Stiamo attualmente assistendo al più grande stravolgimento dei mercati
borsistici mondiali dopo il fallimento del nuova economia,e dunque
l’attentato dell’11 settembre. In due settimane più di 2000 miliardi di
dollari di capitalizzazione sono stati bruciati sui mercati
internazionali, 200 miliardi solo nella giornata di lunedì 22 nelle
borse europee: la più grande crisi di liquidità si sta preparando.
L'aumento vertiginoso del prezzo delle materie prime sta devastando
l'economia reale, e presto l'industria siderurgica e chimica dovranno
assorbine l’aumento del prezzo dei metalli e dei derivati petroliferi,
così come dell’energia. A questo si accompagnerà una crisi di liquidità
dovuta al rialzo dei tassi interessi che indurranno le persone a
investire, a risparmiare piuttosto che consumare, e a maggiori costi
all’indebitamento, che sia accompagneranno anche da una maggiore
difficoltà ad ottenere credito. Quello innestato da anni, se non
decenni, è un processo evolutivo e inesorabile, non si può arrestare ma
solo rallentare. È quello che più o meno ha cercato di fare Bernanke,
perché ha aumentato i tassi di interessi per dare da un lato la stretta
monetaria e frenare l’inflazione, e dall’altro per svalutare i debiti
della bilancia commerciale. Il dollaro FED ha distrutto l’economica
mondiale, come un verme l’ha divorata, e con un debito pubblico così
elevato e con una economia fondata sul consumo e non sulla produzione,
c’è ben poco da fare. A giugno scatterà il nuovo aumento dei tassi di
interessi, non solo in America, ma anche in Europa e in Giappone.
Dalla prima fase detta "d'emissione", che vede una
serie di fattori, prima separati, convergere improvvisamente tale da
essere evidente agli osservatori più attenti, si passerà ad una fase detta
"d'accelerazione". In questa fase gli investitori prendono coscienza della
crisi perché comincia a farsi sentire su fatti ed elementi che prima non
si considerano. A giugno entreremo in questa fase, in cui gli shock sui
mercati saranno sempre più frequenti sino a far esplodere la bolla
immobiliare e finanziaria. Dopodichè si entrerò nella terza fase, che è
detta "d'impatto", costituita dalla trasformazione radicale del sistema
stesso (implosione e/o esplosione) a causa di tutti quei fattori che nel
tempo si sono accumulati, il sistema dunque si sgretola. Nella quarta fase
detta di "disincantamento" gli attori andranno a costruire un nuovo
sistema sulle ceneri dell’altro. Non è possibile dire i tempi e gli
scenari che si apriranno, forse passerà un anno, forse 5 anni, ma
sicuramente la moneta di carta cadrà in disuso per far posto alla moneta
elettronica, e la nostra economia diverrà di tipo “Rent”, cioè
dell’affitto, del consumo, non produrremmo né avremo proprietà.
In meno di tre mesi, tutte le certezze sul futuro saranno rovesciate, e
giugno sarà davvero un mese critico e decisivo. I timori di un’esplosione
dell’inflazione spinge le Banche centrali ad alzare i tassi, ma questo poi
determina il crearsi di bolle borsistiche, dovute a delle operazioni
puramente speculative che spazzeranno via le economie emergenti e quelle
deboli.
È quello che è accaduto sui mercati europei questo lunedì: i grandi fondi
di investimento approfittando della differenza dei tassi di interesse, si
capitalizzano, ossia si fanno finanziare in mercati con bassi tassi
(mercati asiatici), dopodichè investono tali risorse in mercati ad elevato
rendimento (america) in titoli derivati e future sulle commodities. Una
piccola contrazione del prezzo delle merci è bastato per bruciare 200
miliardi di euro, perché quei futures improvvisamente erano scambiati ad
un prezzo inferiore rispetto a quello d’acquisto. Una piccola contrazione
dei prezzi poteva far crollare i mercati asiatici, o almeno quelli più
deboli come quello Indonesiano, perché loro hanno perso quei soldi
investendo nei fondi.
Così si è assistito, tra la prima e la seconda settimana di maggio, alla
più forte liquidazione di azioni sulla borsa americana da un anno ed alla
più forte caduta settimanale delle borse europee dall'agosto 2004.

Ovviamente coloro che reggono le fila del sistema non vorranno certo
perdere il controllo della situazione, e infatti quello che sta ora
accadendo sulle borse mondiali non ha precedenti nella storia: la fusione
delle borse internazionali un un’unica Entità.
