E' nato il colosso italo-spagnolo per conquistare
le autostrade europee. Il via libera è giunto domenica scorsa a
termine di due cda-fiume paralleli: Autostrade spa e la spagnola Abertis
hanno dato il loro ok al progetto di fusione per incorporazione di
Autostrade in Abertis, operazione che porterà entro fine anno alla nascita
di un gruppo che manterrà il nome spagnolo e gestirà 6.713 chilometri di
autostrade diventando il principale operatore del settore in Europa.
Il controllo degli spagnoli sulla società Autostrade non
è una buona notizia. A commentare la fusione è Paolo Landi, Adiconsum che
spiega: "Ancora una volta i servizi liberalizzati fanno parlare per gli
aspetti speculativi e non per gli investimenti per il potenziamento della
rete e per una maggiore sicurezza".
Le contestazioni ed i reclami dei consumatori - continua
il segretario nazionale - verso
Autostrade S.p.A. sono numerosi: dagli aumenti tariffari superiori
all'inflazione che non tengono conto delle entrate provenienti dall'aumento
del traffico, alla scarsa manutenzione e alla scarsa sicurezza (segnaletica
obsoleta, informazioni parziali del servizio Isoradio), ai costi dei servizi
erogati in autostrada (benzina e lubrificanti, consumazioni nelle aree
ristoro), vere e proprie royalty ingiustificate.
L'associazione chiede ad Autostrade S.p.A. di aprire un
confronto con tutte le associazioni consumatori riconosciute e non solo con
quelle da lei scelte e selezionate. Infine, di riscrivere una Carta dei
servizi che preveda risarcimenti e riduzioni di tariffe in caso di non
rispetto di standard prefissati, come nel caso in cui il tempo impiegato sia
2-3 volte superiore a quello atteso per traffico o per difficoltà di
pagamento ai caselli
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