I prodotti del commercio equo e solidale, oltre a
sostenere i piccoli produttori del Sud del mondo, piacciono ai
bambini. A Roma molte mense scolastiche hanno introdotto questi prodotti
invitando gli studenti ad un consumo responsabile. "Il Comune di Roma è
stato tra i primi Enti locali italiani a promuovere l'inserimento di
prodotti provenienti dal commercio equo e solidale all'interno delle mense
scolastiche" ha affermato Vittorio Leproux di RespEt/Ctm Altromercato. "Oggi
quasi 150 Comuni hanno inserito nei loro capitolati i prodotti equosolidali
e oltre 500mila studenti consumano almeno uno di questi prodotti ogni
settimana".
Leproux ha partecipato al convegno internazionale,
tenutosi oggi a Roma, "Fame di giustizia - La Ristorazione Solidale come
pratica territoriale di Responsabilità Sociale", organizzato da
RespEt-Centro per l'Impresa Etica e Responsabile del Comune di Roma in
collaborazione con Ctm Altromercato e Pangea-Niente Troppo. Nel corso del
convegno sono state presentate anche due ricerche relative, rispettivamente,
all'introduzione dei prodotti equosolidali nelle mense scolastiche romane e
all'impatto del Fair Trade tra la Comunità dei produttori di miele di
Valdivia in Cile. Tra questi ultimi si sono registrati livelli di autostima,
reddito e produttività relativa all'apicoltura, molto più elevati rispetto a
quelli dei loro colleghi.
La prima ricerca, condotta su un campione di 240 persone,
tra genitori, insegnanti e cuochi, ha evidenziato un giudizio complessivo
sull'introduzione dei prodotti equosolidali nelle mense decisamente
incoraggiante. Infatti, il 58,4% degli intervistati considera l'iniziativa
utile, il 32,25% la giudica doverosa e solo il 5,88% la ritiene inutile.
Tale giudizio positivo è condiviso anche dai bambini, dal momento che per il
48% degli intervistati il riscontro è stato buono e per quasi il 3% è stato
ottimo. Anche il gradimento dei prodotti (banane e cioccolato) appare
piuttosto elevato. Oltre il 50% del campione giudica questi prodotti buoni,
mentre la somma dei giudizi "buono" e "ottimo" raggiunge il 61% nel caso
delle banane e oltre l'86% nel caso del cioccolato. Inoltre, circa il 69%
considera positivo il valore educativo del commercio equo e solidale ai fini
di una sensibilizzazione alla solidarietà. La ricerca testimonia, infine,
come per circa il 20% degli intervistati l'esperienza della ristorazione
scolastica abbia determinato un miglioramento nel giudizio relativo alla
qualità dei prodotti e al contenuto educativo e di formazione alla
solidarietà del commercio equo e solidale.
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Commercio Equo Solidale
|