Romano Prodi ha scelto di prendere di petto la questione della
ricerca sulle cellule staminali, andando a rispondere, per la prima volta
nella legislatura, al question time alla Camera. Qui lo aspettavano due
interrogazione di parte cattolica, una dall'opposizione (l'Udc) primo
firmatario Luca Volonte', e una dalla maggioranza (l'Udeur); mentre il
clima era stato preparato dalle parole ostili dell'Avvenire, che criticava il
compromesso europeo di cui l'Italia e' stata protagonista, e soprattutto da
una nota della presidenza della Cei, che giudicava quel compromesso
'moralmente inaccettabile', in relazione al fatto che permette di sostenere le
ricerche su linee cellulari staminali di origine embrionale 'la cui produzione
comporta e continuera' a comportare la soppressione di embrioni umani'.
Per il cattolico Prodi, capo di una coalizione dove convivono posizioni
opposte sul punto, la sfida era quella di difendere il punto di equilibrio
raggiunto nella maggioranza e il conseguente compromesso europeo, senza
mettersi contro ad una posizione ufficiale dei vescovi.
Nelle sue risposte all'Udc e all'Udeur, Prodi ha quindi sottolineato, sul
piano politico, che la posizione sostenuta dal ministro Fabio Mussi in Europa
e' stata 'costantemente concordata' con lui; e, sul piano del merito, che
l'accordo europeo va letto come un 'importante passo avanti' per la tutela
della vita 'fin dal concepimento'. A queste parole il presidente del Consiglio
ha aggiunto un altro impegno che va nella direzione chiesta dai vescovi, cioe'
ad assumere 'l'inviolabilita' assoluta dell'embrione' come criterio per i
comportamenti del governo, a livello nazionale e comunitario. Per
ulteriormente sottolineare l'impegno in questo senso, Prodi ha aggiunto
l'auspicio che il Parlamento europeo accetti il principio di fissare una data
'oltre la quale non sia piu' possibile ottenere linee cellulari' da usare a
scopi di ricerca. Una posizione, ha tenuto a sottolineare Prodi, che Mussi ha
gia' sostenuto, ma che per ora non e' stata accettata.
Prodi ha aggiunto che si impegnera' 'personalmente' per raggiungere questo
risultato a Strasburgo. La difesa del ministro della Ricerca da parte di Prodi
ha trovato riscontro nella parole con cui Mussi ha a sua volta sottoscritto
l'intervento di Prodi, definendolo 'una degnissima conclusione di una vicenda
complicata'; anche se poi il ministro ha tenuto le distanze dall'espressione
chiave usata da Prodi, la tutela della vita 'fin dal concepimento' ('ognuno
usa i toni che gli sono propri', ha commentato Mussi).
Ma sono proprio queste parole, e in generale l'impostazione data da Prodi a
difesa dell'embrione, ad avere qualche strascico polemico nell'Unione. I
cattolici vi leggono la conferma dell' interpretazione restrittiva da loro
data alla mozione approvata al Senato; e, come fa Paola Binetti assieme
ad altri colleghi, enfatizzano l'impegno di Prodi perche' il Parlamento
europeo inserisca la data certa per porre un limite all'uso delle linee
cellulari embrionali. Parallelamente, emergono i malumori sul fronte laico: il
radicale Marco Cappato rimprovera a Prodi di aver avallato quello che
chiama il 'dogma clericale' dell' inviolabilita' dell'embrione, mentre un
gruppo di deputate nota che l'espressione 'tutela della vita fin dal
concepimento' non si trova nella mozione approvata al Senato. E le senatrici
del Prc giudicano 'incongruenti' alcune parole di Prodi.
Opposto l'atteggiamento dei Popolari-Udeur: Mauro Fabris afferma di
apprezzare la volonta' espressa da Prodi, ma avverte che il suo partito
intende vigilare per evitare che possano ora passare interpretazioni come
quella data da Emma Bonino, per la quale la mozione approvata dal Senato
andava letta come un primo 'passettino in avanti' verso una piu' ampia
liberalizzazione.
Nell'opposizione, invece, si notano due tipi di atteggiamento. Da Forza Italia
e da An si muove la stessa accusa a Prodi, cioe' quella di difendere, dice
Riccardo Pedrizzi (An), la 'mozione truffa' italiana e il conseguente
'accordo truffa' europeo, mettendosi cosi' in contrasto, afferma Isabella
Bertolini di Forza Italia, con la Chiesa ed i vescovi.
