando un piano di salvataggio e rilancio dell'economia
europea di 200 miliardi di euro - ha commentato l'europarlamentare del Pse
Donata Gottardi - Rilevo con soddisfazione che all'interno del pacchetto
presentato dalla Commissione si fa chiarezza rispetto all'applicazione
flessibile del Patto di stabilità - che deve essere mirata, temporanea ed
adeguata a rispondere alle sfide della crisi - e alla necessità di ridurre
le tasse sul lavoro e sostenere i redditi per rilanciare la domanda e i
consumi - come si chiede chiaramente nel rapporto sulle 'Finanze Pubbliche
2007/2008' di cui sono relatrice al Parlamento europeo".
"E' importante - ha aggiunto Gottardi - però che l'insieme
degli stanziamenti e dei piani nazionali siano effettivamente e strettamente
coordinati verso un piano armonizzato di rilancio europeo - e che non siano
solo una giustapposizione di diverse misure nazionali - altrimenti
l'obiettivo del sostegno alle infrastrutture, alle imprese e al reddito dei
cittadini non sarà pienamente efficace rispetto al potenziale di crescita
del mercato e dell'economia europei.
In questo senso - ha concluso l'europarlamentare - esprimo
rammarico per il fatto che gli stati membri non abbiano ancora
avuto il coraggio e la lungimiranza di andare verso un fondo comune per gli
investimenti o l'emissione di Eurobond - come chiedo all'interno del mio
rapporto - per finanziare anche attraverso il mercato, e non solo attraverso
risorse nazionali e quindi con conseguenze sulle finanze pubbliche, progetti
di sviluppo e di infrastrutture su scala europeo.
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