Abbiamo visto che cellule staminali pluripotenti possono essere derivate
direttamente da culture di fibroblasti" ha detto Shinya Yamanaka della
Kyoto University, Giappone in una comunicazione uscita oggi su Cell, per
spiegare come cellule differenziate prelevate da embrioni di topolini o da
topi adulti siano state indotte, con successo, a comportarsi come cellule
staminali embrionali.
Le cellule, chiamate dai ricercatori "cellule staminali pluripotenti indotte",
iPS (induced pluripotent stem cells) mostramo di avere le caratteristiche
fisiche, di crescita e genetiche delle cellule staminali embrionali e,
l'acquisizione della caratteristica "pluripotente", sta a significare che sono
capaci di differenziarsi in molti altri tipi di cellule.
Le cellule staminali embrionali, potrebbero essere usate per trattare malattie
degenerative come il Parkinson's o l'Alzheimer o il diabete o, ancora, traumi
gravi al midollo spinale, ma ci sono ancora molte difficoltà relative a
possibili rigetti post trapianto e problemi di carattere etico sull'uso di
embrioni umani. "Ora questi problemi potrebbero essere superati se le cellule
pluripotenti venissero derivate direttamente dalle cellule del paziente".
Le cellule staminali embrionali possono essere ottenute dalla blastocisti o,
meglio, da quelle poche centinaia di cellule che si sviluppano al suo interno
cinque o sei giorni dopo la fecondazione e che proseguono nello sviluppo fino
alla formazione dell'embrione.
Ma anche le cellule prelevate da altre parti del corpo possono essere
riprogrammate trasferendo il loro nucleo negli oociti o ovociti, precursori
delle cellule uovo o mediante fusione con cellule staminali embrionali.
"Queste scoperte evidenziano che uova non fertilizzate e cellule staminali
embrionali contengono fattori, gli stessi che mantengono l'identità delle
cellule staminali embrionali, che possono conferire la pluripotenza a cellule
già differenziate.
Si tratta di scoperte che rappresentano un passo importante verso il controllo
della pluripotenza che, potrebbe portare alla creazione di cellule
pluripotenti direttamente dalle cellule somatiche del paziente".
Ma gli scienziati, esperti in questo settore di ricerca, pur ammettendo che la
scoperta è promettente, si mostrano cauti e dicono che bisogna prima
approfondire lo studio sulle cellule staminali embrionali.
Anche Yamanaka ammette "non sappiamo ancora se i quattro "fattori" (geni) da
noi utilizzati nella ricerca, possono generare cellule pluripotenti da cellule
somatiche. Sappiamo però che usare c-Myc, un gene che si trova in molti
tessuti tumorali umani, non è adatto per applicazioni cliniche e, poi non è
ancora chiaro se le cellule iPS sono in grado di fare tutto quello che fanno
le cellule staminali embrionali".
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