Più di un centinaio di persone, tra amministratori locali e esponenti di
movimenti ed associazioni da tutto il Veneto, hanno partecipato domenica 18
dicembre all'incontro che si è svolto nella sala del Consiglio comunale di
Venezia a Ca' Farsetti. Si è trattato di un primo ed inedito momento di
confronto, promosso dal Centro studi Alternativa Comune in collaborazione con
il Gruppo consiliare della Lista "in comune" di Venezia, pensato in
preparazione del Forum degli "ammistratori per i beni comuni" lanciato dal
sindaco di Napoli De' Magistris per il prossimo 28 gennaio 2012.
Grazie anche all'intervento degli assessori del Comune di Napoli Alberto
Lucarelli (autore del recentissimo volume "Beni comuni: dalla teoria
all'azione politica") e Sergio D'Angelo (delegato al Welfare) e al contributo
di Giuseppe Bortolussi (segretario degli Artigiani di Mestre) e Luca Romano
(ricercatore della società LAN), è stata affrontata la difficile situazione in
cui i Comuni si trovano di fronte ad una gestione della crisi che ne ha
scaricato i costi proprio sulle autonomie territoriali.
Obiettivo che la discussione si è data - secondo Beppe Caccia che ha
introdotto l'incontro - è quello di "rovesciare la logica con cui finora è
stata governata la crisi e proporre alternative al tempo stesso radicali e
immediatamente praticabili."
Si è così iniziato a ragionare della costruzione di una rete di
amministratori locali che "pongano al centro la tutela e la cura dei beni
comuni e una più equa redistribuzione della ricchezza prodotta".
Tre sono le questioni determinanti poste al centro dell'iniziativa:
"innanzitutto, le modalità attraverso le quali, contro i tentativi di
privatizzazione, garantire una gestione pubblica, rinnovata e partecipata dei
servizi ai cittadini." In secondo luogo, "come rompere concretamente i vincoli
insopportabili del Patto di stabilità." Infine, come "strutturare nuove
politiche di fiscalità locale, in grado di aggredire la rendita e assicurare
una reale autonomia finanziaria agli stessi Comuni."
Ed è su tali questioni che il Governo Monti, la cui prima manovra nulla ha
cambiato rispetto alle politiche di taglio dei trasferimenti e di severa
limitazione dei margini di autogoverno delle autonomie locali, e il Parlamento
nazionale devono essere sfidati e incalzati da subito.
Temi che saranno al centro del documento di impegni, con cui gli
amministratori veneti contribuiranno nei prossimi giorni al Forum di Napoli.
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