La 33ma Conferenza generale dell'Unesco ha approvato il 19 ottobre per
acclamazione la Dichiarazione Universale sulla bioetica e i diritti
umani. Il testo deve servire come base per le politiche, le
legislazioni e i codici etici degli Stati, pur non avendo carattere
vincolante.
Dal testo sono rimasti fuori temi piu' scottanti e contrastanti come
la ricerca con gli embrioni, la clonazione e l'eutanasia, la priorita'
per l'Unesco e' stata di redigere un documento su cui potesse contare
la comunita' internazionale quanto prima, basandolo su "alcuni
principi universalmente accettabili" nell'ampio e mutevole campo della
bioetica.
I temi piu' polemici in grado di mobilitare enormi interessi politici,
economici, scientifici, giuridici, religiosi e sociali, come la
clonazione, l'eutanasia, la ricerca di embrioni, ma anche i trapianti
di organi, e' da gennaio che e' stato deciso di lasciarli fuori dalla
dichiarazione dopo un anno di consultazioni con Stati e organismi
specializzati.
Il primo principio enunciato e' il "rispetto della dignita' umana e
dei diritti umani". Gli interessi e il benessere dell'individuo devono
primeggiare sugli interessi della scienza della societa'. Riconosce
che grazie alla liberta' di scienza e i ricerca puo' comportare grandi
benefici per la specie umana, con un miglioramento della qualita' e
della speranza di vita, ma segnala che la salute non dipende solo
dalla medicina, ma anche da fattori sociali e culturali. Per questo
chiede alla comunita' scientifica di incorporare una riflessione etica
in merito alla propria attivita' e di prestare maggiore attenzione
alla donna. Tra principi enunciati il consenso libero e informato del
paziente per qualsiasi intervento diagnostico o terapeutico e la
revoca dello stesso; la privacy in merito alle informazioni che
riguardano il paziente.
Nella dichiarazione si fa riferimento al fatto che i benefici
risultati dalla ricerca scientifica e le relative applicazioni devono
essere condivise da tutta la societa', le politiche devono tenere
conto delle conseguenze sulle generazioni future, devono lottare
contro il bioterrorismo e contro il traffico illegale di organi,
tessuti e materiali genetici.
Sul sito Internet dell'Unesco sono disponibili le prime versioni in
lingua inglese e francese:
http://portal.unesco.org/shs/en/ev.php-URL_ID=1883&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html
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