***
Prodi metta lo stesso impegno profuso a convincere i senatori dell'Unione a
votare sull'Afghanistan, per convincere anche gli eurodeputati italiani a
battersi a Strasburgo per far inserire la data limite nella produzione di
linee cellulari embrionali da utilizzare nella ricerca. Lo ha Volonte',
replicando in aula a Prodi. Dopo che Prodi si e' impegnato a far si' che
l'Assemblea di Strasburgo inserisca nel testo del Settimo Programma quadro la
cosiddetto 'cut off date', l'esponente dell'Udc ha replicato. 'Voglio
apprezzare due cose nella sua risposta il suo rispetto per la vita umana fin
dal suo concepimento e il suo impegno verso gli europarlamentari italiani che
spero sia tale e quale a quello che ha avuto verso i senatori della sua
maggioranza che hanno avuto opinioni diverse sull'Afghanistan'.
'Sono felice che lei dica che il suo impegno e quello del governo italiano al
Parlamento europeo e' quello di mettere la data. Immagino che lei fara' tutto
il possibile per modificare l'accordo raggiunto lunedi', e tuttavia lei non ci
ha spiegato attraverso quali modalita'; per esempio una lettera ai
parlamentari italiani a Strasburgo o una lettera al rappresentante italiano
alla Commissione Europea. Io la invito fortemente a lavorare in questa
direzione, perche' c'e' in gioco la vita umana'. 'La sua risposta e'
ambivalente tuttavia prendiamo atto del suo impegno, anche se l'Accordo
raggiunto a Bruxelles rimane per noi inaccettabile'.
Il presidente del Consiglio "non ha mai fatto riferimento ad una cut-off-date
come di una data oltre la quale l'embrione non e' piu' impiantabile". Lo
precisa l'ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri in una
nota.
"La risposta di Prodi e la sua convinzione della tutela della vita umana fin
dal concepimento, il suo impegno pubblico a fare tutto il possibile affinche'
venga tolta ogni ipocrisia e contraddizione che riguarda la ricerca sulle
cellule staminali embrionali, nel VII Programma quadro, sono belle parole.
Tuttavia, i fatti sono altri". Lo ha detto il capogruppo Udc Volonte'.
"Nel premier ritroviamo una non chiara coscienza di cio' che e' accaduto in
questi mesi -sostiene Volonte'- non e' chiaro se il ritiro della firma di
Mussi abbia avuto o meno il suo avallo, ne' il perche' non sia stato invitato
a riformare la minoranza di blocco". Inoltre rimane ambigua la posizione
italiana sull'utilizzo di linee di cellule staminali esistenti. "Nemmeno una
parola e' stata spesa sulla possibilita' di avvalersi della distruzione degli
embrioni prodotti in altre parti del mondo o in laboratori privati, con il
conseguente pericolo di un mercato nero degli embrioni. Tutti elementi di
gravissima preoccupazione". Rimane quindi da parte dell'Udc il giudizio
negativo sull'operato del ministro Mussi e sull'"intesa omicida" raggiunta
dall'Europa. "Spetta a Prodi l'onere della prova di convincerci delle sue
buone intenzioni, purtroppo cio' che e' accaduto finora fa temere per il
peggio".
L'Udeur sara' 'vigile' affinche' nel campo della ricerca sulle staminali non
si facciano altri 'passetti avanti evocati dal ministro Bonino'. Cosi'
Mauro Fabris, capogruppo del partito del Campanile alla Camera, ha
risposto a Prodi. Fabris, che ha presentato una delle due interrogazioni sulla
ricerca sulle staminali embrionali, ha espresso 'apprezzamento' per l'impegno
di Prodi a far si' che il Parlamento europeo possa inserire nell'accordo la
data limite di produzione per le linee cellulari derivate da embrioni
utilizzabili in ricerca. Fabris ha pure sottolineato che la mozione sulle
staminali approvata al Senato la scorsa settimana pone dei limiti 'precisi'
alla ricerca. 'Questa materia come lei sa non e' parte dell'accordo di
Governo, per cui noi saremo fermi e vigili affinche' questo limite non sia
oltrepassato, affinche' non si facciano quei passettini avanti evocati dal
ministro Bonino nella direzione di compromettere la vita umana'.
