Nuovo slittamento di sei mesi per l'azione collettiva risarcitoria. È
quanto deciso oggi dal Governo. Coro di critiche dalle associazioni.
La class action slitta ancora di sei mesi.
Con il decreto Milleproroghe approvato oggi dal Consiglio dei Ministri
l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori, che sarebbe
dovuta entrare in vigore il primo gennaio 2009, viene fatta slittare ancora
con una proroga al 30 giugno 2009. Introdotta dal precedente Governo con la
Finanziaria 2008, la legge, che sarebbe dovuta diventare operativa già a
giugno di quest'anno, era stata sospesa per sei mesi. Ora dunque il nuovo
stop, accolto con un coro di critiche e di denunce da parte delle
associazioni. "Il nuovo rinvio della class action la dice lunga
sull'atteggiamento di subordinazione del Governo di fronte alle
richieste di Confindustria": questa la denuncia del Movimento Difesa del
Cittadino. "Adesso è chiaro - commenta MDC - che le affermazioni
solennemente e ripetutamente declamate dal ministro Scajola in occasione del
primo rinvio, motivato dalla necessità di migliorare e rafforzare la class
action, non erano altro che promesse che il ministro non ha potuto
mantenere. Altrettanto per la proposta del ministro Brunetta di estendere lo
strumento anche alla Pubblica Amministrazione". L'associazione denuncia
dunque come in realtà si stia vanificando e svuotando la class action
"ubbidendo al diktat di Confindustria, che teme uno strumento che invece
dovrebbe far paura solo a chi fa truffe o a chi non è capace di reggere la
sana concorrenza".
Da Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori, ed
Elio Lannutti, presidente Adusbef, un commento congiunto: "Vergogna! Siamo
indignati!". La legge infatti viene rinviata, sottolineano le associazioni,
dopo il peggioramento intervenuto attraverso l'eliminazione della
retroattività. "È evidente che gli obiettivi sono altri - commentano
Federconsumatori e Adusbef - Il Governo e la Confindustria vogliono rendere
impossibile l'azione di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle
truffe Cirio, Parmalat, ecc. e vogliono rimandare il più possibile
l'attuazione della legge stessa. Ad essere danneggiati dall'atteggiamento
del Governo sono i cittadini, direttamente danneggiati dalle truffe e tutte
le imprese che, nel mercato, operano nel pieno rispetto delle regole". Le
associazioni si appellano dunque alle "imprese sane" che "dovrebbero essere
favorevoli e non resistere all'attuazione immediata della legge".
L'obiettivo del rinvio ulteriore di sei mesi per la class action
"è allontanare i cittadini della tutela dei propri diritti": questa la
denuncia di Legambiente per la quale "come spesso succede in Italia si
utilizza la proroga per rinviare l'entrata in vigore di una legge giusta
che, di fatto, non necessita di tempi ulteriori per essere rivista e
migliorata, perchè avrebbe potuto essere ritoccata anche in corso d'opera.
Rimandarla per l'ennesima volta - commenta Legambiente - è chiaramente un
ulteriore tentativo di scoraggiare i cittadini nell'esercizio dei propri
diritti e nella sana partecipazione democratica alla vita del Paese".
Il rinvio è "uno schiaffo ai consumatori ed un regalo alle
imprese" per l'Unione Nazionale Consumatori. "La class-action -
commenta il segretario generale UNC Massimiliano Dona- è uno strumento
essenziale per la difesa dei diritti dei consumatori dai raggiri delle
imprese che adottano comportamenti commerciali scorretti e per garantire un
mercato sano e concorrenziale". E l'Aduc da parte sua parla di "foglia di
fico del Governo per far continuare le angherie contro i consumatori".
Proprio ieri il presidente del Consiglio Nazionale Consumatori e
Utenti Ugo Martinat aveva inviato una
lettera alla Presidenza del Consiglio, al Ministero
dello Sviluppo economico, al Ministero della Giustizia e alle Commissioni
parlamentari II e X di Camera e Senato in cui si esprimeva "profonda
insoddisfazione" sulla gestione delle vicende relative all'azione collettiva
risarcitoria. "Preso atto con rammarico dell'ormai inevitabile ulteriore
rinvio dell'entrata in vigore di tale disciplina - scriveva - il CNCU ha
ribadito la necessità di un effettivo e più adeguato coinvolgimento delle
associazioni dei consumatori in esso rappresentate nell'attività di urgente
definizione dell'iniziativa legislativa di modifica delle disposizioni in
questione, che ne consenta l'ottimale entrata in vigore senza ulteriori
rinvii e senza stravolgimenti tali da vanificare le finalità di
rafforzamento della tutela del cittadino consumatore.
http://www.helpconsumatori.it
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