La prevenzione e la cura per chi fa uso e abuso di droghe "vanno cambiati".
Perche', ad esempio, chi sniffa cocaina la "tira" prevalentemente in casa,
prima di uscire, o al bar, e quindi "chi fa prevenzione in discoteca talvolta
raggiunge pochi consumatori". Al tempo stesso, l'atteggiamento degli operatori
deve essere "meno invasivo, piu' aperto e chiaro", perche' "ancora adesso si
utilizza lo stesso modo di trattare chi usa eroina e chi usa cannabis". Sono
le raccomandazioni messe in fila da Raimondo Pavarin, responsabile
dell'Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze patologiche dell'Ausl di
Bologna, durante un affollato seminario, ieri all'ospedale Maggiore, in cui ha
spiegato i nuovi risultati dello studio portato avanti dal suo staff. Stavolta
la ricerca guarda al perche' i cittadini fanno uso di sostanze psicotrope, ma
anche di alcol. Le interviste, infatti, non sono state fatte a persone che
sono in cura al Sert o che vivono in situazioni problematiche, ma a 1.873
semplici cittadini tra i 15 e i 55 anni. Non a caso, spiega Pavarin, il
campione e' stato reperito non ai rave party, ma in luoghi come la festa
dell'Unita'. E tra i dati piu' singolari, ci sono quelli che vedono appunto
una prevalenza di uso della cocaina in casa (il 60%), il 10% al lavoro, solo
il 20% a ballare. Il consumo nei week-end e in compagnia e' preferito dalle
donne; da soli e durante la settimana dagli uomini. Eppure, in linea teorica,
le droghe si prendono per socializzare.
Chi e' piu' in la' con gli anni e ha piu' soldi (il 35enne, per esempio)
preferisce la cocaina, che e' usata in maniera diffusa soprattutto tra
disoccupati, commercianti e liberi professionisti. La consuma per divertirsi,
per migliorare le prestazioni (lavorative, sociali, sessuali). I piu' giovani
e che hanno meno soldi hanno lo stesso scopo, divertirsi ed evadere, ma per
farlo usano l'alcol. Nessuno, o quasi, passa all'eroina. E anzi, anche chi fa
uso di cocaina, dopo qualche anno smette. Si tratta dell'80% dei consumatori:
le donne smettono in media dopo quattro anni, gli uomini dopo otto.
Perche'? soprattutto per paura di diventare dipendenti. Invece chi fa uso di
cannabis e hashish solitamente prosegue per anni, come anche chi usa alcol. I
piu' pericolosi? Quelli che usano "la triade", aggiunge Pavarin: cocaina,
alcool e cannabis. E magari, poi, si mette alla guida.
Alessandro Dionigi del Pettirosso, il centro che assiste diverse
persone con problemi di dipendenza, punta su alcuni approcci. Per esempio
lavorare sulla partecipazione, in modo da diminuire l'ansia da performance
(non solo a livello sessuale, ma anche sociale o lavorativa), privilegiare i
rapporti che portino a qualcosa, a una progettualita', e non gli incontri
senza futuro. Sia a livello sessuale che sociale, spesso gli incontri sono
"tra pezzi di carne" senza pensare al poi. Le parole e i comportamenti da
promuovere con chi fa uso e abuso di sostanze, conclude Dionigi, sono etici e
cooperativi. Riflettere sulla progettualita' e sul fare insieme delle cose.
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