Ricerca Nielsen: due europei su tre conoscono i prodotti del commercio
equo e solidale. E non tutti pensano che siano più costosi. Importante la
riconoscibilità del logo Fairtrade
L'equo e solidale parla europeo. Sono
infatti europei i consumatori che più degli altri conoscono i prodotti del
commercio equo e solidale: se nel mondo un consumatore su due ne ha sentito
parlare, in Europa la percentuale sale a due su tre. Nelle prime dieci
posizioni di chi conosce tali prodotti si piazzano infatti le nazioni del
Vecchio Continente, guidate da Finlandia (98%), Regno Unito (97%), e Francia
(96%) mentre l'Italia raggiunge l'86%. A rilevarlo è la prima ricerca
globale Nielsen su consapevolezza e attitudini dei consumatori verso il
commercio equo e solidale. "Fu nei Paesi Bassi che, nel 1988, un
importatore di caffè formalizzò l'idea di creare un mercato per un
prodotto realizzato eticamente; pertanto non sorprende che il commercio equo
e solidale resti soprattutto un concetto europeo": è quanto dichiara
Jonathan Banks, Business Insights Director Europe di The Nielsen Company.
Nel mondo tali prodotti sono conosciuti in media per il
49%, percentuale che sale al 69% in Europa. Sono invece in Russia (90%), in
Turchia (86%) e in Lettonia (79%) i consumatori che dichiarano di non
conoscere questi prodotti, che restano lontani della consapevolezza
collettiva anche nei paesi emergenti e in America Latina, dove tre
consumatori su quattro non ne hanno sentito parlare.
"L'acquisto di prodotti del commercio equo e solidale
soddisfa la coscienza sociale dei consumatori, consapevoli di contribuire a
rendere il mondo un posto migliore - spiega Banks - Una recente ricerca
Nielsen ha rivelato che i consumatori preferiscono l'acquisto di prodotti
etici piuttosto che fare beneficienza."
Forte è la riconoscibilità dei prodotti attraverso il logo
Fairtrade. Gli europei concordano sul fatto che l'equo e solidale
venga venduto nei grandi magazzini: secondo la ricerca Nielsen, il 73% dei
consumatori francesi che conosce i prodotti del commercio equo e solidale,
il 54% di quelli irlandesi, il 48% di quelli del Regno Unito e il 42% degli
italiani concordano molto o moltissimo sul fatto che i prodotti del
commercio equo e solidale possono essere acquistati nei grandi magazzini.
Il costo non ha rallentano il trend di crescita della vendita.
Ma le considerazioni sul prezzo possono variare anche notevolmente. Il 39%
dei consumatori nel mondo che ha sentito parlare dei prodotti del commercio
equo e solidale concorda molto o moltissimo nel dire che essi sono più
costosi degli altri. Pensano che siano più costosi, ad esempio, i
consumatori della Danimarca, del Belgio, del Regno Unito. Diversa l'opinione
dei consumatori di Austria, Finlandia, Germania e Svezia. L''81% dei
consumatori austriaci e il 79% di quelli tedeschi dichiara invece che i
prodotti del commercio equo e solidale non sono più costosi rispetto agli
altri, e questo vale anche per tre consumatori su quattro in Svezia e
Finlandia.
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Archivio Commercio Equo Solidale
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