Potete ormai fidarvi del sistema bancario ?
Potete credere nelle promesse ed aspettative che vi trasmettono ?
Chi vi assicura che quello che vi consigliano agli sportelli faccia veramente i
vostri interessi ?
Il sistema capitalistico italiano, ormai un capitalismo senza capitali, un
fragile castello di carte tenuto in piedi da prestiti obbligazionari e
debiti con il mercato è strettamente collegato e contiguo al sistema bancario
italiano, un intreccio di banche private che ha dimostrato e sta dimostrando a
tutto il mondo la sua marcia consistenza.
Il Titanic Italia ormai ha da tempo iniziato ad imbarcare acqua, le sue stive
ormai si stanno riempiendo,
vana sarà la ricerca per quegli illusi che attendono una scialuppa di
salvataggio per se e per la propria vita.
Il nostro paese, un debole organismo ormai morente colpito da una emorragia
senza precedenti di posti di lavoro, ha al suo interno un grande cancro
purtroppo terminale: il suo stesso sistema bancario, la bomba con la miccia
accesa che deve ancora scoppiare, ma che sta facendo vedere solo qualche
scintilla.
I titoli dei giornali di ieri non lasciano ormai più nulla alla fantasia: «Fiorani
arrestato», «Italia bocciata dalla UE», «Produzione in calo del
0,9 per cento», «Irap: nuova udienza a Bruxelles», «Divario tassi
ormai insostenibile».
A
chi pensa che questo momento sia solo passeggero, ahimé non mi resta che dargli
l'estrema unzione.
Duri e puri si diventa e non si nasce. A tutti quelli che in queste settimane mi
hanno chiesto come posizionarsi sul mercato
o come ristrutturare i propri risparmi sulla minaccia (ormai sempre più
concreta) di un nuovo
1929 mi
permetto di elencare qui sotto alcuni dei punti chiave per sperare di uscirne
indenni:
- fuga dal dollaro: scappate dagli assets quotati in USD;
- via dai BOT o qualsiasi altro prodotto emesso dal Ministero del Tesoro;
- uscite dai mercati azionari italiani e non (anche se potrebbe esserci ancora
qualche mese di rialzo);
- fuga dall'immobile: la bolla è già scoppiata (tranne che per il tetto che
avete sulla testa);
- scappate dai corporate bond
(specialmente quelli emessi dalle Telecom, Enel, Fiat & Company);
- puntate in prodotti a capitale
protetto e rendimento garantito;
- frammentate le vostre
disponibilità in più istituti di credito (ma solo quelli di piccole dimensioni);
- liquidità in CHF (franchi
svizzeri) e chi se lo può permettere sull'oro fisico;
- state alla larga dalle majors (Capitalia, Unicredito, San Paolo, Intesa) e dai
loro promotori;
- non fidatevi dei mass media e
delle istituzioni: la festa è finita, e adesso qualcuno dovrà pagare il conto;
- basta con i debiti, cominciate a
risparmiare e ad accantonare qualcosa ogni mese;
- prendete in considerazione anche le banche on-line degli altri paesi
comunitari;
- chi ha terreni se li tenga stretti: chi se lo può premettere li comperi,
specie se agricoli;
- mutui: fatevi erogare solo quelli a tasso fisso per durate superiori a 20
anni;
Termino con questa frase: a vostro modo di vedere, è preferibile spendere
qualche centinaio di euro per ristrutturare il proprio patrimonio per renderlo
immune il più possibile da eventuali (e molto possibili) scenari monetari e
borsistici ribassisti oppure è più conveniente non fare nulla, aspettare che
cosa succederà e poi agire di conseguenza ? Prevenire è meglio che curare: il
problema è che questa volta potrebbe non esserci né il tempo e né i modi per
curare (vedasi la serrata bancaria in Argentina).
A voi, ora, le sorti del vostro destino (finanziario ma non solo): e cercate per
una volta tanto di essere simili un po’ ai giapponesi ovvero cercate di
trasformare una crisi in un'opportunità. Buoni investimenti e buona sorte a
tutti.
EugenioBenetazzo.com
Trader Professionista
Duri e Puri:
aspettando un nuovo 1929
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