Uno studio italiano ha dimostrato sui topi la possibilita' di bloccare la
progressione della sclerosi multipla (SM) con cellule staminali adulte del
midollo osseo e i ricercatori pensano che entro il 2007 partira' la
sperimentazione sull'uomo.
La ricerca, e' stata condotta da Antonio Uccelli, responsabile
dell'Unita' di neuroimmunologia del Dipartimento di Neuroscienze dell'Azienda
Ospedale S. Martino e Universita' di Genova, in collaborazione con Gianluigi
Mancardi, dello stesso Dipartimento e sara' pubblicata sulla rivista Annals of
Neurology.
Lo studio, con il finanziamento della Fondazione italiana sclerosi multipla (FISM),
fa parte del progetto triennale della FISM 'Trapianto di cellule staminali
somatiche adulte, neurali e mesenchimali: un nuovo approccio nel trattamento
della sclerosi multipla' ed ha coinvolto anche Francesco Frassoni,
Direttore del Centro per le Cellule Staminali e Terapia Cellulare
dell'Ospedale di Genova e Rosetta Pedotti dell'Istituto Besta di
Milano.
La SM e' una malattia autoimmune caratterizzata dall'anomala reazione
immunitaria dell'organismo contro la guaina isolante delle fibre nervose, la
mielina. Senza mielina le fibre non riescono piu' a trasferire il segnale
elettrico alla base del messaggio nervoso portando a problemi motori
progressivamente crescenti.
I ricercatori italiani hanno testato su topolini modello sperimentale della SM
le staminali prelevate dal midollo osseo di topi sani iniettandole endovena e
hanno osservato che producono un doppio effetto: da un lato bloccano le
cellule immunitarie 'impazzite', impedendo loro di distruggere la mielina,
dall'altro raggiungono il cervello dove proteggono i neuroni danneggiati dal
sistema immunitario. In definitiva, il risultato e' stato quello di bloccare
la progressione della malattia e la comparsa di nuove ricadute.
La ricerca conferma e amplia i risultati che lo stesso Uccelli aveva ottenuto
nel 2005 dimostrando che le cellule mesenchimali bloccavano l'attacco
autoimmune contro la mielina nei linfonodi al di fuori del cervello.
'E' la prima volta -dichiara Uccelli- che una malattia autoimmune viene curata
con questo tipo di cellule ed e' un passo molto importante, perche' queste
staminali hanno il grande vantaggio di essere prelevabili dal midollo osseo
con relativa facilita' e sono gia' state usate in altre malattie. Per questo
ritengo che il passaggio alle sperimentazioni sull'uomo sia vicino anche nella
sclerosi multipla'. La speranza e' che le cellule possano bloccare la
progressione della SM nelle forme piu' gravi che non rispondono ai farmaci.
Archivio Cellule Staminali
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