Il Movimento Difesa del Cittadino rivolge un appello al Presidente
della Repubblica affinché non promulghi il provvedimento
Milleproroghe,
che contiene una norma ingiusta sull'anatocismo che cancellerebbe
centinaia di cause pendenti contro le banche per la restituzione delle
somme illegittimamente addebitate.
E' un appello in extremis quello rivolto dal
Movimento Difesa del Cittadino (MDC) al Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché non promulghi il provvedimento
Milleproroghe, che contiene
una norma
ingiusta sull'anatocismo. "Non c'è molto da aspettarsi sulla modifica
di questa norma - spiega l'avvocato Roberto Vannetti del Movimento Difesa
del Cittadino - speriamo solo che il Presidente Napolitano voglia
rifiutare la promulgazione del c.d. Milleproroghe. Malgrado le critiche
del Presidente Napolitano - continua l'avvocato - il Governo ha riproposto
nel maxiemendamento al decreto mille proroghe una modifica che stravolge
l'ultima sentenza della Cassazione. Infatti con una propria sentenza (n.
24418 del 2/12/10) a Sezioni Unite, la Cassazione aveva sancito
definitivamente il diritto dei correntisti a farsi restituire tutte le
somme illegittimamente addebitate dalle banche per via del cosiddetto
anatocismo (in pratica un illegittimo sistema di calcolo degli interessi
passivi che faceva aumentare i profitti per gli istituti bancari a danno,
ovviamente, dei clienti) e aveva stabilito che la prescrizione del diritto
del correntista a riottenere le somme illegittimamente addebitate dalla
banca scatta dalla chiusura del rapporto".
"In Italia - precisa l'avvocato Vannetti - sono centinaia
le cause pendenti contro le banche per la restituzione delle somme
ingiustamente addebitate, con la richiesta che copre per 10 anni il
rapporto di conto corrente dal momento della chiusura. La norma introdotta
invece interpreta in modo retroattivo (guarda caso) la prescrizione e
prevede che nei rapporti di conto corrente essa si applichi dal momento
del singolo pagamento indebito e non dalla chiusura del rapporto;
l'effetto pratico è ovviamente quello di intervenire nelle cause in corso
in modo da non restituire nulla o quasi ai correntisti ingiustamente
gravati per anni da una gabella nascosta".
Intanto la Camera ha appena votato la fiducia al Governo
sul maxiemendamento al Milleproroghe. Nel pomeriggio è previsto il voto
finale sul ddl di conversione e già domani il decreto sarà all'esame del
Senato che dovrebbe approvarlo in giornata.
24/02/2011 BANCHE. Anatocismo, un coro di voci contrarie alla norma salva-banche (GA, www.helpconsumatori.it)
La norma
sull'anatocismo inserita dal Senato nel maxiemendamento al
Milleproroghe,
attualmente in discussione alla Camera, sta facendo discutere a desta
e a sinistra. Dopo le denunce delle Associazioni dei consumatori si sono,
infatti, alzate anche le voci della politica. Nunzia De Girolamo, deputata
del PdL, ha chiesto al Ministro Tremonti di attivarsi immediatamente
affinché dal Milleproproghe venga escluso il provvedimento salva-banche
che blocca i rimborsi sull'anatocismo. "E' veramente improponibile" ha
detto De Girolamo.
"Il comma inserito nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe,
con il quale viene di fatto aggirata la sentenza delle Sezioni Unite della
Cassazione, che sanciva il diritto dei correntisti alla restituzione di
tutte le somme illegittimamente addebitate dalle banche sui conti correnti
con la capitalizzazione trimestrale degli interessi, sarebbe dovuto essere
espunto al fine di non danneggiare gli utenti vittime dell'anatocismo". Lo
affermano in una nota congiunta i deputati del PdL Giuseppe Marinello,
vicepresidente della Commissione bilancio della Camera, e Alessandro
Pagano, componente della Commissione finanze della Camera. "Questa norma -
proseguono gli esponenti del Pdl - rischia di essere una beffa per i
piccoli risparmiatori e di mettere in serio pericolo la sopravvivenza
delle piccole e medie imprese. La conseguenza più discutibile e
controversa del 'punto 9' inserito nel maxiemendamento - aggiungono - è
senza dubbio quella relativa alla prescrizione del diritto del correntista
ad ottenere la restituzione delle somme illegittimamente addebitate dalle
banche sul conto corrente, la quale comincerà a decorrere dall'annotazione
in conto anziché dalla chiusura del rapporto. In tal modo le cause avviate
da migliaia di correntisti, il cui esito sarebbe stato la soccombenza in
giudizio delle banche, saranno perse per legge. Le aziende, ma anche i
singoli cittadini, che hanno intrapreso la via giudiziaria non solo non
otterranno alcun risarcimento, ma addirittura saranno costretti a pagare
le spese di giudizio. Non ci sottrarremo al voto di fiducia, tuttavia -
concludono - facciamo appello al ministro Tremonti affinché venga
elaborato un sistema per salvaguardare i diritti dei cittadini e delle
aziende che hanno giudizi pendenti avverso gli istituti di credito".