"L'intervento del presidente del Consiglio sulle recenti decisioni dell'Europa
sugli embrioni e' stato davvero imbarazzante". Lo afferma il capogruppo di Fi
in commissione Esteri Patrizia Paoletti Tangheroni. "Imbarazzante nella
forma perche', mentre venivano esposti argomenti delicati che lacerano le
coscienze, egli preferiva sghignazzare con Chiti. E imbarazzante nella
sostanza per le cose che ha detto: Prodi non puo' sostenere che da un lato e'
felice perche' quello di Bruxelles sarebbe stato un grande successo per la
difesa della vita, e poi sostenere che si tratta di eliminare solo quegli
embrioni gia' esistenti su cui, evidentemente, e' prevista licenza di
uccidere. Il giulivo professor Prodi proprio non si rende conto delle cose che
sostiene, ed e' per questo che in parte andrebbe assolto, ma intanto il
principio che e' passato e' il seguente: cio' che afferma la legge 40, e cioe'
che l'embrione e' vita umana, oggi l'Europa lo nega. E' questo e' gravissimo
perche' si ammette che il principio vale in alcuni casi e per altri no".
"Prodi si schiera con Mussi, contro la chiesa e contro la volonta' della
maggioranza degli italiani. E' il principe dell'ipocrisia. Anche sulle
staminali il professore dimostra di essere il cameriere della sinistra e di
avere un peso specifico uguale a zero. Sposa una decisione che la Cei giudica
moralmente inaccettabile. I cattolici del centro sinistra sono umiliati e
delegittimati. Noi continueremo a sostenere la ricerca scientifica, nel
rispetto della vita, e degli alti valori etici e spirituali indicati dalla
chiesa". E' quanto dichiara Isabella Bertolini di Forza Italia.
"Prendiamo atto che il cattolico "adulto" Prodi, contrariamente all'intero
mondo cattolico (e' di oggi la presa di posizione chiara e inequivocabile
della Cei), si vanta della mozione-truffa approvata al Senato dal
Sinistracentro con il voto determinante dei sedicenti cattolici di quello
schieramento, nonche' del conseguente accordo-truffa raggiunto in seno al
Consiglio europeo sulla competitivita' grazie al contributo del ministro
Mussi, la cui condotta, come ha fatto sapere il premier, e' stata
costantemente concordata con lui stesso. Il governo, dunque, e questo e' un
fatto da rimarcare, rivendica con orgoglio l'ipocrita e farisaica intesa
raggiunta in Europa, che non garantisce affatto l'inviolabilita' dell'embrione
ne' il principio non negoziabile della tutela della vita umana fin dal
concepimento". Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale
della Consulta etico-religiosa di An. "Prendiamo atto, inoltre, che Prodi, a
nome del governo e della coalizione di cui e' leader, si e' assunto un impegno
ben preciso: fare di tutto perche' l'Europarlamento, emendando l'accordo
raggiunto in seno al Consiglio europeo, fissi una data-spartiacque che
impedisca che si continuino a distruggere embrioni per ricavarne le cellule
staminali e chiedere il finanziamento delle sperimentazioni su di esse.
Intendiamoci sarebbe solamente una sorta di riduzione del danno, nulla di piu'
e di meglio. Perche' quello che il Parlamento Europeo dovrebbe fare, per
garantire davvero l'inviolabilita' dell'embrione e il principio non
negoziabile della tutela della vita umana fin dal concepimento, e' negare
qualunque finanziamento a qualsiasi sperimentazione sulle cellule staminali
embrionali. Vedremo, comunque, se Prodi manterra' almeno questa promessa".
"Nel question time di oggi alla Camera il presidente del Consiglio dei
ministri Romano Prodi ha parlato di 'inviolabilita' assoluta dell'embrione'.
Utilizzare la categoria dell'assoluto' non aiuta mai a ragionare". E' quanto
dichiara Marco Cappato, europarlamentare, segretario dell'associazione
Luca Coscioni "In un Paese dove e' consentita comunque la ricerca sulle
staminali embrionali (importate dall'estero) e dove il governo sostiene in
sede europea la finanziabilita' di tale ricerca, un primo ministro che parla
di 'embrione intoccabile' contribuisce a far circolare un dogma clericale
inutile prima ancora che falso. Se soltanto Prodi ricordasse che gli embrioni
da utilizzare per la ricerca sono comunque destinati alla spazzatura, sarebbe
piu' facile anche per lui rivendicare al suo governo una decisione europea che
costituisce una speranza per decine di milioni di persone malate in Europa. La
loro speranza costituisce per noi certamente, piu' che un 'assoluto', un
obiettivo da perseguire in modo urgente e concreto".
"Apprezzo la posizione estremamente chiara del presidente del Consiglio
nell'impegnarsi personalmente per salvaguardare la tutela della vita umana":
il vicepresidente della commissione Affari sociali e Sanita' della Camera,
Dorina Bianchi (Dl), esprime il suo pieno apprezzamento per le parole di
Romano Prodi. Quello raggiunto in sede europea "e' un risultato importante.
