Potrebbe non essere piu' necessario il trapianto di cuore per curare quei
pazienti che hanno avuto un infarto e che soffrono di grave scompenso
cardiaco.
A sostituire l'intervento chirurgico saranno in futuro iniezioni di cellule
staminali adulte via catetere, esattamente come avviene oggi per effettuare le
angioplastiche. Queste cellule, trattate opportunamente, andranno a riparare i
tessuti danneggiati ristabilendo la normale attivita' contrattile dell'organo.
"Per ora gli esperimenti sono stati fatti solamente sui topi, ma entro
due-cinque anni speriamo di effettuare i primi test sull'uomo", spiega
Carlo Ventura, responsabile del Laboratorio di biologia molecolare e
bioingegneria delle cellule staminali dell'Istituto nazionale di biostrutture
e biosistemi (Inbb), durante un convegno a Roma sull'allungamento della vita
media organizzato al Palazzo dell'informazione.
"La cellula staminale adulta mesenchimale verra' condizionata ex-vivo, cioe'
prima del trapianto, con nuove molecole di sintesi, in modo che possa essere
preorientata verso un differenziamento cardiaco-vascolare e verso la
secrezione di una serie di fattori che aiutano ulteriormente la riparazione
del tessuto miocardico, una volta che la cellula viene impiantata. Finora,
infatti, gli studi condotti con trapianto di sole cellule staminali su modello
animale non hanno dato i risultati sperati. Realizzare condizionamenti ex-vivo
per forzare la capacita' differenziativa e la produzione di fattori riparativi
da parte delle staminali e' il nostro obiettivo e i primi risultati su topi
con infarto sperimentale sono buoni".
http://www.aduc.it
Archivio cellulestaminali
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