Sono pochi gli organi ancora non trapiantabili ma la verita' e' che per
molti di questi il trapianto da donatore rimane di scarsa rilevanza medica e
ci sono piu' attese sul fronte delle cellule staminali da cui tra tanti anni
si potra' sviluppare un organo completo.
E' l'opinione di un esperto dei trapianti, Giuseppe Nanni, associato in
chirurgia di trapianti d'organo dell'Universita' Cattolica di Roma, il quale
ha sottolineato come per mano, caviglia, ginocchio ed altre parti del corpo
simili ci siano poche indicazioni terapeutiche al trapianto, troppo poche per
lasciar supporre un futuro in cui questi interventi diverranno di routine come
lo sono oggi cuore, reni e fegato.
Dobbiamo tornare al 1955 a Boston per il primo trapianto nel mondo, fu un rene
e a beneficiarne fu un uomo che lo ricevette da suo fratello gemello per
evitare problemi di compatibilita' allora insormontabili.
Oggi invece gli organi trapiantabili sono il rene, il cuore, il fegato, il
polmone, l intestino ed il pancreas. A questi si aggiungono alcuni tipi di
tessuti quali le cornee, i segmenti di osso, le cartilagini, i segmenti
vascolari, le valvole cardiache e la pelle. Ma, ha spiegato Nanni, rimane in
realta' difficile trapiantare polmone e pancreas, perlopiu' perche' si tratta
di organi delicati e ci sono pochi donatori.
Infatti se in 10 anni c'e' stato un aumento rilevante dei casi di trapianto di
fegato e cuore, soprattutto perche' si e' compreso che anche donatori di 65-70
anni sono adatti, cio' non si e' verificato per il polmone, che infatti conta
solo una sessantina di casi l'anno in Italia contro i circa 1000 per il fegato
e i 350-400 per il cuore.
Per il ginocchio secondo Nanni non sara' mai cosi' conveniente il trapianto,
come lo e' per esempio per il trapianto di fegato che oggi e' un vero atto
terapeutico, non piu' sperimentale.
Rimangono poi gli organi di frontiera come il volto e la mano, che a loro
volta secondo il trapiantologo non avranno grande seguito anche per i dubbi
etici che pongono sul fronte dell'identita' della persona trapiantata.
Il futuro, per aumentare i trapianti di tutti questi organi, ha ribadito
Nanni, sono le staminali e nemmeno tanto, quindi, il trapianto da animale che,
sperimentato ormai da anni, non sembra dare i risultati sperati.
"Tra tanti anni sara' superato il problema di formare un organo complesso a
partire da una cellula", laddove oggi con le staminali si riesce solo a
ricostruire tessuti.
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