Il responsabile Consumatori del PD, Antonio Lirosi,
afferma che la norma "è una vergogna, per come è stata decisa e
soprattutto per il suo contenuto con effetto retroattivo. Una norma -
aggiunge Lirosi - che equivale ad affossare definitivamente i diritti dei
consumatori nel nostro Paese, in quanto annulla sentenze che nel corso di
un decennio di contenzioso avevamo dato ragione alle associazioni dei
consumatori e a migliaia di cittadini. Basterebbe soltanto questo aspetto
per sfiduciare un Governo che, oltretutto, inserisce una disposizione di
tale portata senza consentire un minimo di esame alle Commissioni
parlamentari. E' poi oltremodo grave che il Ministro Tremonti abbia
mantenuto questa norma scandalosa nel maxiemendamento presentato ieri
sera, nonostante le indicazioni sulla costituzionalità di tale prassi
legislativa formulate dal Presidente delle Repubblica. Il Governo -
denuncia Lirosi - ha chiesto la fiducia anche per far digerire a molti
deputati della maggioranza un intervento che procurerà un danno grave a
migliaia di piccole imprese e famiglie che avevano pagato ingiustamente
alle banche migliaia di euro a titolo di interessi".
E Federcontribuenti annuncia uno sciopero della fame ad
oltranza, se il testo del decreto salva-banche non verrà
modificato. "Vogliono approvare un testo che autorizza le banche a
derubare le aziende di oltre 30 miliardi di euro, introducendo la
prescrizione decennale, mandando a morte milioni di cause e rendendo
legale l'anatocismo" commenta Carmelo Finocchiaro, Presidente
Federcontribuenti che spiega: "Se quelle cause saranno perse, le aziende
saranno costrette a pagare tutte le spese di giudizio, oltre che debiti
illegittimi alle banche con la conseguenza del fallimento per mancanza di
liquidità. Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nella giornata
di ieri, ha, attraverso una lettera inviata all'esecutivo, ammonito il
testo parlando di "profili di incostituzionalità". "Col Milleproroghe le
imprese otterranno la concessione di 6 mesi di moratoria sulle rate dei
debiti verso le banche, per l'equivalente di 56 miliardi di euro, mentre
allo stesso tempo concederanno la completa prescrizione dei loro 50
miliardi di interessi illegittimi, - ribadisce Finocchiaro - noi, come
Federcontribuenti, continueremo a batterci per i diritti degli italiani e
a denunciare l'ostruzionismo contro le nostre proposte da parte del
governo e dei media nazionali. Siamo pronti allo sciopero della fame".
24/02/2011 CASA. Mercato immobiliare, Fiaip: nel 2010 meno 2% di compravendite e meno 4,5% sui prezzi (BS, www.helpconsumatori.it)
Il mercato immobiliare ha registrato nel 2010
una diminuzione del 2% delle compravendite, con una diminuzione
dei prezzi degli immobili pari al 4,5%. Per il 2011, invece, si prevede un
aumento delle locazioni a uso residenziale pari al 10%. I dati complessivi
relativi al 2010 vengono interpretati però come segnale di una leggera
ripresa. Afferma la Federazione italiana agenti immobiliari professionali
(Fiaip): "Il 2010 si chiude con una lenta ripresa del mercato immobiliare
in un contesto in cui gli indicatori immobiliari segnano un recupero
sostenuto da una significativa ripresa della domanda ed una
stabilizzazione dei prezzi del mercato immobiliare residenziale. Per le
compravendite immobiliari si registra un andamento medio dei prezzi in
calo del 4, 5% per abitazioni, mentre cala il numero delle compravendite
che si attesta a -2% nel 2010. Inoltre si segnala come sono sempre di più
gli italiani (52%) ed i clienti extra U.E. (75%) che nel 2010 hanno fatto
ricorso al sistema creditizio (mutuo) per acquistare immobili, sebbene vi
sia stata una riduzione delle richieste ed erogazioni rispetto al 2009".
