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13/05/2008 Abolire l’Ici dal 2008 per TUTTE le prime case

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L' ICI per i piu' deboli è già stata tolta dal governo Prodi con un costo inferiore a 1 miliardo di euro (la Finanziaria per il 2008, con la detrazione aggiuntiva dell’1,33 per mille, ha già cancellato l' ICI nel 30-40% dei casi.). Il governo Berlusconi pensa di includere TUTTE le prime abitazioni escluse solamente quelle di lusso. Si tratta della cancellazione dell’imposta per quel 60-70% degli italiani che ancora pagano questa tassa, ma non riguarderà gli immobili accatastati come ville, castelli e appartamenti di lusso. Potrebbe arrivare per decreto, per consentire l’applicazione già con l’acconto di giugno con un costo complessivi di oltre 2 miliardi di euro che dovrebbero essere recuperati con un taglio della spesa ma guardando anche ad un extragettito già disponibile. Un aumento della tassazione per le banche, potrebbe essere legata più che all’Ici ad un alleggerimento del peso dei mutui per le famiglie.

Il mancato gettito per i comuni dovrebbe comportare un ritocco verso l' alto dell' IRPEF nazionale da parte degli stessi comuni ma una terza ipotesi è quella di recuperarla aumentando l' aliquota IRES per le banche.

Abolire l’Ici è il primo punto nell’agenda del nuovo governo che probabilmente non ha niente altro da fare.

Arriverà con il primo Consiglio dei Ministri, quello che seguirà i due cdm per sistemare tutte le “caselle” del nuovo governo (quelle che riguardano i viceministri e i sottosegretari), l’abolizione totale dell’Ici sulla prima casa. L'addio all'Ici vale in media 144 euro. Lo sconto medio più consistente è atteso a Firenze e Pisa, seguite a ruota da Genova, Torino e Verona. Ma più in generale l'addio all'Ici sulla prima casa messo in cima all'agenda politica dalla nuova maggioranza di Centrodestra premia le città del Nord. Da Bologna a Padova, da Ferrara a Biella, nelle Regioni settentrionali l'abitazione «costa» ancora tra i 170 e i 320 euro in termini di Ici, anche dopo lo sconto statale introdotto con la Finanziaria 2008. A Lecce, Catanzaro, Palermo o Rovigo, invece, l'addio all'imposta porta in media benefici di poche decine di euro. La ragione è nelle rendite catastali del 1992.

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