Quanto stabilito e' un'apertura alla ricerca senza danni per la vita e trovo
apprezzabile che Prodi si sia impegnato a risolvere l'unica questione aperta,
una data da fissare per garantire la coerenza tra rispetto della vita e
apertura alla ricerca, cosi' come il ministro Mussi aveva proposto".
Romano Prodi sia garante, anche a livello comunitario, della risoluzione
approvata dal Senato secondo cui non e' possibile fare ricerca su embrioni
umani, se non su quelli non piu' impiantabili. E' la richiesta di Angelo
Picano (Popolari-Udeur) al premier. 'L'esito del referendum popolare del
2005, sulla modifica della legge 40/2004, legge che tutela la dignita' umana
sin dal concepimento, e' infatti la dimostrazione di come i cittadini
contribuenti non desiderino trovarsi nella situazione di finanziare dei
progetti di ricerca che vanno contro le proprie convinzioni piu' profonde'.
'Non credo che ci siano davvero i margini che auspica Prodi per inserire anche
una cut-off date. Sarebbe anche un fattore limitante per la ricerca'. Cosi'
Lanfranco Turci, deputato della Rosa nel pugno, commenta le risposte di
Prodi. 'Da questa vicenda esce fuori un dialogo positivo fra due parti che
erano state in contrasto durante il referendum sulla legge 40, cioe' tra una
parte del mondo cattolico e l'ala, maggioritario nell'Unione, piu' libertaria.
Abbiamo ancora dei contrasti e il dibattito li ha evidenziati. A tutti sta a
cuore la tutela della vita umana, ma per noi usare embrioni sovrannumerari per
la ricerca e' un modo per tenere fede a questo principio. Rientra in un'idea
di solidarieta' umana e fra generazioni. Sappiamo tutti che su queste materie
non c'e' una posizione nel programma dell'Unione. Ma c'e' un avvicinamento fra
le diverse anime che e' un dato di novita' e su cui vorrei lavorare'.
'Se e' vero che tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare, e' altrettanto
vero che Volonte' dell'Udc confonde premier'. Fa notare Marco Rizzo del
Pdci. 'Sulle staminali l'Italia ha avuto un ruolo determinante in Europa. Si
e' raggiunto un compromesso che rispetta sia laici che cattolici e che
costituisce un freno ai tentativi della cattiva politica di strumentalizzare
un tema cruciale e delicato, che interseca la ricerca scientifica, la salute e
la felicita' degli individui. Salutiamo positivamente che le forze di
progresso abbiano saputo tutte fare un passo indietro, o avanti,
nell'interesse comune'.
Enrico La Loggia, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera,
definisce 'dichiarazioni ipocrite ed inaccettabili' le risposte che il
presidente del consiglio, Romano Prodi, che 'dimostrano ancora una volta la
grave ambiguita' del governo e della maggioranza su un tema, quello della
difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, sul quale gli italiani
si sono chiaramente espressi in occasione del referendum'. Inoltre 'c'e' da
restare sconcertati e delusi dall'assoluta indifferenza dei cattolici del
centro sinistra, ridotti ormai al ruolo di comodo abili da parte di chi
persegue invece politiche diametralmente opposte rispetto alla salvaguardia
dei principi e dei valori propri del cristianesimo'.
'La proposta di fissare una data ultima oltre la quale l'embrione e'
considerato non piu' impiantabile in utero e comunque destinato alla
distruzione (cut off date) e' un obbrobrio giuridico che colpisce alla radice
il diritto alla vita'. Lo afferma il deputato di Fi Francesco Giro.
'Stupisce che il presidente del Consiglio ne sia diventato un convinto
sostenitore senza aver consultato ne' la maggioranza che lo sostiene, ne' il
Parlamento ne' le commissioni competenti. Che la tesi del cut-off-date sia
addirittura diventata la soluzione che l'Italia si accinge a promuovere in
sede europea e' inquietante e l'ennesima dimostrazione di un governo
autoritario, che non tiene in alcun conto neppure le valutazioni dei suoi
alleati, soprattutto se di ispirazione cattolica e moderata'. A questo punto
ci attendiamo un sussulto e una reazione della Margherita di fronte alle
ripetute incursioni di Mussi prima e di Prodi oggi'.
