Cellule staminali neurali in grado di recuperare la memoria 'consumata' da
danni cerebrali. E' quanto hanno dimostrato i ricercatori dell'Universita' di
Irvine, in California, che le hanno iniettate in topi di laboratorio a cui
erano stati provocati traumi cerebrali con l'obiettivo di generare danni alla
memoria.
Gli scienziati partivano dalla convinzione che le cellule staminali fossero in
grado di produrre una proteina, nota come neurotrofina, deputata a proteggere
le cellule neuronali dalla morte, salvaguardando la memoria. "E la nostra
ricerca -sottolinea Frank LaFerla, docente di neurobiologia e
comportamento a Irvine- fornisce la prova evidente che le staminali possano
invertire la perdita di memoria. Questo ci da' la speranza che un giorno le
staminali possano contribuire a ripristinare la funzione cerebrale in malati e
persone che hanno subi'to danni neurologici con conseguenze negative sulla
formazione della memoria". Lo studio californiano, pubblicato sulla rivista
Neuroscience, e' stato condotto mediante una nuova tecnica di ingegneria
genetica che ha consentito ai ricercatori di produrre lesioni cerebrali nei
ratti in aree ben definite sin dal principio. In particolare, i danni sono
stati generati nell'ippocampo, un'area del cervello di vitale importanza per
la formazione della memoria e dove spesso i neuroni si spengono.
Confrontando questi animali con topi sani, i ricercatori hanno potuto
osservare come, grazie al trapianto di staminali neurali, la memoria dei topi
con lesioni dell'ippocampo registrava, a tre mesi dal danno, performance dello
stesso livello di quelle riportate dai topi sani. Al contrario, le cavie con
lesioni che non erano stati sottoposti al trapianto di staminali presentavano
evidenti difficolta' a livello di memoria.
Non solo. Grazie alla possibilita' di 'colorare' le staminali trapiantate, i
ricercatori hanno potuto studiare il loro percorso, osservando cosi' che
queste cellule si erano andate a posizionare esattamente nella zona del
cervello in cui le lesioni erano state prodotte. Solo il 4%, tuttavia, si era
trasformata in neuroni, andando a sostituire cosi' quelli che si erano
'spenti' nell'ippocampo lesionato. "Poche cellule trapiantate -riconosce
Mathew Blurton-Jones, tra i ricercatori a capo dello studio- si sono
trasformate in neuroni. Visti i risultati ottenuti sul piano della memoria,
pensiamo che le staminali impiantate abbiamo fornito in realta' supporto e
sostegno ai neuroni 'malconci', donando beneficio attraverso la produzione di
neurotrofine".
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