
Il Ministero delle Infrastrutture Antonio di Pietro, ha presentato denuncia
presso la Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma il C.d.a.
dell'Anas per falso in bilancio e false comunicazioni societarie, chiedendo
inoltre che l'impresa sia commissariata fino alla nomina dei nuovi
amministratori. L'Anas è accusata di aver riutilizzato le riserve e le eccedenze
per finanziare opere nuove senza pagare le precedenti e per le strane consulente
pagate ai vecchi amministratori. Cerca di difendersi come può l'Anas, ricordando
che dall'inizio di quest'anno che il Tesoro ha interrotto il trasferimento di
fondi, e che per lungo tempo si è dovuto ricorrere all'indebitamento corrente e
alle eccedenze in cassa. Questo stato di fatto condurrà inevitabilmente alla
chiusura dei cantieri, e le accuse di Di Pietro finiranno inoltre per indebolire
la credibilità dell'Anas, in un momento in cui l'Anas cerca di esercitare tutta
la sua influenza per impedire la fusione Autostrade-Abertis o quanto meno per
evitare uno stravolgimento della proprietà, che finirà inevitabilmente in mano
spagnole.
Consapevoli del fatto che l'Anas non avrebbe mai permesso quella fusione,
muovendo la questione dinanzi all'Autority, stanno cercando ora di indebolirla
sia economicamente che politicamente, per sbaragliare gli ultimi ostacoli, visto
che il governo ha pienamente approvato la fusione. A dire il vero Di Pietro non
ha un bel nulla tra le mani, non ha prove concrete, ma il suo straparlare basta
a diffondere tra i media l'impressione che i bei tempi di tangentopoli siano
tornati, ancora una volta quando vi sono decisioni importanti da prendere.
Il suo intervento è ora molto prezioso, e ancora una volta il nostro caro ex
pubblico-ministero si lascia manipolare, infondendo poi tutta la sua enfasi per
fare un gran spettacolo [Bettino
Craxi, l’ultimo uomo di Stato ]. Evidentemente disse bene Licio Gelli che
poco tempo fa dichiarò che Di Pietro non è questo non ha saputo né il Magistrato
né il politico, e questo perché è un povero illuso, che è stato manipolato nel
1992 e lo è ancora, con o senza una sua consapevolezza. Ora che ha assaggiato
l'ebbrezza della poltrona non la vuole più lasciare, lui e il suo pool di Milano
non hanno neanche avuto il coraggio di prendersi le responsabilità delle proprie
azioni, del genocidio che è stato perpetrato ai danni di imprenditori e di
un'intera classe politica. Oggi come allora, si è cercato di eliminare coloro
che non volevano sottostare al dictat dei poteri alti, e per far questo ci sei è
serviti della magistratura, delle tangenti e della stampa del gettare il panico
e screditare la voce che diceva no a Maastricht e alla svendita dell'Italia.
Ma gli strafalcioni del Ministro non finiscono qua, perché nel suo infinito
egocentrismo non sta facendo altro che accelerare il processo di vendita, e
finirà per gettare Autostrade in pasto ai leoni, nella brace dei commissari
europei. Ha voluto così precisare che per portare a termine la fusione occorre
una prioritaria autorizzazione ministeriale alla modifica del titolare della
concessione statale. Autostrade però ribatte che il veto del ministero sarà
richiesto solo dopo che le assemblee avranno deliberato la fusione perché
l'autorizzazione è solo formale. E poi se verrà fatta un'ostruzione da parte del
governo, gli azionisti di Schema28 e Abertis non esiteranno a muovere il caso
dinanzi la Corte di Giustizia perché sarebbe una discriminazione verso i non
residenti, o un'ingerenza come aiuti di Stato. La richiesta di Autostrade sarà
senz'altro accolta perché intanto l'Italia è stata deferita dinanzi alla Suprema
Corte proprio per eliminare la golden share, ultima clausola di riserva che lo
Stato ha per fermare le privatizzazioni o le vendite di ex imprese statali
all'estero. La legge del 1994, questa concedeva allo Stato poteri speciali in
società ormai privatizzare, come Eni, Finmeccanica e Telecom, quali la facoltà
di nominare uno o più amministratori e un potere di gradimento, ossia il diritto
di veto sulle decisioni di fusione e di straferimento all'estero, nel caso che
il socio privato avesse una partecipazione rilevante. Parte di questi poteri
sono stati già da tempo smussati, perché il diritto di gradimento è stato
sostituito con un potere di opposizione motivato, tra l'altro e solo in casi si
estremo pericolo. Il governo Berlusconi non ha voluto cedere ulteriormente alle
pressioni della Ue, e avrebbe raggiunto come compromesso una norma salva-Pil e
contro le scalate ostili da parte di utenti esteri.
I Commissari Europei hanno dunque deciso che il potere dello Stato di decidere
sulle imprese, tra l'altro operanti
in settori strategici per l'economia statale come le telecomunicazioni e
l'energia, va del tutto cancellato. Il rispetto della normativa, condurrà
inevitabilmente ad un una completa privatizzazione, nella quale lo Stato non
potrà più intervenire per vigilarne la gestione.
A questa gente ormai non importa più niente al popolo e non rappresenta più il
popolo, sono solo delle marionette, attori della grande finanza. Allora, cosa
fanno , la magistratura e le associazioni, stanno combattendo contro la
corruzione e intanto vendono ogni cosa. I servizi segreti invece sono degli
uomini piccoli, tutti pieni di sé, convinti sapere tutto e di controllare ogni
cosa, ma sono impiegati che raccattano uno stipendio, gente ricattabile e
ricattata, nulla facenti. Siete tutti complici del sistema, responsabili dello
stato attuale della nostra economia, così impegnati nelle truffe da quattro
soldi di Vanna Marchi, di scandali di sesso e droga.
Oggi chi doveva essere un arbitro è stato un giocatore, così invece di difendere
gli italiani continua a fare le lotte per la corruzione, ben sapendo che
combatte per i Banchieri, mentre vende la pelle degli italiani e degli italiani
nel mondo.L'emigrazione è stata una vergogna, un crimine contro l'umanità. Il
crimine che questa gente sta commettendo è inverosimile, questa saccheggia la
proprietà popolare, quella del nostro sudore, e contribuisce ad una
frammentazione del paese e delle nostre risorse
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