Quello che è iniziato come progetto paneuropeo, su iniziativa della
Euronex, società che controlla la federazione delle Borse di Parigi, di
Amsterdam, di Lisbona, è diventato un progetto internazionale di
dimensioni titaniche. Dal progetto è stata momentaneamente, per così dire,
“esclusa la Deutsche Borse”, che non ha voluto cedere alla perdita di una
posizione di potere di Francoforte che infatti avrebbe dovute cedere il
passo ad Amsterdam, dove sarebbe stata posta la sede della Holding
derivante dalla fusione. La Deutsche Borse ha tuttavia perso la sua
occasione e dovrà sicuramente pagare molto di più per rimettersi in gioco,
perché la fusione con NYSE, la borse di New York, è già stata messa ai
voti dell’assemblea dei soci, ossia le più grandi banche internazionali
che controllano i fondi di investimento, le Borse s.p.a. e, nella maggior
parte dei casi, le società all’interno quotate. Verrà creato il mercato
azionario più grande e liquido del mondo, con oltre 4000 società quotate,
che non è altro che un sistema finanziario telematico internazionale nel
quale confluiranno tutte le transazioni dei paesi occidentali. È infatti
questo il primo passo, diremo storico, verso la creazione del sistema
telematico sul quale circolerà la moneta elettronica, le transazioni
azionarie e lo scambio di merci.
Ben presto anche la Borsa di Londra entrerà nella Holding, e quella
Italiana sarà acquisita da questo mostro.L’italia perderà il suo centro
finanziario,e presto anche una delle Istituzioni che controlla il mercato
azionario e societario, ed è sconcertante che il Ministro Padoa Schioppa
non ha altro da dire che spetta sempre alle società decidere perché sono
enti privati. Perdendosi il sistema in un’autostrada telematica
sconfinata, le Autority e lo stesso governo non avranno più alcuna voce su
acquisizioni e fusioni: sarà questa l’espressione del liberalismo più
assoluto. Il business dei derivati, dei futures e delle opzioni non
conoscerà limiti, insomma è la ribalta dei Banchieri in grande Stile.

Non dobbiamo qui dimenticare che Euronext presenta non poche correlazioni
con la loggia massonica che si nasconde dietro Clearstream, e una fra
tutte è la partecipazione del suo Presidente al The Bridge Global Forum,
che conta tra i suoi membri il Governatore della Banca del Lussemburgo e
il Presidente di Clearstream.
Mentre tutto questo accade, il governo tace e ossequiano alle direttive
che giungono da coloro che li hanno condotti al potere. Infatti il giorno
stesso in cui è stato formato il Governo Prodi, i Banchieri di Banca
Intesa hanno pubblicamente dichiarato che occorreva subito cambiare la
legge sul risparmio, la stessa legge che timidamente accennava alla
proposta di acquisto di Bankitalia da parte dello Stato. Gli scandali
calcistici inondano le cronache dei giornali, ma anche in questo caso non
bisogna tralasciare il fatto che milioni di euro provenienti da operazioni
di calciomercato sono spariti dai bilanci. La denuncia della truffa
architettata dà solo in parte vita agli scandali: alcune teste devono
cadere essendo i capri espiatori, mentre il resto va insabbiato. I fondi
neri delle squadre di calcio, che nient’altro sono che i fondi neri delle
società che le possiedono, scompaiono ancora una volta nei circuiti
bancari utilizzando come prestanome i calciatori: gli ingaggi calcistici
miliardari non esistono, perché essi vengono subito rinvestiti dai
calciatori stessi in Fondi e Banche, così come le leggi spalma-debito
delle società di calcio servono solo a coprire altre truffe. Inoltre, i pm
sospettano che i fondi scomparsi siano stati depositati nello Ior dalla
società di Moggi. Se lo scandalo proseguirà di questo passo anche il
Vaticano ne subirà le conseguenze, screditando sempre di più
un’Istituzione per sostituirla con un’altra.
Dietro ogni scandalo c’è sempre un burattinaio che fomenta la tangentopoli
e si nasconde poi dietro l’Istituzione che dovrebbe invece essere la
soluzione o il Governo dei Buoni.
Allo stesso tempo vediamo che ancora una volta gli Illuminati giungono in
Europa, mangiano l’intero mercato europeo trovando un ragionevole accordo
con i banchieri europei.
Il presidente della Fondazione Rockfeller è in viaggio in questi giorni
nei Balcani, e si eleva ad ambasciatore di pace dicendo al popolo serbo
“di chiedersi cosa è un serbo”. Noi vorremo sapere invece cosa è un
americano, se non la cavia più docile dei loro più atroci esperimenti, e
cosa sono gli Illuminati, che si sono autoproclamati Menti Superiori senza
tuttavia avere delle idee proprie. Stanno mangiando l’Europa diffondendo
odi e rancori in paesi, in cui i conflitti sociali sono radicati da
secoli, e aiutano a depredare imprese e popolazioni, che martoriate da
secessioni e genocidi, perdono la propria identità e di rifugiano delle
loro Istituzioni. Qui stabiliscono i protettorati e i commissari europei,
insinuano i rappresentanti del FMI all’interno dei governi, mentre
riempiono le Ambasciate di depravati, di pedofili e assassini. Le cdd.
Organizzazioni umanitarie sono il covo degli infimi strati dell’umanità,
figli delle Baronie e delle corruzioni, della depravazione più assurda, e
poi si ergono come Istituzioni e difensori delle nostre famiglie, dei
nostri villaggi e delle nostre case.
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