Ideate semplici molecole che potrebbero permettere di espandere le cellule
staminali del sangue e del cordone ombelicale in modo da disporne di quantita'
sufficienti ai trapianti anche partendo da poche cellule. Gli stessi composti
potrebbero servire per stimolare la riparazione di tessuti dopo un danno come
un infarto.
E' quanto riferito da Cesare Peschle, Direttore di Reparto presso il
dipartimento di Ematologia, oncologia e medicina molecolare dell'Istituto
Superiore di Sanita', intervenuto il 25 maggio al V Convegno Nazionale
'Cellule Staminali e Progenitori Emopoietici Circolanti'.
L'esperto ha spiegato che si tratta di piccole molecole, chiamate oligomeri
antagonisti dei microRna, che in pratica tolgono il freno alla moltiplicazione
delle staminali, tenuta sotto controllo da due microRna.
Normalmente infatti questi microRna, ha precisato l'esperto, abbassano i
livelli di una proteina chiave per la moltiplicazione delle cellule staminali,
la 'KIT'. I potenziali 'farmaci' per espandere le staminali silenziano i
microRna e quindi lasciano aumentare i livelli di KIT e le cellule si
moltiplicano.
La possibilita' di modulare in questa maniera la moltiplicazione delle
staminali di sangue e cordone, ha concluso Peschle, e in generale l'uso di
altri oligomeri agonisti o antagonisti di vari microRna apre un settore che in
tempi anche relativamente brevi potrebbe portare ad applicazioni cliniche
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