La Commissione Europea ha adottato una relazione sugli sviluppi nel diritto
dei brevetti e sulle implicazioni per la biotecnologia e l'ingegneria
genetica.
La relazione, dal titolo "Sviluppi e implicazioni del diritto dei brevetti nel
settore della biotecnologia e dell'ingegneria genetica" si concentra sui
brevetti concernenti sequenze genetiche e sulla brevettabilita' delle
invenzioni che coinvolgono le cellule staminali. Il Commissario europeo per il
Mercato interno e i servizi Charlie McCreevy ha commentato: "Il campo
della ricerca biotecnologica si sta sviluppando rapidamente. E' importante che
l'UE continui a seguire da vicino gli sviluppi nel diritto dei brevetti in
quest'area cosi' complessa e sensibile".
La Commissione propone di verificare se le eventuali divergenze tra le
legislazioni degli Stati membri producono conseguenze e ha avviato uno studio
che analizza la portata della brevettabilita' del DNA umano in Europa e le sue
potenziali ripercussioni sulla ricerca e l'innovazione.
La situazione relativa alla brevettabilita' delle invenzioni riguardanti le
cellule staminali e' complessa. Le cellule staminali totipotenti -da cui puo'
avere origine un uomo- sono escluse dalla brevettabilita' per motivi di
rispetto della dignita' umana, come previsto nella direttiva.
Per quanto riguarda la brevettambilita' delle scoperte con le cellule
staminali embrionali pluripotenti -che posono trasformarsi altre cellule ma
non danno origine ad un altro uomo- la relazione conclude che sarebbe
prematuro giungere ad una conclusione definitiva o introdurre una maggiore
armonizzazione in questo campo. La Commissione propone dunque di seguire gli
sviluppi in questo settore e ha avviato uno studio relativo agli aspetti etici
e giuridici della brevettabilita' delle cellule staminali.
Il contenuto della relazione e' basato su un'analisi delle disposizioni della
direttiva e dei lavori preparatori, delle argomentazioni dettagliate contenute
nella sentenza della Corte di giustizia del 9 ottobre 2001 (causa C-377/98) e
del lavoro di un gruppo di esperti indipendenti creato nel 2002 per fornire
consulenze alla Commissione.
Solo quattro Stati membri non hanno ancora recepito la direttiva: Italia,
Lussemburgo, Lettonia e Lituania.
EuropaBio (http://www.europabio.org),
l'associazione europea delle bioindustrie, si rammarica del fatto che la
Commissione non abbia preso una posizione piu' ferma sul diverso recepimento
della direttiva. "L'obiettivo principale dell'introduzione della direttiva nel
1988 e nel 1995 era armonizzare le leggi degli Stati membri in materia di
brevetti relativi alle invenzioni biotecnologiche, nonche' chiarire taluni
aspetti in questo senso per sostenere i mercati interni", ha affermato Bo
Hammer Jensen, presidente del gruppo di lavoro sulla proprieta'
intellettuale di EuropaBio. "Dobbiamo giungere alla conclusione che il
risultato attuale sia quello di una situazione caratterizzata da una grande
disarmonia, la maggiore mai avuta, e dove c'e' la possibilita' che i quattro
Stati rimanenti [Italia, Lussemburgo, Lituania e Lettonia devono ancora
attuare la direttiva] possano recepire la direttiva in altri modi ancora
sconosciuti". "I diritti di brevetto sono di importanza estrema per
l'industria biotecnologica, soprattutto per le PMI per cui spesso questi
diritti costituiscono il patrimonio piu' importante", ha continuato Bo Hammer
Jensen. "Le divergenze su come certi Stati membri hanno recepito la direttiva
e le incertezze su come i tribunali nazionali in questi Stati membri
interpreteranno un brevetto di una societa' potrebbe scoraggiare gli
investimenti nella trasformazione di una promettente ricerca in prodotti
commerciali".
EuropaBio ritiene inoltre che dovrebbe essere consentita la ricerca sulle
cellule staminali embrionali per fare progressi nella conoscenza della
biomedicina e delle sue applicazioni nell'assistenza medica.
Per ulteriori informazioni consultare:
http://www.europa.eu.int/comm/internal_market/en/indprop/invent/index.htm
Il testo completo della direttiva 98/44/CE:
http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31998L0044:IT:HTML
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