Ogni anno in primavera il ministro dell’Economia diffonde due documenti, la
relazione trimestrale di cassa e la relazione di aggiornamento:
dovrebbero fare il punto rispettivamente sulla situazione dei conti pubblici e
dell’economia per l’anno in corso. Il candidato premier del
centrosinistra ha chiesto che vengano pubblicati tempestivamente, in particolare
la relazione trimestrale di cassa. Gli ha risposto dieci giorni dopo il
presidente del Consiglio sostenendo che ciò non è possibile in quanto il primo
trimestre dell’anno in corso non si è ancora concluso.
Cosa dice la legge
Il presidente del
Consiglio avrebbe forse fatto meglio a consultarsi con il proprio ministro
dell’Economia che lo avrebbe istruito sulle norme che regolano la pubblicazione
del documenti di finanza pubblica. Riportiamo per i lettori la norma relativa
alla trimestrale di cassa. Legge n. 468/1978,
articolo 30, comma 1: “Entro il mese di febbraio di ogni anno, il ministro del
Tesoro presenta al Parlamento una relazione sulla stima del fabbisogno del
settore statale per l’anno in corso, quale risulta dalle previsioni gestionali
di cassa del bilancio statale e della tesoreria, nonché sul finanziamento di
tale fabbisogno, a raffronto con i corrispondenti risultati verificatisi
nell’anno precedente. (…) Entro la stessa data il ministro del Bilancio e della
Programmazione economica invia al Parlamento una relazione contenente i dati
sull’andamento dell’economia nell’anno precedente e l’aggiornamento delle
previsioni per l’esercizio in corso È evidente
l’impegno, pur non perentorio, da parte dell’esecutivo di pubblicare la
relazione sull’andamento dell’economia e quella sui conti pubblici entro il mese
di febbraio. Ma è stata finora
rispettata questa norma? La risposta è no, per un problema di fondo. Il
legislatore che la scrisse nel 1978 non tenne (stranamente) conto del fatto che
i dati relativi all’andamento dell’economia e dei conti pubblici nell’anno
precedente, senza i quali è difficile se non impossibile predisporre le due
relazioni, vengono resi pubblici dall’Istat in ritardo, all’inizio di
marzo. Negli anni più
recenti quindi, i Governi che si sono succeduti hanno sempre diffuso le due
relazioni in ritardo rispetto alla scadenza di fine febbraio. Diversa però è
stata la dimensione di tali ritardi.
1999 18 marzo 1999
2000 4 aprile 2000
2001 4 aprile 2001
2002 18 aprile 2002
2003 18 aprile 2003
2004 7 maggio 2004
2005 29 aprile 2005
Il ritardo
medio tra il 1999 e il 2001, quando a predisporre le relazioni fu
l’esecutivo di centrosinistra, è stato pari a ventinove giorni. Dal 2002 al
2005, con il Governo di centrodestra il ritardo è salito a cinquantasette
giorni, quasi il doppio
Ipotesi sui
ritardi
Come si spiega
questa maggiore propensione al ritardo? I tempi tecnici per la preparazione
delle due relazioni non sono variati. C’è qualcosa d’altro che è però cambiato e
potrebbe avere influito sui tempi della pubblicazione. A marzo di ogni anno la
Commissione europea
diffonde le proprie previsioni (le spring forecasts). Qualsiasi Governo
si troverebbe in imbarazzo nel presentare previsioni di crescita e disavanzo che
differiscano significativamente da quelle della Commissione e preferirebbe
quindi ritardarne la pubblicazione. Ed è proprio quella che sembra essere
successo. Tra il 1999 e il
2001, quando i ritardi di pubblicazione erano contenuti, il divario medio
fra le previsioni di disavanzo della Commissione e quelle presentate dal Governo
nella relazione trimestrale era del tutto trascurabile (in media lo 0,1 per
cento del Pil). Il divario di previsione cresce invece significativamente (allo
0,5 per cento) tra il 2002 e il 2005, in un periodo in cui il ritardo di
pubblicazione passa come si è detto da ventinove a cinquantasette giorni.
La Trimestrale di
cassa dovrebbe essere pubblicata nei prossimi giorni, con un ritardo questa
volta del tutto fisiologico. Un buon segno? Non necessariamente. Le previsioni
della Commissione verranno infatti diffuse solo all’inizio di maggio. Manca
quindi il riscontro con le valutazioni della Commissione. Sappiamo però
che a novembre (con le previsioni di autunno) e ancora a febbraio (con
l’opinione per l’Ecofin) la Commissione esprimeva forti dubbi sull’efficacia di
tutta una serie di misure senza le quali il disavanzo si collocherebbe sopra il
4 per cento. La relazione trimestrale sarà più ottimista?
Trimestrale di
cassa al 31 dicembre 2002 Stima 2003 Il Pil non è nella
tabella, di solito è tra le righe nella sezione “previsioni per t+1
Commissione europea - Economic Forecast – spring 2003
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