I dati sono contenuti nel
Report Fiaip 2010- Osservatorio immobiliare nazionale settore
urbano, che ha preso in considerazione un campione di 12
città, delle quali 9 metropolitane. "In un momento in cui la forbice tra
richiesta ed offerta continua ad essere ancora troppo distante (circa il
20%) - afferma Mario Condò de Satriano, Presidente del Centro Studi Fiaip
- la nuova tendenza che si registra è costituita dalla nuova qualità della
domanda, frutto, anche, delle nuove norme relative al rendimento
energetico, oltre che ad una ritrovata spinta di "voglia di case", in
particolar modo, piccoli appartamenti (70/80 mq), in zone centrali e con
elevate qualità contestuali e strutturali".
Per il 2010, fra gli immobili più ricercati si segnalano i
trilocali, semicentrali e in buono stato. "Dai risultati
dell'indagine Fiaip - informa una nota della Federazione - si rileva come
le unità residenziali maggiormente compravendute sono per un 38% trilocali
(soggiorno/cottura - 2 camere - servizi) e un 23% bilocali
(miniappartamenti). Solo il 6% richiede in acquisto monolocali.
L'ubicazione è prevalentemente posta in zone semicentrali e lo stato di
conservazione che prevale è di alloggi in buono stato (39%) seguito dalle
abitazioni di nuova costruzione (22%). Da segnalare come vi sia nel 2010
un aumento dell'interesse per gli alloggi ristrutturati o da
ristrutturare".
L'analisi sull'andamento dei prezzi nelle città del campione
mette in evidenza una diminuzione generale dei prezzi per le abitazioni,
con l'eccezione di Venezia (+2,22%) e Siena (+0,2%) in controtendenza. La
palma d'oro per la diminuzione dei prezzi degli immobili residenziali va a
Palermo con il -11%. I restanti cali spaziano tra il -1,56% di Napoli ed
il -7% di Bergamo, passando tra -3% di Bologna e Torino, -3,64% di Genova,
-4% di Roma, -5% di Firenze, -6% di Salerno e -6,2% di Milano.
E per l'anno il corso? I primi sei mesi del 2011,
affermano gli agenti immobiliari, indicano un miglioramento delle
compravendite a uso residenziale, specialmente per le aree centrali, e un
aumento degli affitti a uso abitativo. Particolare attenzione c'è alle
aree centrali e semicentrali della città, dove il mercato potrebbe
rimanere stazionario. Sul mercato delle locazioni, il report Fiaip indica
una tendenza all'aumento degli affitti ad uso residenziale (+10%) per le
zone centrali, e del +4% per gli immobili situati nelle zone semicentrali
o periferiche delle città.
25/02/2011 Anatocismo, salve le somme già versate (GA, http://www.helpconsumatori.it)
Tra gli ordini del giorno esaminati dalla Camera per il via libera al
disegno di legge di conversione del Milleproroghe, ce n'è uno
sull'anatocismo che ha stabilito che le banche non potranno chiedere la
restituzione delle somme con cui hanno risarcito i clienti, in seguito a
sentenza del tribunale.
I consumatori sono salvi a metà.
Dopo il voto di
fiducia con cui la Camera ha approvato il maxiemendamento al
Decreto Milleproroghe, l'Assemblea ha esaminato gli ordini del giorno per
il via libera al disegno di legge di conversione n. 4086 che passa ora al
vaglio del Senato. Un ordine del giorno
sull'anatocismo
ha stabilito che le banche non potranno chiedere la restituzione della
somme con cui hanno risarcito i clienti, in seguito a sentenza del
tribunale.
"E' stato fatto il minimo sull'anatocismo, apprezziamo lo
sforzo profuso nell'evitare un contenzioso sulle cause già
avviate, ma è necessario un colpo di reni del Parlamento che tenga conto
dei consumatori e non delle banche che hanno sbagliato facendo pagare
interessi su interessi non dovuti e ora non vogliono restituire il
maltolto - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - non si intacca
solo il diritto al risarcimento sull'anatocismo, la legge speciale pro
banche regala agli istituti almeno 3 miliardi che verranno direttamente
dalle tasche dei consumatori che usano i bancomat, grazie all'imposizione
di una tassa di 3 euro per i prelievi allo sportello inferiori a 2000
euro. Imporre una tassa del genere è una vergogna per la quale dovranno
rispondere al Paese i parlamentari che l'hanno votata". Pileri annuncia
che l'Adoc, ad ogni modo, ricorrerà all'Antitrust italiano ed europeo
contro quest'imposizione.
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