Assoutenti chiede un'audizione presso le
commissioni parlamentari per esporre le proprie osservazioni a
tutela degli utenti del servizio postale. "Vogliamo un'effettiva
liberalizzazione dei servizi postali", chiede l'associazione. In
riferimento alle critiche mosse dall'Autorità Antitrust allo schema di
decreto legislativo all'esame delle Camera con il quale si dà attuazione
alla direttiva sulla liberalizzazione dei servizi postali, nelle quali
viene sottolineato il limite dell'istituzione di un'Agenzia sottoposta
alle direttive governative piuttosto che la creazione di un'Autorità
indipendente, commenta il presidente Assoutenti Mario Finzi: "Siamo
pienamente d'accordo con l'Antitrust perché riteniamo che in
questo settore (così come in quello dei trasporti e dei servizi idrici e
di igiene urbana) sia necessario garantire la massima concorrenza
nell'ambito di un mercato regolato e vigilato da autorità indipendenti. Lo
abbiamo affermato con estrema chiarezza anche in occasione del nostro
ultimo
congresso nazionale."
"Lo schema di decreto legislativo è molto discutibile
su questi e anche su altri aspetti (come per esempio sulle procedure di
risoluzione delle controversie) - prosegue Finzi - intendiamo perciò
richiedere un'audizione presso le commissioni parlamentari per esporre le
nostre osservazioni a tutela degli interessi degli utenti dei servizi
postali".
18/01/2011 Antitrust: senza Autorità indipendente liberalizzazione a rischio (BS, www.helpconsumatori.it)
Verso la liberalizzazione del servizio postale: l'Antitrust
sottolinea che senza un Regolatore realmente indipendente, che agisca in
base al principio dell'imparzialità, è a rischio la concorrenza. In una
segnalazione inviata al Parlamento e al Governo, l'Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato ha sottolineato infatti che "senza un Regolatore
realmente indipendente e imparziale la completa liberalizzazione dei
servizi postali rischia di partire con il freno tirato". L'Autorità
contesta il modello di Agenzia scelto nella bozza di decreto varato
dall'Esecutivo e ora all'esame delle Camere per il parere.
Secondo l'Antitrust, afferma una nota, "il compito di
vigilare sul percorso della liberalizzazione del settore postale viene
affidato dal decreto a un organismo che, per espressa disposizione di
legge, opera al servizio delle Amministrazioni Pubbliche ed è sottoposto
ai poteri di indirizzo e di vigilanza di un Ministro, il quale ne
definisce anche le funzioni, la struttura organizzativa e le modalità di
finanziamento. L'Agenzia non potrebbe così qualificarsi neanche
indipendente dagli operatori postali, visto che Poste Italiane, attuale
fornitore del servizio universale e in posizione dominante nella gran
parte dei mercati interessati, è una società a partecipazione pubblica
totalitaria". Per l'Autorità sono invece fondamentali indipendenza e
imparzialità con le quali si dovranno adottare i provvedimenti necessari
per promuovere la concorrenza nei mercati postali: "L'attribuzione delle
funzioni regolatorie all'Agenzia anziché ad un'Autorità Indipendente non è
inoltre conforme alle indicazioni europee", continua l'Autorità, che
esprime inoltre perplessità anche sulla "mancata previsione di misure
fondamentali per consentire la realizzazione di una concorrenza effettiva
nel settore postale quali l'affidamento del servizio universale con
procedure di evidenza pubblica, la revisione del suo perimetro e
l'abolizione della riserva postale".
18/01/2011 Antitrust, Lirosi (Pd): "Agenzia governativa non può essere indipendente" (BS, www.helpconsumatori.it)
Nei giorni scorsi la segnalazione dell'Autorità Antitrust:
per la liberalizzazione del servizio postale e la garanzia di concorrenza
nel settore è necessaria un'Autorità indipendente e imparziale. La presa
di posizione è condivisa da Antonio Lirosi, responsabile Consumatori e
commercio del Partito democratico, che sottolinea come sia importante dare
seguito alla posizione assunta dall'Antitrust che "ha criticato la
proposta del governo di istituire una nuova agenzia governativa di
regolazione dei servizi postali, a seguito della progressiva
liberalizzazione prevista dalla direttiva comunitaria''.
''E' già singolare il fatto che attualmente nel nostro Paese
l'autorità di regolazione del settore postale coincida di fatto con il
dipartimento Comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, perché
ciò non è conforme ai principi di indipendenza e imparzialità fissati
dalla Ue - continua Lirosi - Anche l'istituenda agenzia di nomina
ministeriale non potrà qualificarsi come soggetto indipendente''. Per
Lirosi sarebbe allora meglio affidare il compito di vigilare sul servizio
postale a una delle Autorità esistenti che si sono già occupate del tema.
La creazione di nuovi apparati, argomenta Lirosi, è infatti dispendiosa
per la spesa pubblica e finisce per alimentare soprattutto la creazione di
nuovi posti di potere.
