Prima le norme sull'anatocismo,
poi la progressiva diffusione della
tassa sul contante per i prelievi fatti direttamente in
filiale: una "settimana nera" per gli utenti della banca. I cittadini sono
usati per "fare cassa", mentre la disincentivazione dell'uso del contante
non dovrebbe pesare sulle fasce di popolazione in difficoltà. È il
commento di Cittadinanzattiva, che sulla tassa sul contante per i prelievi
commenta: "È chiaramente un balzello che grava e graverà sulle tasche di
una fetta di popolazione in difficoltà, anziani, immigrati, cittadini a
basso reddito che non hanno un conto corrente online o carte elettroniche.
Poter disporre dei propri soldi rischia di rendere ancora più fragile un
rapporto di fiducia già critico, quello tra cittadini e banche".
L'associazione prosegue: "Siamo favorevoli ad una diminuzione
del contante, ed un maggiore utilizzo delle carte di pagamento,
ma non è questa di certo la via migliore. Al contrario, andrebbero
incentivati sconti sui canoni delle carte di pagamento elettroniche per i
clienti, oppure la riduzione delle commissioni per i negozianti. Così come
si potrebbe applicare anche ai piccoli esercenti la struttura tariffaria
riservata alla grande distribuzione: diminuzione graduale delle
commissioni (che arrivano al 4%), al raggiungimento annuale di determinati
volumi di pagamento". Altro campo nel quale intervenire è quello della
conoscenza e del miglioramento della cultura finanziaria dei cittadini,
argomenta Cittadinanzattiva, proprio per far sì che ci sia un accesso più
consapevole ai diversi strumenti finanziari.
Sulla richiesta di alcune banche di fare pagare una commissione
da uno a tre euro per il prelievo allo sportello arrivano le critiche
dell'Unione Nazionale Consumatori: per il segretario generale Massimiliano
Dona, "è inconcepibile". Commenta Dona: "A rimetterci saranno gli anziani
e tutti coloro che sono ancora poco avvezzi all'uso del bancomat e dei
conti online facendo aumentare ulteriormente la sfiducia degli italiani
nei confronti delle banche. Siamo d'accordo con l'Abi e la Banca d'Italia
sulla necessità di scoraggiare l'uso del contante, come già accade in
molti altri paesi europei più propensi alla moneta elettronica - afferma
Dona - ma piuttosto che aggiungere oneri sarebbe il caso di abbassare i
costi di tenuta sulle carte e bancomat per renderli mezzi di pagamento
accessibili a tutti".
"Il nostro augurio - conclude Dona - è che l'Antitrust, che sta
già studiando la questione, intervenga tempestivamente per
bloccare questa pratica commerciale scorretta perpetuata ai danni del
consumatore".
http://www.helpconsumatori.it
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