La definizione di una data come 'spartiacque' per l'utilizzo a fini di ricerca
di linee cellulari embrionali esistenti, auspicata dal presidente del
Consiglio Romano Prodi, rappresenta un 'compromesso necessario'. Ne e'
convinto il direttore dell'Istituto sulle cellule staminali dell'Istituto San
Raffaele di Milano, Giulio Cossu. Secondo l'esperto va pero' fatta
chiarezza sul complesso discorso relativo alle 'date': 'Una cosa e' definire
una data convenzionale dopo la quale si decide che non e' piu' possibile
produrre e utilizzare nuove linee cellulari embrionali; altra cosa e'
riferirsi alla definizione di una data oltre la quale convenire che gli
embrioni attualmente crioconservati non sono piu' impiantabili e possono
dunque considerarsi utilizzabili per la ricerca'. Su questo secondo punto
'anche l'Europa ha preso tempo, poiche' si tratta di una questione complessa
scientificamente e che va studiata con cautela'.
Quanto invece alla prima data, e' da considerarsi 'un compromesso; in altre
parole, un modo per accordare tutti: da un lato permettere entro dei limiti la
ricerca sulle cellule staminali embrionali, dall'altro andare incontro alle
richieste del fronte cattolico che chiede che non vengano prodotte nuove linee
cellulari'. C'e', insomma, 'la volonta' di venirsi incontro e questo e'
indubbiamente un fatto positivo'.
Riferendosi invece alle proprie convinzioni personali, lo scienziato tiene a
precisare di pensarla in modo diverso: 'Credo che gli embrioni crioconservati
siano talmente tanti che non hanno di fatto una probabilita' reale di essere
impiantati in utero e svilupparsi. E' come se fossero soggetti in coma
cerebrale: respirano ma hanno una speranza di recupero troppo piccola e per
questo credo possano essere utilizzati per la ricerca e per dare nuove
speranze a tanti malati'.
"Le dichiarazioni di Prodi sulla definizione della data oltre la quale
l'embrione non e' piu' impiantabile sono incongruenti". E' quanto sostengono
le senatrici del Prc Tiziana Valpiana, Maria Luisa Boccia e Giovanna
Capelli, commentando cio' che ha detto il presidente del Consiglio. Per le
senatrici del Prc "la questione principale non e' quella di stabilire il
criterio convenzionale che stabilisce cosa e' vita e cosa non lo e', affidando
questo compito alla scienza. La cosa importante e' distinguere gli embrioni
crioconservati dall'embrione vitale. E' la scelta della donna di accogliere
l'embrione e consentirne lo sviluppo. Ci siamo adoperate per modificare la
prima formulazione della mozione, per noi inaccettabile, proprio perche'
riduceva la vita alla biologia. La formulazione era volta a promuovere le
ricerche sui criteri di impiantabilita' ed e' stata sostituita con quella
approvata che ammette la possibilita' di ricerche su embrioni non
impiantabili. Troviamo insopportabile questo continuo cercare di riportare
l'intero dibattito alla secca alternativa tra sacralita' etica e riduzionismo
biologico. Anche oggi in commissione Sanita' ci siamo trovate di fronte ad una
relazione di maggioranza che invece di affrontare la concretezza della
richiesta delle donne di poter donare il proprio cordone ombelicale, ha
riportato di nuovo la discussione sotto il manto dei principi etici astratti".
'Sciolto il dubbio: no alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, si a
una data limite per l'utilizzo a fini di ricerca di linee cellulari embrionali
gia' prodotte e impegno personale del Presidente del Consiglio affinche' il
Parlamento Europeo modifichi l'attuale scelta del Consiglio europeo inserendo
una data certa'. I parlamentari de l'Ulivo Emanuela Baio, Paola Binetti,
Luigi Bobba, Enzo Carra e Donato Mosella esprimono cosi' il loro
apprezzamento per la risposta data oggi dal Presidente Prodi. 'Insieme al
Presidente Prodi ci impegneremo, con il rigore che la delicatezza della
materia richiede, perche' gli europarlamentari italiani approvino questa linea
in difesa della vita umana. E lo faremo cercando le massime convergenze
possibili, coinvolgendo tutti coloro che come noi vogliono difendere la vita
fin dal concepimento. Inserire la data e' di fondamentale importanza e come ha
detto oggi il Presidente del Consiglio 'l'Italia si ispirera' sempre alla
inviolabilita' assoluta dell'embrione' che non puo' essere trattato come un
soggetto di ricerca perche' non compatibile con il rispetto della dignita'
umana'.
Indice
05/08/2006 Question Time di Prodi alla Camera sulla Ricerca con le Staminali I
Romano Prodi ha scelto di prendere di petto la questione della ricerca sulle cellule staminali, andando a rispondere, per la prima volta nella legislatura, al question time alla ...
05/08/2006 Question Time di Prodi alla Camera sulla Ricerca con le Staminali II
L'accordo di Bruxelles sulle cellule staminali rappresenta l'ennesimo cedimento di Prodi nei confronti di Mussi e della sinistra...
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