Il no alla
riforma costituzionale ha vinto con il 61,7%: ha prevalso in quasi tutte
le regioni, con le sole eccezioni di Lombardia e Veneto. Netto il
distacco tra voti a favore e contrari, tranne che in Friuli Venezia
Giulia dove il no ha vinto di misura. Ancora in corso lo spoglio nelle
sezioni all'estero.
PRODI: ORA IL DIALOGO SULLE RIFORME
E il premier apre all'ipotesi di riforme piu' ampie e condivise. "Come
maggioranza di governo - ha detto Prodi - è ora nostro dovere aprire il
dialogo con tutte le forze politiche per discutere insieme gli
aggiornamenti da apportare alla Costituzione". "Le riforme della
Costituzione - ha aggiunto - si devono fare con l'accordo più ampio
possibile e non a colpi di maggioranza". Il premier ha inoltre fatto un
esplicito riferimento al sistema elettorale: "ho chiesto al ministro per
i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti - ha detto Prodi - di avviare
immediatamente i contatti con le forze politiche per impostare il
dialogo sulla riforma della Costituzione e della legge elettorale".
NAPOLITANO: DAVVERO UNA BELLA GIORNATA
"Davvero una bella giornata". Questo il commento del presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, con i suoi stretti collaboratori, dopo il
gol di Francesco Totti che ha segnato la vittoria dell'Italia ai
mondiali contro l'Australia. "Tutto bene oggi - ha aggiunto il capo
dello Stato - dall'alta partecipazione al referendum al risultato della
Nazionale ai mondiali di calcio".
D'ALEMA: ORA APRIRE CONFRONTO SERIO
"Tolto di mezzo questo testo discutibile e pericoloso, è ora di aprire
un confronto serio sul futuro del sistema politico e istituzionale del
Paese". Così il presidente DS e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema,
commenta le proiezioni sul referendum.
PARISI, VOTO CHE RAFFORZA GOVERNO
"Il voto dei cittadini ci rende più fiduciosi perché confortato dal
consenso dei cittadini, il voto rafforza il governo e la maggioranza".
Lo ha detto il ministro della Difesa Arturo Parisi commentando il
risultato del referendum.
GIORDANO: RISULTATO ASSOLUTAMENTE STRORDINARIO
"Siamo davanti a un risultato che è assolutamente straordinario". Lo
afferma il segretario del Prc Franco Giordano commentando i risultati
dello spoglio del referendum costituzionale. "Abbiamo registrato - dice
Giordano al Tg3 - una vittoria nettissima al Sud che il centrodestra
considera come una sua roccaforte, al centro il no è andato bene e al
Nord la differenza tra il no ed il sì è letteralmente sul filo di lana.
Dunque il dato è incontestabile, come è incontestabile il raddoppio
degli elettori rispetto al precedente referendum,e questo malgrado il
fatto per scelta del Governo Berlusconi si sia votato così in avanti nel
tempo e al termine di una lunga serie di consultazioni elettorali".
SCALFARO: GRANDE VITTORIA 'NO', BASTA ODII
Quella del 'no' è una grande vittoria, ma ora bisogna dire "basta agli
odii e alle polemiche". Così Oscar Luigi Scalfaro, nella sala stampa
allestita presso la sede nazionale della Cgil, ha salutato i risultati
quasi definitivi del referendum. Scalfaro ha sottolineato che si è
trattato di una vittoria di tutto il popolo che ha così inteso, con una
straordinaria partecipazione, "difendere i valori della Carta
Costituzionale in vigore nata con il sangue e con la lotta".
RUTELLI, ORA FAREMO MODIFICHE ASSIEME
"D'ora in avanti le riforme si faranno insieme e la modifiche necessarie
le faremo assieme". Lo dice Francesco Rutelli commentando al vittoria
del 'no' al referendum. Il vicepremier aggiunge che "la saggezza dei
cittadini ha punito duramente chi ha voluto fare le riforme a
maggioranza" e parla di "una bocciatura inequivocabile" alla destra.
BOSSI, SI VA AVANTI COMUNQUE
"Certo fa un po' tristezza - ha spiegato il leader della Lega, Umberto
Bossi - vedere questo Nord... anche se a maggioranza ha votato sì la
parte avanzata del Paese, mentre ha votato no la parte che crede
nell'assistenzialismo". "Ma si va avanti comunque - ha aggiunto -. Anche
scozzesi, gallesi e catalani hanno tentato più volte. Tenteremo ancora,
forse la gente ha bisogno di maturare
20/05/2006 Tutto sul Referendum Costituzionale del 25 Giugno
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