18/01/2011 POSTE. Verso la liberalizzazione (GA, www.helpconsumatori.it)
Il 1° gennaio 2011 entra in vigore la liberalizzazione del servizio
postale, prevista dalla direttiva europea 2008/6/CE. In Ministro Romani
e l'ad di Poste hanno sottoscritto il contratto di programma che
stabilisce la qualità e i costi del servizio universale.
Gli Stati membri dell'Unione Europea
hanno tempo fino al 31 dicembre 2010
per recepire la direttiva 2008/6/CE sulla liberalizzazione del
servizio postale. L'Italia si sta muovendo. Qualche giorno fa il Ministro
dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e l'ad di Poste, Massimo Sarmi,
hanno sottoscritto il contratto di programma che regola i rapporti tra lo
Stato e Poste Italiane e stabilisce tutti gli aspetti legali e operativi
della gestione del servizio postale universale, affidato a Poste Italiane.
Regolando la qualità dei servizi e gli obiettivi di contenimento dei costi
del servizio universale, il contratto si inserisce nel periodo transitorio
prima della liberalizzazione del settore che è prevista per il 1° gennaio
2011.
Nei prossimi giorni il testo dell'accordo verrà inviato
per l'acquisizione del parere motivato alle commissioni parlamentari
competenti (Trasporti della Camera e Cultura e lavori pubblici del Senato)
e dovrà poi essere trasmesso alla Commissione Europea.
"Si tratta di un accordo innovativo - ha dichiarato il
Ministro Romani - che salvaguarda la qualità e la capillarità dei servizi
offerti da Poste Italiane su tutto il territorio. Questo contratto - ha
aggiunto il Ministro - è in piena sintonia con l'imminente
liberalizzazione dei servizi postali, una riforma di grande importanza che
contribuirà ad aprire spazi di mercato e a creare nuovi posti di lavoro".
"I contenuti del contratto di programma - ha commentato Massimo Sarmi -
interpretano in chiave di grande modernità il compito di Poste Italiane
nell'assicurare il servizio universale e nel rispondere ancora meglio alle
mutate e differenziate esigenze delle persone. La definizione del
contratto è poi un dato importante perché arriva a pochi giorni dalla
completa apertura del mercato postale europeo".
Ma
cosa prevede la direttiva comunitaria? La normativa, che si
applica anche ai plichi di peso inferiore a 50 grammi, stabilisce che il
servizio universale deve essere assicurato a prezzi "ragionevoli" e almeno
5 giorni alla settimana. Deve essere, inoltre, garantita la fornitura di
un servizio universale che comprende la raccolta, lo smistamento, il
trasporto e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg e dei pacchi
postali fino a 10 kg, nonché i servizi relativi agli invii raccomandati e
agli invii con valore dichiarato. Per la gestione dei reclami per
smarrimento o perdita sono stabilite procedure trasparenti e semplici e
vengono fissati obiettivi in materia di qualità per quanto riguarda
soprattutto i tempi di instradamento, la regolarità e l'affidabilità dei
servizi.
La direttiva prevede anche il ricorso ad una clausola
di reciprocità, per cui gli Stati membri che hanno aperto i loro mercati
possono, per un periodo di tempo limitato, "non concedere ai monopoli che
operano in un altro Stato membro l'autorizzazione di operare sul loro
territorio". Per quanto riguarda l'Italia, accanto a Poste Italiane, anche
altri operatori possono fornire servizi postali, sia nell'ambito del
servizio universale, sia al di fuori di esso.
18/01/2011 POSTE. Antitrust, Lirosi (Pd): "Agenzia governativa non può essere indipendente" (BS, www.helpconsumatori.it)
Nei giorni scorsi la segnalazione dell'Autorità Antitrust:
per la liberalizzazione del servizio postale e la garanzia di concorrenza
nel settore è necessaria un'Autorità indipendente e imparziale. La presa
di posizione è condivisa da Antonio Lirosi, responsabile Consumatori e
commercio del Partito democratico, che sottolinea come sia importante dare
seguito alla posizione assunta dall'Antitrust che "ha criticato la
proposta del governo di istituire una nuova agenzia governativa di
regolazione dei servizi postali, a seguito della progressiva
liberalizzazione prevista dalla direttiva comunitaria''.
''E' già singolare il fatto che attualmente nel nostro Paese
l'autorità di regolazione del settore postale coincida di fatto con il
dipartimento Comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, perché
ciò non è conforme ai principi di indipendenza e imparzialità fissati
dalla Ue - continua Lirosi - Anche l'istituenda agenzia di nomina
ministeriale non potrà qualificarsi come soggetto indipendente''. Per
Lirosi sarebbe allora meglio affidare il compito di vigilare sul servizio
postale a una delle Autorità esistenti che si sono già occupate del tema.
La creazione di nuovi apparati, argomenta Lirosi, è infatti dispendiosa
per la spesa pubblica e finisce per alimentare soprattutto la creazione di
nuovi posti di potere.
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