28/10/2005 Corea del Sud. Nasce la Banca mondiale delle staminali (www.aduc.it)

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  • Nasce a Seul la Banca mondiale delle staminali. La struttura, battezzata World Stem Cell Foundation, e' stata inaugurata il 19 ottobre nella capitale della Corea del Sud e sara' diretta dallo scienziato Hwang Woo-Suk, professore all'universita' nazionale di Seul (Snu) e tra i pionieri della clonazione di cellule umane. Il nuovo centro, presso l'ospedale della Snu, sara' operativo a partire da novembre e promette di aiutare in tutto il mondo i pazienti con paralisi spinale, Parkinson o diabete. "Saranno la nostra priorita' perche' abbiamo osservato che proprio contro queste malattie possiamo sperimentare meglio gli effetti delle cellule staminali embrionali", ha spiegato il ricercatore. La Banca mondiale fornira' ai ricercatori di tutto il mondo nuove linee di cellule staminali embrionali da utilizzare per la ricerca e per le future terapie. In particolare, rappresentera' il cuore di un consorzio che include alcuni tra i principali centri attivi del settore, tra cui strutture negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
    La Banca mondiale fornira' un servizio di clonazione su misura di paziente creando coltivazioni cellulari embrionali. Ancora non e' stato precisato il costo di una simile operazione, ma i laboratori avranno la capacita' di generare fino a 100 linee cellulari all'anno. Praticamente tre tecnici di Seul si trasferiranno regolarmente nei laboratori satellite (uno a San Francisco e uno in Gran Bretagna) per realizzare il passaggio critico della procedura, vale a dire il trasferimento nucleare introducendo il genoma del paziente in un ovulo donato e precedentemente privato del proprio genoma. I laboratori satellite coltiveranno le cellule staminali e le invieranno a Seul per il controllo di qualita'. Solo allora, le cellule verranno consegnate al ricercatore che ne ha fatto richiesta.
    Park Ki-Ho, un altro scienziato della World Stem Cell Foundation, ha annunciato che presto il nuovo polo iniziera' a reclutare i primi pazienti, ma per prima cosa ne valuteremo l'idoneita'. Gli esperti invitano a non lasciarsi prendere da facili entusiasmi. "Abbiamo ancora molta strada da fare prima di riuscire a sperimentare nell'uomo le nostre ricerche sulle staminali embrionali: potrebbero volerci cinque anni prima di iniziare i test sugli animali e altri 10 prima passare ai malati".
    Al momento della presentazione e' intervenuto il presidente sudcoreano Roh Moo-hyun che ha spiegato come l'obbiettivo sia quello di "iniziare una collaborazione internazionale che sara' di beneficio per tutta l'umanita'".
    Il Governo ha investito 30 mila milioni di wons, pari a 24 milioni di euro, sulla ricerca con le staminali embrionali e la clonazione terapeutica. In Corea del Sud la clonazione per fini riproduttivi e' proibita, grazie alla legge entrata in vigore dall'inizio dell'anno, ma gli esperimenti per la quella terapeutica sono incoraggiati con finanziamenti ad hoc. Specialmente quelli di Hwang. Il suo team e' stato il primo al mondo a creare un embrione umano fotocopia per estrarne le staminali. E in maggio lo scienziato aveva annunciato di avere ottenuto le prime cellule staminali embrionali geneticamente su misura per i singoli pazienti.
    Molti i commenti all'iniziativa. Il prof. Bernat Soria, direttore del centro andaluso di biologia molecolare e medicina rigenerativa (Cabimer) nel complimentarsi con il collega coreano ha detto: "Hwang ha a Seul una vera fattoria, con decine di tecnici che lavorano in turni di 12 ore". "La fondazione e' un progetto interessante, ed e' coerente con questo nuovo stile asiatico di produzione scientifica a catena. Sono sicuro che funzionera' bene". Soria ha anche ricordato che e' bene che l'Europa rifletta sul modello asiatico e investa di piu' in biotecnologia.
    Gia' alcuni ricercatori hanno segnalato l'intenzione di richiedere il servizio di clonazione e cosi' il neurologo Evan Snyder dell'istituto Burnham della California, sollecitera' cellule staminali per pazienti con sindrome di Lesch-Nyhan, una malattia metabolica congenita. Gerald Schatten dell'universita' di Pittsburgh e altri suoi colleghi richiederanno cellule clonate per pazienti malati di Parkinson e Sla, sclerosi laerale amiotrofica, ma anche di persone resistenti all'Hiv, secondo l'idea di ottenere linfociti che non possano essere infettati dal virus dell'Aids.

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